QUATTRO

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LUNEDÌ, 21:00.

Chissà cosa si prova quando ci si innamora. Dico, innamorarsi veramente. Innamorarsi e sapere, essere certi, che la persona che si ama è quella giusta.
Dopo la "passeggiatina", lei si è riaddormentata. Sono passate più di quattro ore, per precisare, sono le nove di sera ed io sto solo aspettando l'inizio della partita.
Giada è fuori con le infermiere, la stanno aiutando, facendole qualche vaccino.
Tra poco inizierà la partita della Roma e l'unico posto in cui posso vederla, è la sua stanza.
Devo dire che non sono mai stato così dolce con una persona. È la prima paziente che conosco "da vicino" e, come nelle regole, i pazienti devono essere assecondati, ma se io non avessi fatto il gentile, penso che si sarebbe suicidata per depressione. È una cosa strana, ma succede.
《Ah, eccoti. Vieni, ci guardiamo la partita insieme.》saltello sul letto, l'emozione sale. Le preparo il cuscino, sarà molto romantico, due tifosi (speriamo che tifi anche lei) che guardano una partita insieme. Non è meraviglioso?

《Grazie,》dice all'infermiera.《sai Daniele, io non amo il calcio, se devo dirla tutta, non lo sopporto proprio.》
La partita inizia, ma lei si avvicina alla televisione e la spegne. Io la riapro con il telecomando, e il gioco continua così, apri e spegni, apri e spegni.
Lei toglie la spina alla televisione e la nostra piccola lite si placa. È molto sicura di ciò che fa, nonostante mi abbia visto e la mia imponente figura, lei ha osato e ha compiuto il gesto che voleva ottenere.
Pian piano si avvicina a me e quando penso che stia per baciarmi, si ferma.
Ah, cosa mi ritrovo davanti.
Due smeraldi incastrati al posto dei suoi occhi, io in confronto non sono nessuno. Sono meravigliosi, grandi e rotondi.
《Scusa.》si butta sul letto e come lei, faccio anche io. Mi ricordo che è lei la paziente e che non devo stancarla, devo assecondarla. Ho lasciato che l'egoismo si impossessasse di me e che mi portasse sulla cattiva strada. Devo calmarmi.
《Non ti scusare. Non mi piacciono le persone che si scusano. Preferisco che una persona mi guardi negli occhi e che mi sorrida. Non pensi anche tu?》mi chiede. Ha ragione, anche io odio le persone che non mi guardano negli occhi durante una discussione o chiaccherata.

《Cosa?》

《Che i sorrisi siano la cosa più bella che Dio ci abbia regalato.》è religiosa. Una volta lo ero anch'io, ma ora, con tutti i miei doveri, non ho più tempo per andare in chiesa. E questo mi butta giù perché la sua fede è forte e profonda.

《Sì, hai ragione.》sono così filosofiche le sue parole. Per essere giovane, è saggia.《Stai meglio? Dico, dopo quello che è successo stamattina. Vuoi parlarne?》non so se mi abbia capito, o no. Se fa finta di non aver ascoltato o se ha altri pensieri per la testa. Le donne hanno una mentalità che varia da donna in donna, non puoi mai prevedere le loro mosse, ti aspetti un zig, ma fanno zag. Noi uomini no, noi siamo molto prevedibili e forse dovremmo prendere esempio da loro, invece di restare dei totali dementi.
《Chissà come sta Diana.》osserva il soffitto come se volesse bucarlo con lo sguardo e vedere la bellezza delle stelle.

《Chi è Diana?》

《È mia figlia, ha sei anni.》cerca la mia mano sul letto e la stringe.《Avevo diciannove anni, la mia famiglia si stava frantumando per colpa di Andrea. A nessuno piaceva, dicevano tutti che mi portava solo al fallimento. Ma io ero innamorata, anzi pensavo di essere innamorata. Ero all'ultimo anno di liceo e lui mi ha chiesto di sposarlo,》incrocia le sue dita, molto dolcemente, tra le mie. È strano perché lei non ha la fede.《l'ho aspettato in chiesa per due ore. Ero in lacrime, pensavo che lui tenesse a me. Dopo il "matrimonio", ho deciso di non incontrarlo più, ma sette mesi dopo è nata. Ha preso il mio cognome, certo. Diana Sviturno, dovrebbe essere stato Diana Matroniano. E qualche giorno fa, lui è tornato con la scusa di dare il suo cognome a Diana. Dice che lei è sua figlia,》lascia la presa e si avvicina a me. Le nostre teste si toccano e io sento i suoi capelli appoggiati sul mio orecchio, sono così profumati.《Diana non sarà mai sua figlia.》eppure, quando l'ho incontrata, sembrava molto felice, pensierata e serena.《Sono stata bocciata e ho dovuto ripetere l'anno, ho fallito l'esame di maturità. Se solo li avessi ascoltati.》

《Mi dispiace.》la porto a me, le dò un bacio sulla fronte e la abbraccio forte. Dopo mezz'ora di carezze, lei si addormenta profondamente.
Mi alzo silenziosamente, indosso le scarpe e con la macchina vago per Roma.
Non sono sicuro se quello che voglio fare funzionerà, ma ci spero. Ho intenzione di farla felice, voglio vederla sorridere.

LA MORTE TRA I NOSTRI SOGNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora