Gli resero onore. Dopo avere decapitato Matt e i due licantropi, il branco rese omaggio a Stiles. Invece del solito funerale, il branco seppellì direttamente il cadavere di fianco a quello di sua madre. Derek avrebbe giurato di non essersi mai sentito tanto male. Il suo petto era dilaniato dal dolore. La vista di così tante persone addolorate gli metteva ansia. Scott era seduto di fianco al corpo sdraiato nella bara. Le lacrime gli scorrevano lungo le guance. I suoi occhi risplendevano di rosso. Allison era di fianco a lui, e piangeva anche lei. Lo sceriffo accarezzava il volto del figlio per l'ultima volta prima che lo calassero all'interno della fossa. Il suo corpo era scosso dai singhiozzi. Melissa gli stringeva la mano, anche lei con gli occhi rossi e gonfi. E poi c'era Lydia, l'unica amica fidata che non era in lacrime. Quando era venuta a sapere della morte di Stiles, aveva urlato talmente forte da mandare in frantumi le finestre di casa sua. Lo sguardo della Banshee era perso nel dolore. Perfino Jackson, che le teneva la mano, sembrava triste. Guardava il corpo di Stiles con qualche lacrima che gli bagnava le guance. Isaac, Erika e Boyd erano abbracciati in un angolo. Isaac era l'unico dei tre che piangeva. Malia era scappata e non si era fatta più vedere. Liam aveva la testa appoggiata sulla spalla di Hayden.
Derek era quello messo peggio dopo Scott e lo sceriffo. Gli occhi gli erano diventati bianchi. Dentro di lui c'era troppo dolore, e lui non riusciva a liberarsene. Quando la bara di Stiles venne calata all'interno della fossa, Scott si alzò in piedi e Allison gli strinse la mano, singhiozzando.
«Voglio che il mio branco renda omaggio ad un ragazzo fantastico. Un amico, un nemico, un figlio stupendo. Ma soprattutto, il fratello migliore che io abbia mai potuto avere. Io e Stiles ci conoscevano da moltissimo tempo. Siamo stati coinvolti in numerosi litigi. I problemi con il branco ci hanno allontanati. Ma io gli ho sempre voluto bene. Gliene voglio e gliene vorrò sempre. Non ci abbandonerà mai. Stiles ha segnato il mio branco. E credo che sia bene rendergli onore come se fosse stato un licantropo» singhiozza. Derek riuscì a vedere bene il suo sguardo distrutto. Tutto dentro di loro cadeva a pezzi. Stiles era sempre stato il Collante, colui che sapeva sempre tirare su il morale del branco. E adesso se n'era andato.
Tutti i licantropi lasciarono che il loro spirito di lupo prendesse il sopravvento. Si trasformano. Gli occhi di molti diventarono gialli. Gli occhi di uno solo diventarono rossi. Gli occhi di uno solo si tinsero di bianco. Poi i lupi mannari sollevarono la testa verso il cielo e spalancarono le labbra. I canini di tutti mandarono bagliori alla luce del sole di Beacon Hills che faceva risplendere la pelle pallida di Stiles. Poi un boato scosse la terra. Gli ululati di un branco che aveva perso una parte indispensabile fecero tremare la città. Un ululato era più forte di tutti. Quello di Scott.
Quando il boato si fermò, tutti rimasero immobili. Derek si mosse per primo. Fece qualche passo avanti fino a raggiungere la fossa di Stiles. Si chinò sul volto del ragazzo e lo baciò delicatamente sulle labbra. La bocca fredda del piccolo Stilinski mise i brividi a Derek. Il lupo si alzò e si voltò verso Scott. Intesero ciascuno le intenzioni dell'altro con uno sguardo. Si abbracciarono. Scott avvolse le proprie braccia attorno a Derek. I loro singhiozzi strazianti furono l'unica cosa udibile per chilometri.
Beacon Hills rimase cupa e silenziosa per diversi mesi. Senza Stiles, la vita di ogni componente del branco era diventata buia. Per Derek si prospettava solo la solitudine. Passava le giornate chiuso nella vecchia dimora della sua famiglia, facendo ginnastica per intere ore. Doveva far evaporare un po' di quel dolore, o ne sarebbe rimasto soffocato. Di notte vedeva solo Stiles. I suoi sogni erano popolati dal sorriso di Stiles o dalla sua risata. Dai suoi occhi marrone nocciola o dalle sue mani grandi e allo stesso tempo piccole. Quando la mattina si svegliava in lacrime usciva di casa a petto nudo, nel gelido e freddo inverno, e correva per decine di chilometri. Aveva capito che l'unico modo per alleviare un po' quel dolore era fare del male a sé stesso. Ovviamente, il dolore fisico non sarebbe mai stato paragonabile a quello morale che stava provando, ma lo aiutava a non pensarci troppo.
Un pomeriggio, mentre stava facendo il duecentesimo piegamento, qualcuno bussò leggermente alla sua porta. Derek rimase stupito nel trovarsi di fronte lo sceriffo. Il suo sguardo era colmo di dolore come quello di Derek. Entrambi avevano perso due parti di loro stessi: Derek aveva perso prima Paige e poi Stiles; lo sceriffo prima sua moglie Claudia, poi Stiles.
«Sono venuto a vedere come stai, Derek» disse, la voce priva di tono. «Posso entrare?» Derek annuì mestamente e lo lasciò entrare.
«Io sto bene. Piuttosto, come stanno gli altri?» Chiese il licantropo. Era la prima volta che parlava dopo tre mesi. La sua voce era roca e spenta.
Lo sceriffo sospirò. «Si sono ripresi un po' tutti. Scott è ancora in condizioni critiche. Lui continua a ripetere di stare bene, ma si vede chiaro e tondo quanto sta male. Melissa dice che di notte non fa altro che urlare. Si sveglia quasi dieci volte a notte e urla. Le occhiaie si fanno sempre più grosse. I suoi occhi si stanno spegnendo. Se non si trasformerà totalmente un'altra volta, penso che per lui la carriera da licantropo sia finita.» Stilinski guardò Derek, che rimase impietrito di fronte alla grande quantità di dolore contenuto nel suo sguardo.
«Non so come ho potuto lasciarlo così indifeso. Se non fosse stato per la mia ignoranza, lui sarebbe ancora qui. Mi dispiace tanto, sceriffo» mormorò Derek passandosi una mano sul volto. Stilinski scosse la testa.
«No, Derek. Quello che è successo non è colpa tua né mia. Lui è morto, non possiamo farci niente. E adesso siamo entrambi soli. Abbiamo entrambi bisogno di qualcuno che ci sostenga» disse l'uomo, avvicinandosi a Derek e posandogli una mano sulla spalla.
«Cosa intendi dire?»
«Intendo dire che tu puoi venire a vivere a casa mia. Riempiresti lo spazio che ha lasciato. Forse non nello stesso modo, ma riusciresti a mettere un po' d'allegria in più in casa. Lo faccio anche per il tuo bene.»
Derek rimase spiazzato. Ci pensò un attimo. Sarebbe stato in grado di sostituire un ragazzo come Stiles? Soddisfare le esigenze dello sceriffo? Da un lato, non si sentiva di farlo perché era come un insulto alla memoria di Stiles. Dall'altro, sapeva che Stiles avrebbe detto di sì, se fosse morto Derek. Il lupo guardò lo sceriffo. Nei suoi occhi vide la disperazione più pura. E allora prese una decisione.
«Lo farò, sceriffo. Verrò a vivere con te.» Lo sceriffo sembrò rilassarsi un po'. Qualche ruga sul suo volto sembrò sparire. Ma la maggior parte restò lì dov'era sempre stata, a segnalare la costante preoccupazione che quell'uomo provava ogni giorno.
Derek l'aveva fatto per non lasciare che quell'uomo rimanesse senza una ragione di vita. Sarebbe diventato come un figlio per lui e lui sarebbe diventato come un padre per Derek. Ma non avrebbe mai osato infrangere la memoria di Stiles. Non avrebbe mai sostituito il ricordo indimenticabile di Stiles Stilinski, l'unico umano che ha saputo correre con i licantropi.
Nota dell'autrice...
Bonjour!!!!!! (Si scrive così?!)
Eccomi di nuovo. Stavolta ho aggiornato la Sterek per prima. Comunque, questo è stato l'ultimo capitolo. Forse la storia è troppo corta, ma non me la sento di continuare. Se vi piace come finale, accendete tante stelline e fatemelo sapere. E se volete un seguito (che probabilmente ci sarà anche se non lo volete), ditemelo nei commenti.
Al prossimo aggiornamento.
H.

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Only Human. [Sterek]
Fanfiction"Ringhiando, Stiles si gettò su Derek, buttandolo per terra. Derek rabbrividì al tocco delle sue braccia. Era gelido. Come se fosse morto. «Stiles! Sono io, Derek! Che ti prende?» E, all'improvviso, il licantropo vide, attraverso i fori per gli occh...