Arcanum 3 - I quattro cavalieri del mio io infame

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Tiepido è il colore del mio corpo,
Che lento in cenere già vira con volute
Di fumo dolce che già s'accompagnan
A ruvidi respiri a pieno fiato.

'Ma dove vai, codardo ed egoista?'
Sulla mia spalla un demone canzona,
'Fuggo, pur sapendo non v'è fuga'
E assieme al demone già rido ancora.

E un suono gravido di onde nere
Stride sulla mia lingua brace ardente
Che zolfo dentro gli occhi goccia lento,
E madido di strida l'accompagna.

'C'è luce a destra e manca, non lo vedi?'
Incalza l'angelo che guida verso il sole
'Lo vedo, e scelgo tenebra ed inganno'
Rispondo, fra le lacrime nel sonno.

Immobile sospiro già spezzato,
Sapore serpentino nero rabbia
Il viola di quell'aria spumeggiante
Schiuma d'amaro odio sulle labbra.

'Sagaci, la puttana ed il viandante.'
Ringhia il cerbero là dietro gli occhi
'Più ascolto dovrei dargli, idiota sciocco'
E nutro ancor la mia triteste rabbia.

Salato il volto immobile nell'acqua
Di bianca speme che non m'è vicina
Ma esiste nel gran vuoto dentro il petto,
Con trama dell'odore dell'inferno.

'Che senso ha ancora questa vita spenta?'
Commenta quell'odiato omino in nero
'Taci, non saró io a darmi per vinto'
Reinghiotto quella voglia di morire.

E l'ombra mi riporta al mio giudizio,
La luce indica la strada bianca,
La bestia mi divora dal di dentro,
Mentro combatto me con spada tratta.

A occhi sbarrati nel buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora