CINQUE

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MARTEDÌ, 11:30.

Sono passati due giorni ed io non ho ancora sentito nessuno dei miei fratelli. Mi mancano, siamo come i tre moschettieri, facciamo tutto insieme. E ora mi sento un po' solo senza loro, sono abituato a sentirli molto spesso, ma questi giorni, il tempo non si fa vedere.

《Vorrei portarti fuori.》Dovrebbero arrivare verso mezzogiorno, speriamo che funzioni, altrimenti tutta la fatica che ho fatto ieri sarebbe invana.

《Emilia dice che devo riposarmi, non dovrei alzarmi dal letto. E poi, fuori fa freddo.》lei non vuole uscire con me dopo che mi ha raccontato tutte quelle cose, è imbarazzata. Si vede.

《Non preoccuparti, troverò io qualcosa da metterti addosso. Qui abbiamo le sedie a rotelle, non ti sforzerai molto.》esco dalla sua stanza e cerco una sedia a rotelle libera, inseme a delle giacche invernali. 《Eccomi,》
Mi guarda e sorride. Il suo sguardo mi attrae, è veramente graziosa. Allunga la sua mano verso me, come le principesse fanno quando il principe deve baciare le loro mani. Sto al gioco e, dopo aver messo la sua mano sopra alla mia, ci avvicino le mie labbra.《sua altezza, la carrozza è pronta.》la prendo in braccio e la faccio sedere, coprendola per bene.《Andiamo.》la porto nel cortile dell'ospedale e le faccio fare qualche giro.
《Ti preoccupi così tanto di me, non dovresti.》ha una voce così armoniosa e sottile, così leggera che vorrei ascoltarla infinitamente.
Più la guardo e più diventa bella ai miei occhi. È una Virna Lisi, forse più bella di quella originale.

《Il mio lavoro consiste nell'aiutare e far star meglio i pazienti. Ci sto riuscendo?》faccio sarcasticamente.

《Sì.》sono le dodici e non si fanno ancora vedere. Chissà se verranno.
《Dottore, qualcuno vuole vederla.》sì, sì, sono arrivate!

《Aspettami qui.》dico a Giada.

《Ciao, grazie di essere venute,》mi abbasso e accarezzo la guancia della bambina.《sai che sei bellissima come la tua mamma?》le dico con una voce alquanto imbarazzante. Sorride, ma non risponde.

《Di nulla, ci porti da Giada?》
Attraversata la hall dell'ospedale, le porto in cortile e lì, c'è Giada molto pensierosa.

《Andiamo dalla mamma? Vuoi?》annuisce, io la prendo in braccio e lei, risponde con un affettuoso abbraccio. Facendo finta di farla volare in un aeroplano, la porto dalla mamma e lei si commuove.

《Diana!》si abbracciano fra loro e Giada sembra molto più felice.

《Sei gentile a preoccuparti così tanto per la salute di mia sorella,》si chiama Alba ed è l'unica parente di Giada che continua a sostenerla, è sua sorella maggiore e continua ad amarla come una volta.《dopo tutto quello che ha passato, ha bisogno di un po' di gioia.》

《Dal primo giorno in cui l'ho vista, ho capito che aveva bisogno di aiuto.》anch'io ho bisogno di aiuto, e forse questa esperienza con lei potrebbe rendermi più maturo, più vero, più umano.《E poi, chi non ha bisogno di aiuto?》dico ironicamente.

《Io non ci scherzerei così tanto,》mi guarda e gli occhi che ha anche sua sorella, iniziano a brillare.《Andrea è stato un punto importante della sua vita. Con lui ha creato un grattacielo e con lui l'ha distrutto, ma qualcosa è rimasto. Guardala, è ancora in piedi per lei, se non ci fosse Diana, lei non ci sarebbe più.》Alba se ne va e Diana decide di venire da me. Con delicatezza, la prendo in braccio e decido di portarla nella ludoteca dell'ospedale.

《Tu vuoi bene alla mamma?》mi chiede mentre sto disegnando un aeroplano in modo molto infantile.

《Penso di sì e tu?》

《Io voglio tanto tanto bene a mamma Rugiada perché lei è buona con me.》e così, il suo nome completo è Rugiada Sviturno. È un nome molto particolare, ma a lei sta bene.

《In che senso?》

《Quando ho fame, vado a cercare nel frigo e vedo solo il caffé. Il dottore dice che lei non deve bere il caffé, ma lei lo fa lo stesso. E quando beve il caffé, diventa cattiva con tutti, ma con me no. Lei è sempre gentile con me.》mi fa vedere il suo disegno, è una barca che vola verso il cielo. È un'opera d'arte bellissima. Le prendo un'altro foglio e butto la scatola di succo finita.《Ehi, io mi sono stancata.》dice con degli occhioni dolcissimi.

《Vuoi andare fuori? C'è lo scivolo.》applaude e mi salta in braccio, tale e quale alla madre.
Dopo qualche ora, Alba ci trova e io e la piccola siamo costrette a separarci.

《Allora, la nostra giornata finisce qui.》

Annuisce, prende un foglio che aveva nella tasca del vestitino a fiori e me lo dà.《Aprilo dopo, ciao.》mi saluta mentre se ne va con la zia e io apro subito il biglietto. Siamo io, Giada e Diana, la cosa che più mi sorprende è che c'è scritto "papà, mamma e io".

LA MORTE TRA I NOSTRI SOGNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora