Capitolo 27

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Nuovo capitolo,spero sia decente
Se avete domande da farmi , commentate commentate e io vi risponderò al più presto ❤

"Diana promettimi che ti comporterai bene" raccomandò Maria a sua figlia, poi si rivolse a Diego.
"E invece tu, promettimi che non farai arrabbiare Andrea ".
Il bambino sbuffò, nonostante ciò annuì.
"Ok , ora potete andare" concluse la donna.
"Ci vediamo tra qualche ora" la salutò con una mano la ragazza. Quando la porta fu chiusa, prese per mano i due bambini, e insieme, si diressero verso casa Reed, per chiamare Logan.
Suonarono al campanello, e il ragazzo si precipitò giù per le scale.
"Sono pronto" disse affannato mentre aveva ancora i capelli umidi.
"Prenderai un malanno se esci in questo stato " lo rimproverò Andrea.
"Ma faremo tardi se mi asciugo i capelli" Controbattè Logan.
"Non sarò responsabile del tuo raffreddore " abbaiò la ragazza, per poi togliersi il capello che indossava, e lo porse al moro. Quest'ultimo la guardò confuso.
Allora, Andrea roteò gli occhi al cielo, e mettendosi sulle punte, coprì i capelli di Logan con il berretto.
"Ora possiamo andare" affermò, incitandolo poi ad uscire di casa.
I bambini rimasero in silenzio durante il loro breve battibecco. Andrea si girò verso di loro, e piegò la testa di lato.
"C'è qualcosa che non va?" Gli domandò . Diana sorrise leggermente, invece Diego scosse la testa con vigore.
"Voi due non me la raccontate giusta, ma siamo in ritardo, quindi non indagherò oltre" chiuse il discorso.
Salirono velocemente in macchina , e Logan si assicurò che i bambini indossassero le cinture di sicurezza.
"La devi allacciare anche tu Rea" si rivolse poi alla ragazza.
"Eh?" Mormorò quest'ultima. Il moro le sorrise e si avvicinò a lei.
"Che stai facendo? " gli chiese confusa.
"Quello che dovresti fare da sola..." ribattè per poi raddrizzare la schiena e mettere in moto la macchina.
"Oh" sussurrò alla fine Andrea , mentre arrossiva.
Il tragitto sarebbe stato silenzioso, ma Diana non aveva smesso neanche per un secondo di parlare. Quando arrivarono, Diego sospirò di sollievo. Era stanco di dover ascoltare la sorella, voleva solo vedere la sua Rea ballare.
Ad accoglierli c'era Claire con Felix.
"Ha insistito lui ad uscire con me " esordì la donna, per poi ai due bambini " E voi chi siete ?" .
"Sono i figli della mia governante, adesso vivono tutti a casa mia " rispose al posto loro Andrea.
"Quali sono i vostri nomi ?" Continuò Claire.
"Io sono Diego" prese coraggio il più grande dei due, facendo un passo in avanti.
"Io invece, sono Diana " seguì l'altra l'esempio del fratello.
"È un vero piacere fare la vostra conoscienza" si abbassò alla loro altezza e accarezzò i capelli ad entrambi " Io sono Claire, una vecchia amica della famiglia Gray"
"Ora entriamo gli altri ci stanno, aspettando, tu invece Rea puoi già andarti a cambiare. La strada la sai " le fece l'occhiolino. " Voi altri con me, soprattutto tu bel imbusto, non pensare neanche di seguirla" disse con tono minaccioso a Logan.
"Non ne avevo l'intenzione " si difese il ragazzo. Claire roteò gli occhi al cielp e incominciò a camminare.
Andrea cercò di trattenere una risata e si diresse verso gli spogliatoi.
Iniziò a spazzolarsi all'indietro con cura i capelli, per poi afferrare delle forcine. Non aveva mai perso la manualità nel raccogliersi i capelli in uno chignon perfetto che la sua passione aveva sempre richiesto. Non l'aveva persa, nonostante fosse passato un bel pó di tempo dall'ultima volta in cui ne avesse realmente avuto bisogno. Anche se in quel momento era più difficile, poiché i suoi capelli non erano lunghi come una volta.
Osservò la sua figura nello specchio dello spogliatoio. Aveva indossato un tutù nero e uno scaldacuore bloccato sotto il seno. Le scarpette dolevano alle dita dei piedi, con lo stesso tipo di dolore di cui erano preda in quel momento le dita delle sue mani, che non smetteva di torturarsi.
"Sei davvero bella Rea" esordì Logan , che si era avvicinato a lei a passo felpato.
"Sospettavo che saresti venuto nonostante Claire te l'avesse proibito, ma di certo mi aspettavo anche qualche commento volgare ... devo preoccuparmi?" borbottò Andrea in imbarazzo.
"Oh credimi ci sono tante cose che ti vorrei dire ma nessuna di queste è volgare. Non trovo niente di sensuale in quello che indossi... o meglio, tu lo rendi innocente , ma soprattutto elegante... Dio non so come spiegarmi" sussurrò frustato, coprendosi il volto con i capelli .
"Credo di aver capito " disse Andrea, muovendosi sulle punte per l'imbarazzo.
"Perché hai iniziato a ballare?" Chiese Logan, cambiando volontariamente discorso per diminuire la tensione che si era creata.
"È stata mia madre ad introdurmi nel mondo della danza. Non ne ho mai capito il perché, ma una delle poche cose per cui la posso ringraziare" lo sguardo si era incupito e aveva chiuso le mani a pugno.
"Non hai un buon rapporto con lei? " domandò cautamente il moro, essendosi accorto del suo cambiamento d'umore.
Andrea abbozzò un sorriso amaro.
"Rapporto? Il nostro non può definirsi un rapporto, mi ha solo dato alla luce, tutto qui" rispose dura " Ma come ho gia detto posso solo dirle grazie per avermi fatto conoscere il mondo della danza....
Che cosa c'è di più affascinante di una sala prove e di un ballerino che suda provando e riprovando passi finché i suoi movimenti non sembrano del tutto naturali? È così bello sentire il tuo corpo libero, come se la gravità o qualsiasi altra forza non esistesse" Andrea scosse leggermente la testa " oh mi sto dilungando un pò troppo, se inizio a parlare non la finisco più ".
"Invece è bello ascoltarti, ti rende davvero felice ballare " commentò Logan, per poi dare uno sguardo al suo orologio.
"Ti sto facendo perdere tempo, forse è meglio che ti aspetti di là" si congedò, non prima di averle baciato teneramente la fronte.
Quando vide chiudersi la porta, Andrea si toccò con le dita il punto in cui le labbra di Logan si erano poggiate.
Scosse leggermente la testa e si sedette per indossare le scarpette.
Si alzò di nuovo in piedi , e dopo aver preso un bel respiro, ritornò nella sala prove.
Contemporaneamente al suo ingresso, vide le porte della stanza aprirsi.
Felix, Talia, Bart e gli stessi ragazzi che aveva conosciuto il giorno prima erano entrati e, dopo aver salutato i presenti? si sedettero in un angolo della sala intenzionati ad osservarla per tutta la durata del suo pezzo. "Come mai state tutti qui oggi? chiese il maestro. "Volevamo vedere come balla la grande Polina Semionova " disse Talia, non mascherando il sarcasmo . Andrea finse che non parlassero di lei , mentre pestavo con le scarpette la pece nella cassetta di legno. Era come imparare a camminare una seconda volta, ma non sarebbe stato facile abituarsi di nuovo. Certo aveva ballato per Clary, ma aveva ballato senza seguire una coreografia precisa, si era lasciata andare quella volta. Però, davanti a dei professionisti, ma soprattutto davanti a Logan, si sentiva in imbarazzo.
Si alzò in relevé due o tre volte per provare la stabilità e quando fu abbastanza soddisfatta si diresse verso il centro della sala. Sentì lo sguardo di Talia su di sè. Andrea era sicura che fosse pronta a osservare ogni suo passo per correggere i suoi eventuali errori.
" Ci vuole più passione più trasporto! Pensa al tuo fidanzato!" . Lo stava facendo, ma come poteva spiegargli che vederlo lì seduto, era la ragione del suo nervosismo? Andrea si bloccò e rimase ferma sul posto.
"La tua tecnica è perfetta , pochi qui hanno le tue abilità. Ma la tecnica non è tutto. Quando balli, cerchi in tutti i modi di non esternare i tuoi sentimenti e la tua prestazione ne risente" commentò il maestro, avvicinandosi a lei " dovresti provare a lasciarli andare , lascia uscire fuori le tue emozioni. Ti assicuro che ti farà sentire più libera"
"Ci proverò " si limitò a dire Andrea, con un'alzata di spalle. Sua nonna le diceva la stessa cosa, ma non ci era mai riuscita.
"Che ne dici di provarci ora" le propose il maestro " ovviamente se ti va" so affrettò ad aggiungere, avendo notato l'espressione accigliata della ragazza.
"Non ho un pezzo pronto... maestro" rispose cupa.
"Andrea ti ricordi la coreografia che tua nonna aveva ideato per te , prima che morisse?" prese la parola Claire, raggiungendo Andrea al centro della stanza.
"Me la ricordo " Confermò la ragazza " ma non credo che... sia adatta a me " .
Claire le sorrise dolcemente, prendendole poi il volto, per guardarla negli occhi.
"Elenoire sapeva bene di che cosa tu fossi capace. Quel pezzo è stato cucito sulla tua pelle, ma soprattutto è stato creato per la tua anima tormentata" le sussurrò " pensa a tua nonna , pensa a quel meraviglioso ragazzo che ti sta fissando preoccupato " . A quelle parole , Andrea volse lo sguardo verso Logan . Claire aveva ragione, lui la stava guardando con le sopracciglie corrugate
Andrea gli sorrise , cercando di rassicurarlo, non voleva che si preoccupasse per lei.
"Maestro sarei felice di provarci adesso" disse con voce sicura, rivolgendosi all'uomo.
"Bene, sono sicuro che questa volta andrà meglio " commentò, per poi lasciarla sola al centro della stanza.
Prese un enorme respiro e aspettò di sentire le familiari note di quella melodia, che suo nonno aveva composto per lei. Infatti sia Elenoire, sia suo marito si erano impegnati per trovare un modo di avvicinarsi alla nipote. E entrambi avevano concordato che la musica e la danza potessero fare da intermediari con Andrea.
Quando sentì il tocco deciso ma allo stesso tempo malinconico di suo nonno, iniziò a ballare. Non si risparmiò affatto, stava cercando di mettere tutta se stessa in quel pezzo e ci era riuscita.
Infatti tutti i presenti avevano capito che quella sinfonia e quella coreografia non erano altro che un messaggio per Andrea.
I suoi nonni le stavano dicendo di non abbattersi, di essere forte. Volevano farle capire che non era sola, e che non lo sarebbe mai stata. Loro sarebbero stati sempre con lei.
Dopo che anche l'ultima nota si spense , Andrea rimase immobile mentre fissava il vuoto davanti a sé. Ma poi indirizzo lo guardo verso i suoi spettatori. Spalancò i suoi enormi occhi viola una volta viste le lacrime che rigavano i volti dei bambini , di alcune ballerine e di Claire.
"Può sembrare stupido... ma non riesco a smettere smettere di piangere" prese la parola la donna " ogni volta che ti vedo ballare questo pezzo non riesco a non piangere come una ragazzina...e direi che non sono l'unica " commentò, guardando il maestro, a cui era sfuggita una piccola lacrima.
"Non so davvero che dire, sono senza parole" iniziò a dire l'uomo " ho percepito tutto quello che volevi trasmetterci. I tuoi movimenti rappresentavano la tua anima, la tua vera essenza". Terminato di parlare, cominciò a battere le mani. Gli altri si unirono a lui, e Diana corse ad abbracciarla.
"Andrea sei stata bravissima" affermò la bambina con la voce rotta dal pianto. La ragazza le accarezzò i capelli e dopo averla presa in braccio si avvicinò a Claire.
"Ora capisco il motivo per cui Claire ti chiami Paolina Semionova" commentò una delle ballerine " sei una vera fuoriclasse"
"Hai la grazia e la leggiadria di tua nonna... vederti ballare mi ricorda quando Elenoire era nei suoi anni d'oro, all'apice del suo successo" la interuppe il maestro estasiato. Andrea si guardò il braccio destro imbarazzata, sia dal complimento , sia dagli sguardi che gli altri ballerini le stavano riservando.

Entrarono altri allievi che il maestro salutò calorosamente. Guardarono Andrea in modo strano, non li avevo mai vista prima, ma educatamente si presenterano a lei.
"Ci dispiace non essere venuti un pò prima, sarebbe stato bello vederti ballare" commentò uno di loro.
"Non dovete preoccuparvi , sono sicuro che la nostra Polina ritornerà " li rassicurò Claire, mentre prendeva sotto braccio la diretta interessata.
"Forse non è una buona idea" cercò di dire Andrea.
"Eh no, non provare a tirarti in dietro" venne interrotta dalla donna " un giorno prenderai il mio posto, quindi ti conviene prendere familiarità con questa scuola".
"Come ti ho già detto Claire, non sono sicura di voler fare la direttrice di questa scuola".
"Non possono costringerti, ma le porte di questo luogo non saranno mai chiuse per te, spero che tu lo sappia"
"Lo so"

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