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Ti scatterò una foto ogni volta che sorridi. Ti scatterò una foto ogni volta che mi guardi. Ti scatterò una foto ogni volta che il tuo sguardo incontrerà il mio. E per ogni foto nel mio cuore nascerà un ricordo.
Ricordo ancora: il dolore, la rabbia, ricordo ogni suo sguardo mancato, lo ricordo come se fosse ieri. Ricordo quando per sbaglio mi guardava anche per poco e io diventavo di sasso, ricordo quando a scuola giocava a quello stupido sport dietro a uno stupido pallone perché forse un po' stupido ci era ma a me piaceva così.
Ricordo quanti scatti mentali fece il mio cervello quando lo vidi la prima volta, ricordo tante ma davvero troppe cose ma credo di essere stato l'unico a ricordarle, lui forse neanche si ricorda di me e come potrebbe farlo? Io a mia detta e a quella di tutti, sono solo lo sfigato della scuola.
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"Sei il dolore che non riesco a cicatrizzare, ho solo bisogno di punti di sutura."
E in quella scuola dove veramente non si era mai ambientato che le giornate trascorrevano veloci, senza dargli davvero troppa importanza. Vita monotona la sua, senza ombra di dubbio, dove lo studiare era diventato più un dovere che la voglia di imparare, lì dove la gente giudicava, lì dove avrebbe forse trascorso la maggior parte della sua vita ottenendo anche buoni risultati ma non vivendo veramente.
La pioggia di settembre accompagnava quelle giornate un po' tetre e scure e le foglie cadevano piano al suolo come la vita che si spezza dopo qualche mese di sofferenza.
E un po' Harry lo sapeva che doveva andarsene presto da quel postaccio e un po' ci era ancora legato, forse perché senza neanche accorgersene aveva trovato qualche interesse. Studiare per lui era facile e seppur non si trovasse proprio a suo agio con i compagni, sapeva che tutto era temporaneo. Imboccò il viale a destra per raggiungere la scuola con un ombrello e uno zaino in spalla davvero troppo pesante.
E si maledisse mentalmente per non aver accettato il passaggio di sua madre, ma si sa quando si è giovani nessuno vuole che la propria mammina lo accompagni a scuola. Ma Harry non era un tipo che si vergognava a Harry non importava della reputazione, della popolarità, aveva solo preferito non far affaticare sua madre di quei tempi leggermente malata.
Anne donna forte e volenterosa, aveva cresciuto due figli senza l'aiuto di nessuno, senza una figura maschile che la accompagnasse e Harry sapeva che nonostante si dimostrasse piena d'energia non aveva tempo da perdere con il suo figlio più piccolo.
Se non altro aveva chiesto a Gemma, sua sorella, di accompagnarlo quella mattina ma la ragazza ventenne si era rifiutata categoricamente, dicendogli che aveva da fare, liquidandolo così su due piedi per uscire probabilmente con Ashton il suo ragazzo da forse qualche settimana.
Gemma non era una tipa da relazioni serie e Harry in cuor suo sapeva che Ash come tutti gli altri non sarebbe durato un'altra settimana di più, l'adolescente infatti amava cambiare e presto si stufava della "roba" vecchia.
A Harry invece non interessava avere una relazione, anzi si poteva ben dire del ragazzo riccio poco più che diciassettenne che l'amore non era una sua priorità.
Si guardò allora intorno il riccio mentre la pioggia diventava più fitta e scorse la scuola da lontano. L'edificio bianco e leggermente rosato stava cadendo a pezzi, pensò mentre varcava i cancelli della scuola ma proprio mentre stava per entrare un'auto gli sfrecciò davanti facendo in modo che l'acqua sull'asfalto gli finisse tutta addosso.
Harry iniziò ad imprecare mentalmente, mentre tentava di ripulirsi il più possibile. I ragazzi rimasti lì intorno ridevano e a Harry parve proprio che un'altra tremenda giornata lo attendesse. Ma senza troppi complimenti raggiunse il guidatore dell'auto dai vetri oscurati e picchiettando sul finestrino iniziò ad urlare.
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I'll take a photo of you - Remember the 24-12-91. || Larry Stylinson.
FanfictionTi scatterò una foto ogni volta che sorridi. Ti scatterò una foto ogni volta che mi guardi. Ti scatterò una foto ogni volta che il tuo sguardo incontrerà il mio. E per ogni foto nel mio cuore nascerà un ricordo. Ricordo ancora: il dolore, la rabbia...