They Don't Understand

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Da piccolo sognavo una vita piena di felicità, sognavo una bella famiglia felice, dei voti discreti a scuola, sognavo di avere tanti amici, ma crescendo ho capito che i sogni vanno semplicemente a puttane.

È iniziato tutto nei miei 7 anni di vita.
Mi vedevano tutti diverso, non parlavo delle stesse cose con i miei coetanei.
Loro si divertivano con le macchinine telecomandate, io invece, pettinavo le bambole sperando di avere un giorno tanti capelli belli e lunghi come quelle Barby.
Quando tornavo a casa indossavo i vestiti di mia madre e le chiedevo se potevo uscirci con quei vestiti.
In famiglia era tutto chiaro.
O.. Diciamo.
Sapete come funziona no?
Le ragazze c'ercano il principe azzurro e i ragazzi, invece, una bella principessina da scopare.
Io invece, mi innamorai di un mio vicino di casa, certo parlare di "Amore" a quell'età è un parolone, ma ricordo ancora tutto ciò che provavo, diciamo che questo ragazzo mi è piaciuto dai 7 ai 10 anni, un bel po di tempo credo.
A scuola si divertivano a fare i fidanzatini con le solite letterine "Vuoi essere la mia ragazza? Si o no?"
Con tanto di "si o no" all'interno di due stupidi quadrattini.
Ma io no, daltronde avevo il mio "amorino" platonico che non avevo paura di nascondere, cosa ne potevo mai sapere io delle etichette?.
Così quando mi chiesero a chi avevo intenzione di scrivere una letterina io risposi "Mattia" già.
Da li il mio incubo aveva inizio.
Ero un semplice ragazzino di 7 anni che si era fottuto con le sue stesse mani.
Tutti iniziarono a spingermi, mi tenevano alla larga e mi urlavano insulti a destra e a sinistra, io cercavo di sopportare, ma invece ogni volta che tornavo a casa sbattevo la porta di camera mia, buttavo a terra lo zaino e mi gettavo sul mio letto iniziando così a piangere e piangere.
E nessuno in casa mia si rendeva conto che quel piccolo ragazzino soffriva.
Non ricevevo molte attenzioni, non che ora ne riceva poi chissà quante visto che mio padre mi ha abbandonato e i miei familiari se ne sbattono il cazzo di me, ma di questo ne parlerò più in la.
Non riuscivo a capire il perchè di quelle azioni cosi brusche verso i miei confronti, daltronde ero un ragazzino come gli altri, o almeno credevo di esserlo.

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