Capitolo 2

35 4 0
                                    

Erano passate ben 7 ore, e io ero ancora sveglia.
Parlai per messaggio con Chanel e Abby, le mie migliori amiche, che da quanto capì erano già a Sydney, e sarebbero venute a prendermi.
Non vedevo l'ora di vederle e di urlare per la gioia di essere finalmente a Sydney, insieme a loro.

Mia sorella stava guardando un film, ed era concentratissima.
Io invece, guardavo dal finestrino il mondo dall'alto, ed era mozzafiato.

Chissà cosa mi aspetta laggiù..
Chissà se mi farò qualche nuovo amico.
Beh, in effetti non mi è mai importato granché, non sono mai stata piena di amici, e probabilmente mai lo sarò.
Non vedo l'ora però, di partecipare ad una di quelle feste che si fanno ai college. Quelle si che le ho sempre sognate, anche se mi fanno piuttosto paura.
Ho paura di cacciarmi nei guai.

Il mio obiettivo è essere promossa con il massimo dei voti.
Studierò  'scienze delle comunicazioni'.
Penso che sia quello più adatto a me.
Al liceo ogni anno frequentavo un corso su di esso, perché ne sono davvero appassionata.

Ad interrompere i miei pensieri, fu il fatto che mi si stavano chiudendo gli occhi.
Devo proprio dormire.
Mi appoggiai sulla spalla di Amanda e caddi in un sonno profondo.

****

Mancavano davvero poche ore, e io ero sfinita.
Avevo bisogno di camminare, di respirare aria fresca.
Non pensavo che stare in aereo fosse così scocciante.

Ho mangiato, ascoltato musica, guardato un film, mangiato, parlato con le mie amiche, mangiato, ascoltato musica, mangiato, ho chiacchierato un po' con Amanda e infine mangiato.

Ora dovevo proprio andare in bagno.
Mi alzai, facendomi spazio tra Amy e quella signora altezzosa.
Andai in bagno, e dopo mi controllai un po' allo specchio.
Ero orribile.
Mi sistemai i capelli in una coda alta e mi affrettai ad uscire.
Giustamente, mi scontrai contro qualcuno.
Un ragazzo.

Che palle...

"Si scusa, ciao." Dissi frettolosamente, senza nemmeno guardarlo in faccia e cercai di ritornare al mio posto, ma mi fermò.
"Senti..." Disse squadrandomi e sorridendomi.
"C'è la carta igienica dentro quel bagno?"

Ma cosa cazzo...

"Emh, perché semplicemente non entri e non controlli? Idiota..." Dissi seccata, marcando per bene la parola idiota.
"Che caratterino. Cerca di essere più gentile, altrimenti qua a Sydney non sopravvivi."
Disse lui. " e idiota sarà qualcun altro, che tra i due sicuramente non sono io. Alzati la maglietta va, ti si vede mezzo reggiseno." Continuò.

Reggiseno? Cosa?!

Senza pensarci due volte chinai la testa per vedere, e lui mi diede un piccolo schiaffo sulla fronte.

Chiusi gli occhi seccata, e dopo tre secondi lo guardai.
"Oltre che maleducato, sei anche tremendamente infantile. Curati e poi fammi sapere." Dissi andando via.

Sentii una risata che sicuramente era la sua.

Dimmi tu se devo iniziare così bene il trasloco.

Ritornai a sedermi, e mia sorella mi guardò confusa.
"Perché ci hai messo così tanto?" Chiese.
"Incidenti di percorso nel bagno." Risposi.
"Caaapisco." Disse lei,senza fare molto caso alle mie parole.

Mangiai una merendina,e dopo mi rimisi a dormire, questa volta con la testa appoggiata al finestrino.





Anche tu lo sai,siamo infinito,e non finiremo mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora