Mi dirigo nello studio di mio padre e mi perdo nel mio mondo leggendo i libri sugli scaffali, ogni anno aumento di uno scaffale, ricordo quando ero piccola che arrivavo a malapena al terzo scaffale, e che mio padre mi aiutava, mia madre putroppo non ha mai potuto farlo dato che è morta di parto, ho paura che sia per questo che mio padre mi tenga a debita distanza, perché mi ritiene la causa della morte di mia mamma, sua moglie. Lui continua a ripetermi che vuole che io resti qui perché un giorno mi verrà dato in eredità questo castello e questo regno; forse dovrei accettare l'accordo e estendere il mio regno, o forse dovrei accontentarmi e continuare a vivere nel mio piccolo.
Sento bussare alla porta, la apro e vedo lo zio
-Sapevo che vi avrei trovata qui- mi dice, -Già- dico abbassando la testa,
-Avete preso una decisione per domani?-
-Non ne sono sicura, a me sembra una buona idea ma non so cosa penserebbe e farebbe mio padre al mio posto-
-Perché infatti voi non siete vostro padre. Cosa pensi che ti abbia dato a fare un regno e un castello tutto tuo?-
-Veramente non saprei...-
-Ve lo dico io: perché vuole che impariate a governare per conto vostro come una brava regina, e non perché voi vi palesiate in lui-
In un certo senso ha ragione, io mi sento di accettare, ma ne ho anche paura.
-Quindi?- aggiunge, -Io... penso di- mi interrompo, si o no si o no si o no si o no si o no... si. -Io penso di si.- affermo, -Molto bene, penso che abbiate fatto la scelta giusta- mi dice sorridendo, io mi dirigo verso di lui mentre mi alzo il velo e vado ad abbracciarlo, lui ricambia affettuosamente.
-Presto sarà ora di pranzo, è meglio che si vada a preparare- ora che me l'ha fatto notare, ho veramente molta fame, -Certo- rispondo accennando un inchino e mi dirigo nelle mie stanze, una sensazione di vuoto però mi pervade, non capisco più i miei sentimenti, non è la prima volta che mi succede, sento costantemente che mi manchi qualcosa, qualcosa di essenziale, ma non so cosa, forse prima o poi riuscirò a scoprirlo, lo spero.***
L'assemblea è finita, ci hanno invitato nel loro regno, o per meglio dire, nella nostra nuova parte di regno per. cena nel loro piccolo castello, lo zio ha accettato e pure io sono d'accordo, da piccola in quel castello ci ero andata alcune volte con mio padre e sono curiosa di vedere se è come me lo ricordo.
Ci hanno scortati con una carrozza, il comandante del loro piccolo esercito mi ha parlato molto di suo figlio durante il viaggio, lui ha due anni in più di me e sta percorrendo la stessa strada del padre. Arrivati il castello mi sembra più piccolo, ma è solo perché sono cresciuta dall'ultima volta in cui sono stata qui, all'interno ci conducono alla sala da pranzo, il lungo tavolo è imbandito con le migliori prelibatezze, il duca e il nuovo vice-re ci accolgono in piedi davanti alla grande tavolata, mi fanno sedere a capotavola e assieme a me allo zio, al duca e al vice-re cenano con noi pure il comandante dell'esercito e alcuni suoi sottoposti e... suo figlio.
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La Principessa Anastasia
RomanceDall'aspetto potrebbe sembrare un'innocua principessa, vanitosa come tutte le altre, ma lei aveva un rifugio speciale e un modo per evadere dalla sua noiosa vita di corte.