Guardo fuori dal finestrino dell'aereo, questo è il mio secondo aereo in un giorno e sono stravolta.
Ripenso a Brayan colui che mi è stato sempre vicino e che mi ha 'adottata ' e mi ha fatto conoscere la vita da spia anche se ora dovró andare a scuola come una ragazza normale, cosa che non mi va per nulla giú,
Chiudo pian piano gli occhi fino ad addormentarmi.
I GENTILI PASSEGERI SONO PREGATI DI SCENDERE
sento una voce dal megafano cosí scendo e scarico la mia valigia ed esco, chiamo un taxi, anche se ci impiego un po'.
metto nel bagagliaio la valigia e salgo, gli dico la via e poi parte
Questa città è molto diversa da Londra è molto piú moderna, anche se devo ammetere che non mi dispiace affatto.
"Siamo arrivati, in tutto sono 20 dollari" dice il guidatore cosí prendo il portafoglio e gli consegno i soldi.
Guardo attentamente quella che sarà la mia nuova casa, spero solo di passare qui meno tempo possibile.
Suono il campanello della casa e poco dopo mi apre una donna che avrà una quarantina d'anni ma è molto giovanile negli abiti
"Tu dovresti essere Alissa, benvenuta nella tua nuova casa" dice indicandomela
"Grazie..." dico sperando che mi dica il suo nome
"Oh, giá io sono Mary , vieni dentro ti presento il resto della mia famiglia" dice facendosi avanti
Entro e subito mi accorgo di come è arredata questa casa, è uno stile molto classico ma nello stesso tempo molto moderna, mi piace.
"Lui è Alfred mio marito" dice indicandomelo, è un uomo anche lui sulla quarantina, vestito molto elegante
"Lui è Ian mi figlio maggiore " dice indicandomi un ragazzo abbastanza alto deve avere la mia etá ha i capelli castani molto chiari, si avvicinano molto al biondo e gli occhi scuri
"Poi c'è nostra figlia piú piccola jane " lei è una ragazza di altezza normale avrà si e no una quindicina d'anni ha i capelli biondi molto lisci e gli occhi azzurri
"Vieni ti mostro la tua camera" dice la ragazzina con un tono molto da perfettina, come se fosse la regina, ma io la seguo
Mi fa salire delle imense scale e mi porta in una stanza anch'essa enorme, le pareti dono bianche e i mobili sono in legno credo di ciliegio e riprende molto lo stile della casa
"Fa come fossi a casa tua" dice sedendosi sul 'mio' letto
"Grazie" dico poggiando a terra il mio borsone
"Come ti chiami e quanti anni hai" mi chiede facendo andare in avanti e indietro le gambe
" mi chiamo Alissa e ho vent'anni" dico aprendo la valigia
"Bel nome, davvero e come mai sei venuta qui?" Mi chiede quasi morbosamente
"Per studiare" dico cercando di evitare il discorso
"Cosa?"
"Cos'è un interrogatorio?" Chiedo quasi acida
"Scusami " dice facendo la finta tonta
"Dai jen non farele linterrogatorio è appena arrivata aspetta almeno domani " dice entrando il ragazzo di cui non mi ricordo minimamente il nome
"Sai che sei una pizza" dice jane uscendo dalla stanza.
In questo momento sto ringraziando coso perché la fatta mandare via.
Incomincio a prendere i miei vestiti moooolto stropicciati dalla borsa
"Vedo che sei molto ordinata" dice il ragazzo indicando la borsa
Ma, lui non sa che ho pianto ed osannato su questa borsa.
Mi limito ad annuire
"Di poche parole ne? Ti va di fare un giro?" Mi chiede
"Ora no preferisco riposare ti dispiacerebbe andartene " dico quasi fredda
"Okey al" dice uscendo
Ma perché al?
Accartoccio questo pensiero e mi sdraio sul letto.
Le lacrime non fanno altro che scendere mi manca londra e anche l'agenzia, e ora sono qui solo per un mio stupido errore che mi è costata l'intera vita!