Quinto comandamento

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<<Non uccidere.>>


Erano passate diverse settimane dall'omicidio della povera Wanda, l'ispettore Danny dopo quell'avvenimento si era dato da fare giorno e notte per trovare il Rivendicatore ma purtroppo con scarsi successi. Sembrava essere un'ombra che usciva solo con l'oscurità e purtroppo, come tutti sanno, con l'oscurità le ombre non si vedono.

Dopo l'omicidio della ragazza al commissariato, si susseguirono altri quattro omicidi, altri quattro peccatori erano stati puniti. Allora ai telegiornali non si parlava d'altro, gli omicidi erano sulla bocca di tutti, chi li definiva un messaggio di Dio, chi li vedeva come semplici omicidi commessi da un killer pazzo e assetato di sangue.

Ormai si era capito che il Rivendicatore stesse punendo una persona per ogni comandamento non rispettato, sembrava quasi volesse indirizzare nuovamente la popolazione verso il giusto e il buono.

Mancava solamente un comandamento, il quinto, "non uccidere".

L'agitazione era alle stelle e la città ipotizzava ogni possibilità su chi fosse il prossimo e l'ultimo della lunga fila di morti.

Tutti ne parlavano e tutti davano la propria idea ma nessuno si era nemmeno lontanamente avvicinato a quello che poi accadde veramente.

Era una domenica sera, l'ispettore Danny se ne stava tornando a casa, si godeva il tramonto mentre camminava sulla riva del mare diretto vero il suo cottage.

Il sole primaverile gli scaldava il viso mentre se ne stava completamente immerso nei suoi pensieri: più di una volta si era chiesto se l'ultimo fosse stato lui, in fin dei conti, anche lui era nella lista delle persone probabili... anche lui aveva ucciso.

Non ne andava fiero e ancora oggi dopo quasi vent'anni si rammaricava di quell'istante in cui premette il grilletto. Non ti rendi conto di che cosa significa uccidere, togliere la vita ad un essere vivente, finché non lo provi tu stesso. Non è solo fare del male agli altri, è anche fare del male a se stessi, spogliarsi di qualcosa che non tornerà mai indietro.

Danny udì alcuni rumori insoliti alle sue spalle e si girò di scatto, la pistola pronta sulla fondina per qualsiasi evenienza, si guardò attorno.

<<Chi c'è?>> nessuno rispose, il silenzio invadeva quel luogo così desolato e dimenticato anche da Dio.

L'uomo si convisse che non c'era nulla da temere e che, anche se ci fosse stato, lo avrebbe affrontato a testa alta. Temeva la morte, la temeva e ogni secondo che passava, ogni passo che faceva, mentre gli ultimi raggi del sole sparivano e l'oscurità prendeva posto alla luce fioca del tramonto, mentre tutto se ne stava silenzioso e tranquillo, l'ispettore tremava dal terrore che lo percorreva sensata sosta.

Non esiste un numero abbastanza sostanzioso di omicidi, suicidi o incidenti che ti preparino realmente alla propria morte. Nessuno è mai pronto a morire, a lasciarsi andare perché nessuno sa che cosa ci sia dopo e come sempre, quello che l'uomo non conosce, fa paura.

Un dolore assillante colpì Danny alla fronte, cadde a terra senza essere più capace di trovare le forze per muoversi. Si aspettava che il dolore si propagasse anche sulle mani e sui piedi, che gli occhi ametista comparissero e gli sussurrassero qualcosa, ma niente.

Il dolore dopo poco si affievolì fino a scomparire del tutto, l'uomo si porto le mani sul capo: nessuna corona di spine gli contornava il viso.

Si rialzò e scassò i suoi vestiti.

Improvvisamente una volata di aria fredda lo investì e fu costretto a stringersi nel cappotto. Come se fosse stato quel vento a parlare, delle parole si dispersero nell'aria tetra e buia: <<Non uccidere.>>

L'aria passò, tutto rimase in silenzio, tutto era fermo e in perfetto ordine. L'ispettore ancora scossa dalla paura rimase immobile per interminabili minuti fin quando si decise che nessuno sarebbe arrivato per ucciderlo.

Arrivò a casa, moglie e figli lo accolsero ancora preoccupati del ritardo. L'uomo si congedò in fretta e si diresse verso la sua stanza, voleva stare da solo. Ne aveva un intenso bisogno.

Il Rivendicatore se ne stavi immobile alla fine del molo. Aveva scelto quel punto esatto per morire, voleva vedere il sole che tramontava per l'ultima volta prima che tutto finisse. Non sono chiari i motivi per cui tutti quegli omicidi furono commessi da quell'uomo dagli occhi ametista. Come non era chiaro il modo in cui fossero stati commessi. Alcuni ipotizzano con l'aiuto di Dio, altri, i più realisti, con l'uso di brutali strumenti di lavoro. Nonostante si cercasse una spiegazione per tutto, ancora non riuscivano a darsi pace sul modo in cui quell'uomo tanto misterioso riuscisse a passare attraverso muri e finestre sbarrate.

Lui era un mistero e con lui tutto quello che lo circondava.

Se ne stava in piedi diritto a fissare il sole scomparire sul mare quando ad un tratto, un dolore acuto alla fronte lo invase.

Si accovacciò a terra sorpreso dal quel dolore. Una lacrima viola gli rigò il viso, non saprei dire per quale curioso e indecifrabile motivo. Le mani vennero bucate e come quelle così anche i piedi. Non c'era nulla che il Rivendicatore potesse fare per impedirlo. Quella era la sua condanna. La sua punizione ed era giusto che lui la accettasse così come aveva accettato di infliggere le altre.

Aveva uno scopo, un obbiettivo. La città del peccato dopo quegli omicidi così brutali si sarebbe ricordata di Dio. Magari le cose sarebbero sempre continuate nello stesso modo, ma il messaggio era stato inviato. I peccatori sarebbero stati puniti.

Tutti.

Guardando per l'ultima volta nella sua vita il mare, il Rivendicatore sussurrò:<<Non uccidere.>> e le parole si liberarono nell'aria come farfalle trasportate dal vento. L'ultimo pensiero che l'uomo ebbe la possibilità di compiere, lo rivolse alle sue vittime e poi a Dio.

<<Tutti i peccatori saranno puniti.>>

La mattina seguente il cadavere del Rivendicatore fu trovato appeso alla croce da un marinaio del porto che subito dopo aver chiamato la polizia si dileguò.

Quando l'ispettore Danny e la sua troupe arrivarono sulla scena del crimine, tutto si aspettavano ma non di vedere lo stesso killer appeso a quella croce.

La scena era uguale a tutte le altre nove, eccetto per un dettaglio: gli occhi spalancati del corpo che ancora emanavano una strana luce viola. Sembrava quasi stesse fissando gli uomini della polizia che lo circondavano.

Danny si stupì della scena ma allo stesso tempo si rese conto di quanto significasse quel suicidio, se davvero lo era stato. L'uomo appeso alla croce, che poi con il tempo tutti soprannominarono il Rivendicatore, era partito con un'idea ben precisa. Un ideale che aveva portato con se dall'inizio alla fine di tutte quelle vicende. I peccatori saranno puniti.

E così fu.

Le ultime parole che Danny lesse, come ormai da abitudine, prima che il corpo fosse portato al laboratorio furono le parole incise sul petto del Rivendicatore: <<Non uccidere.>>



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