Capitolo 4

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Bussarono alla porta e Chanel, seccata, andò ad aprire.
Aprì la porta, e si ritrovò un ragazzo.

Oh mamma mia.

Era di una bellezza mozzafiato.

Ad un certo punto, mi ritrovai a camminare verso il bagno.
Non so perché ad esserne sincera. Non so perché mi sia allontanata in quel modo.
Mi chiusi a chiave, mi guardai allo specchio e avevo le guance rosse.
Cosa?

Sono solita ad arrossire quando, per esempio, mi chiamano alla lavagna per corregge un esercizio, e sento lo sguardo di tutti bruciarmi sulla pelle, quando qualcuno mi vede mangiare, quando qualcuno fa commenti carini o meno sul mio aspetto o sul mio carattere, quando qualche ragazzo mi chiede di uscire,(cosa non molto frequente, se non inesistente) o quando qualcuno mi osserva per molto tempo.
Ho diversi problemi al riguardo.

Ma mai alla semplice vista di un ragazzo.

E poi che aveva di speciale?
Beh, forse quelle bellissime clavicole sporgenti, la faccia un po' spigolosa, il piercing sul labbro e le poche e piccole lentiggini.
Ma per quanto tempo l'avevo osservato?

Mi affrettai ad uscire, non volevo dare troppo sospetto.
Ritornai vicino alla porta, ma lui non c'era più.
Presi un respiro e chiesi ai miei tre coinquilini cosa voleva quel ragazzo, cercando di essere più disinteressata possibile.
"Oh nulla, cercavo solo il libro di economia che avevo prestato a Luke." Disse una voce che pian piano si avvicinava sempre di più.

Rabbrividì.
Che figura di merda.

Mi girai di scatto e c'era quel ragazzo.
"Ehm scusami, non volevo essere scortese.." Dissi io, balbettando e agitando un po' le mani.
Ma che sta succedendo?

"Tranquilla, non lo sei stata." Disse lui, accennandomi un sorriso dolce.
Probabilmente aveva notato il mio grande imbarazzo.
Forse era abituato a ragazze imbarazzate.

Dio, io sono l'unica imbarazzante qui dentro!

Esce di casa salutandomi, e io non lo guardo e ne lo saluto.

Arriva Abby, con un sorriso a 50 denti.
"Dio ma l'hai visto? Non è semplicemente bellissimo? C'è stato una specie di sguardo d'intesa, sicuramente vuole chiedermi di uscire!" Disse lei.

Oh no.

Mi sentivo così...
Ah, non lo so.
Cogliona forse?
Ma che mi passava per la testa?
Non so perché, ma mi sentivo delusa, e non poco.
Ma non c'era motivo!
Era un comune ragazzo, con la semplice caratteristica di essere incredibilmente bello.
Magari non aveva nulla di intelligente o di interessante, perché appunto non lo conoscevo.
E no, non lo dovevo conoscere.

"Renee?"
"Renee!" Urlò la mia amica, e dallo sguardo che aveva, capivo che stava aspettando da tanto una mia reazione, o risposta, in caso mi avesse posto una domanda.
"Eh? C-cosa?" Dissi io, ritornando alla realtà.
"Che ti prende? Eri persa nel vuoto. Lo conoscevi? Ti piace?" Disse, mettendosi le mani sui fianchi.
Era nervosa.
"Spero tu stia scherzando, Abby. Davvero. Sei per caso impazzita? Stavo solo pensando a mia sorella. Mi ha inviato un messaggio, fra 10 minuti devo essere da lei." Dissi io, cercando di andarmene il più velocemente possibile.
Odio quando fa così.
L'anno scorso litigò con Chanel per via di un ragazzo, e non le parlò per ben cinque mesi.

Non mi rispose, presi la borsa e mi precipitai da mia sorella.

Sapevo quale fosse la sua stanza per il semplice fatto che appena arrivata sono andata a vederla.

Arrivo da lei e busso alla porta.
La porta si spalanca, e le parole mi escono da sole.
"Visitiamo la città?"

Anche tu lo sai,siamo infinito,e non finiremo mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora