Capitolo 4

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Ricordo ancora il dolce vento del Galles, tutto quel verde soffice che sembrava coccolarti, gli alberi alti quasi a toccare il cielo che sembravano dei giganti, posti lì a fare da guardie, i fiumi intorno che sembravano isolarti e proteggerti da tutto il resto e l'acqua era sempre limpida e fredda...amavo quel posto era casa, era...che parola orrenda da dire, ti ricorda che è il passato e che non è più così, ma dentro di me resterà per sempre casa, chiudendo gli occhi, tornerò a camminare e correre scalza sul quel verde, tornerò a tuffarmi in quell'acqua limpida e fredda, tornerò ad incantarmi a fissare il cielo e gli alberi che sembrano così maestosi e irraggiungibili...tornerò a casa.

Ricordo ancora che mentre passeggiavo insieme alla signora Elaisa un forte brivido di gelo mi percorse il corpo fino ad arrivare al mio petto,sentendo l'istinto di voltarmi e quando lo feci un forte vento mi sfioro la faccia ma non era quella la cosa strana,no...la cosa strana è che sentivo di dovermene andare,come se qualcosa di brutto stava per accadere; rientramo in casa e decisi di aiutarla a preparate la cena,ad un certo punto mi bloccai,ero come paralizzata,la signora Elaisa non capiva,ma neppure io,provo a scuotermi,ma ero come assente,d'un tratto era come se i miei occhi stessero proiettando un film,vidi la terra sotto i piedi,senti delle urla e vidi del sangue vicino alla capanna,era la capanna della signora Elaisa,vi entrai e vidi lei stessa per terra,ma non aveva sangue,allora di chi era,proseguì ed entrai in una stanza e vidi che stesso per terra c'era il figlio di Paul,era ricoperto di sangue,cercai di vedere se c'era qualcun'altro nella stanza,chi le aveva fatto questo,non vidi nessuno e come chinai il capo,vidi le mie mani ricoperte di sangue...cosa, non era possibile; poi vidi la signora Elaisa che continuava a chiamarmi e a scuotermi,ero tornata nella realtà,quello che ho visto cosa era? un incubo? ero sconvolta e la signora se ne accorse "cosa hai Luna? mi sono spaventata" disse e io cosa potevo dire,non sicuramente quello che ho visto "devo prendere una boccata d'aria" risposi sorridendo e così uscì. Ero fuori e mentre camminavo sentivo l'aria fresca della notte che mi accarezzava e la mia mente che vagava tra quelle immagini confuse, cosa voleva dire ciò che ho visto? non avrei mai potuto uccidere qualcuno, tanto meno un bambino innocente; vagai...vagai fino che quasi non si fecce mattino e quando tornai nella capanna, tutti dormivano ancora, presi le mie cose, stampai un bacio sulla fronte alla signora Elaisa e in quell'istante i miei occhi nuovamente proiettarono un film, era diverso, vidi la signora Elaisa che tranquilla era nei boschi a raccogliere erbe e poi all'improvviso si tocco il petto e negli occhi si leggeva la paura, si accascio a terra poggiandosi sulle ginocchia, cercava di chiedere aiuto, ma la voce ero come svanita, troppo debole per uscire, si accascio del tutto a terra e vidi i suoi occhi spegnersi e il suo corpo accarezzato dal vento e dal sole che inermi assistevano a questo brutto e inevitabile evento; quando ritornai nel mondo reale una lacrima istintivamente mi sfioro il viso e io a malincuore usci dalla capanna e m'incamminai, verso una terra molto più lontana.

Note dell'autrice: se vi piace stellinate e se vi va' commentate, scusatemi per il ritardo :)

Luna SciiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora