La corsa contro il tempo

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Il resto del viaggio lo passo a chiacchierare con la mia amica, parlando dell' estate appena passata.

Arrivate a destinazione decidiamo di andare a fare colazione al solito bar in cui andavamo gli altri anni, appena entriamo veniamo avvolte dal profumo delle brioches  appena sfornate, salutiamo la barista e ordiniamo due cappuccini e due brioches alla marmellata e nel frattempo andiamo a sederci al solito tavolino, quando arriva l'ordinazione non vedo l'ora di divorare quella splendida brioches che ho davanti, guardo la mia amica che sta controllando il cellulare, lei distoglie lo sguardo e lo punta su di me, e con aria perplessa mi chiede -"Che ti succede?"-, e con un sorriso le rispondo -"Niente, è che mi mancava fare colazione con te"-, finita la colazione ci dirigiamo verso il bancone per pagare, mentre controllo il grande orologio sulla parete porgo una banconota da cinque euro e mentre aspetto il resto guardo l'ora, sono le sette e quaranta, prendo il resto salutiamo la barista e usciamo.

Uscite dal bar ci avviamo verso la scuola, e tra una risata e l'altra non ci accorgiamo del tempo che passa e dell'ora che si è fatta, ad un certo punto Ale mi prende per un braccio mentre guarda il cellulare e ridendo dice -"Sai che ora è?", non sapendo la risposta dico - "No, perchè?", -"Perchè è meglio se ci mettiamo a correre mancano cinque minuti alle otto", scoppiamo a ridere e cominciamo ad accelerare il passo per non arrivare tardi il primo giorno di scuola.

Mentre siamo ferme ad un semaforo che c'è sulla strada per raggiungere la scuola ci accorgiamo che non siamo le uniche a rischiare di arrivare tardi, ma anche molti professori  come molti studenti stanno correndo lungo la strada per arrivare puntuali.

Finalmente intravediamo il grande edificio che si affaccia su un piccolo giardino e insieme sospiriamo -"Meno male che la campanella non è ancora suonata", attraversiamo il grande cancello e dopo neanche un minuto sentiamo la campanella suonare, prendiamo il badge e corriamo a passarlo davanti al lettore, la grande schermata segna le otto in punto, con un sospiro di sollievo ci guardiamo e ci salutiamo.






La ragazza che aveva paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora