Anno 20XV ,troppo vasto per spiegare,troppo complicato da capire...ma ci proverò ugualmente. Spiegherò avanti le differenze tra il mio e il vostro universo,ma andiamo per gradi. Sono C.J.Kleon ,un ex soldato speciale dedito alle infiltrazioni,il migliore di questo tempo,spazio , o come lo definireste voi : "Altro Universo". Il satellite in cui abito ha il nome di Plutarchia e prevale un regime tecnocrate su tutto il suolo che calpestiamo. Nella mia metropoli artificiale ho una cella "speciale" se così vogliamo chiamarla che potrei definire in altri modi il mio nido,la base madre o come preferireste chiamarla voi ,la mia casa. Ho capito che avete capito. Qualche giorno fa il colonnello Pit mi chiamò nel suo ufficio,tutto messo a lucido (non come la topaia in cui abito) e mi accolse con un: - Kleon! Brutto figlio di puttana,da quanto tempo non ci vediamo!-. ...il che risposi: - Colonnello! L'ultima volta che l'ho sentita era in una base nemica in mezzo al nulla e lei aveva chiuso le comunicazioni! Il tutto mentre quei cazzo di ranger spaziali mi trivellavano il culo di plasma!-. E BOOM!!! Pugno in faccia e guardina assicurata,ma almeno mi sono tolto lo sfizio. La ricordo quella missione,come scordarla! Mi feci catturare apposta come finto terrorista per scoprire quali erano i piani della forza ribellistica che faceva tanto paura al governo. Me lo diceva sempre mio padre: "Kleon tu sei l'unico che conosca che non sia morto dentro!". Peccato fosse drogato e alcolizzato e non fosse una frase da orgoglio paterno ma una minaccia...ad ogni modo,mi trattennero fino la notte del giorno dopo senza acqua (la nostra composta da 3 atomi di idrogeno e non 2, il così detto idrogeno 3+) e senza cibo (composto principalmente da frutta e verdura cresciuta in laboratorio e compresse all'essenza di piatti plutarchiani sintetizzati). Quando finalmente mi addormentai, quattro bruti mi presero di prepotenza e mi legarono ad una sedia bucata ,facendo particolare attenzione a legarmi bene mani e piedi e stringermi una cinghia di pelle attorno i testicoli. Mi puntarono una luce in faccia e vidi dalla parte oscura della stanza emergere la consumata faccia di Pit con un ghigno che mi ricorda molto quello di Satana in persona. -Pit,questa scena gia l'ho vista in qualche film...ora cosa farai,mi frusterai lì dove non batte il sole?- -Fai poco lo spiritoso K!- Silenzio. -Ho una missione da proporti e che tu accetterai senza esitazione.-.
-Tua madre computerizzata,Pit!-. Effettivamente la memoria e la coscienza della madre del colonnello erano racchiusi in un IA con sistema tecno-biologico ma ci arriveremo più avanti... Strinsero la cinghia. E ho detto tutto. -AAAAAAAAAAAH!!-. -Possiamo continuare tutto il giorno Carl,DEVI ascoltarmi...è una situazione complicata,un enigma a cui nessuno viene a capo,un triangolo perfetto di prese per il culo,corruzione e spaccio di informazioni private in un modo alquanto originale quanto spiazzante e senza alcun tallone d'Achille,almeno fin'ora.- Di cosa stesse parlando non mi riguardava in alcun modo e ,sinceramente, in quel momento bloccato e legato in quella sedia non pensavo ad altro (oltre al dolore delle parti basse) che a trovare una possibile via di fuga...ma sapevo che anche se avessi trovato una porta con un bel "Exit" in rosso scritto sopra sarei sprofondato nell'abisso più profondo dello spazio. Lo Spazio: così immenso,così avvolgente,così curioso da uccidere domande e pensieri sulla sua nascita e esistenza. Ma avevo ancora il laccio attorno i testicoli e quindi riuscivo a pensare prima al dolore piuttosto che fare il filosofo dei poveri! -Togliete il laccio.- Grazie a Pakin*! Riprese Pit: -Carl,abbiamo bisogno del tuo aiuto. Non ho imbastito questo teatrino con il solo scopo di torturarti, non sono un maledetto sadico! Ne vale di tutta Plutarchia, dell'esistenza di tutte e 3.196 persone di questo pianeta che possono sembrare poche,ma non accetto altre perdite,è il momento di risalire da questa merda e finirla una volta per tutte!-. E fu silenzio per qualche minuto. Un silenzio che difficilmente si scorda subito,uno di quei momenti che non sai cosa fare e cosa non fare. Io,ad esempio, feci un ghigno nervoso come chi non ha scelta e ride per la sola tensione del momento. -Fanculo Pit, e fanculo tutte le persone di questo dannato satellite!-. Continuò Pit: -Ragiona K,sono persone come te e come lo era tuo padre un tempo...-,ripresi ammazzando il suo discorso : - Cosa cazzo ti passa per la testa! Mi rubi dal mio giorno iniziato di merda come tutti gli altri e mi torturi,dovrei aiutarti? Hahahaha! Bella questa! Ora dimmi,tu aiuteresti i tuoi assassini ad ucciderti? -. Si avvicinò prepotentemente e mi diede un calcio in viso sbattendomi con le spalle a terra e strillando e sputando adosso la mia faccia insanguinata dolci parole e bestemmie che non oso riportare scritte. Se ne andò seguito dai suoi gorilla come scudo e mi risollevai solo quando la porta automatica si chiuse dietro di se. Mi liberarono dalle manette e mi condussero verso l'uscita con modi molto gentili come spintoni,sgambetti e altre carinerie simili. -Arrivederci,signore!-. Spero mai più,faccia di merda! Mi diressi verso il mio A.R.B* di fiducia e mi scolai 4 boccali di Estfus invecchiato spendendo gli ultimi chip che avevo in tasca,amareggiato da tutto e non curante allo stesso tempo di tutto ciò che mi circondasse. Ritornai verso la strada di casa ubriaco,drogato e avvelenato dalla bella giornata che mi si era presentata stamani. Aprì la mia cella con il codice di sblocco e mi gettai sul mio letto,d'altronde quello era il mio nido,la base madre o come preferirei chiamarla, la mia casa.Continua...
*Pakin: Alieno di razza sconosciuta che portò gli esseri umani su altri pianeti e satelliti in seguito al previsto secondo BigBang (detto anche BigEnd)
*A.R.B.: Acronimo per Arrivate,Rilassatevi e Bevete. Locale per sbronzarsi e spendere soldi alle slot machine.
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Plutarchia
Science FictionLa vita di una ex spia sul suolo plutarchiano,un satellite in uno Spazio e altra roba...