Don't be like everyone else.

210 31 15
                                    

Eleonora's pov
Il telefono di Alex squillò.Un po' mi dispiaceva,mi sentivo così bene per una volta.Mentre rispondeva al cellulare provai una sensazione che mi è familiare da quando sono nata:il senso di smarrimento.Smarrita perché?Perché non ho mai capito a cosa servisse tutto questo materiale:i soldi,la merce,la guerra per essa,le coccole dimostrate comprando.Più non capivo più ridevo.Mi regalavano spesso di tutto e io ho sempre riso.Avrei preferito che mi avessero abbracciata forte sinceramente invece che mi impacchettassero le scarpe che desiderano tutti piuttosto che un anello di valore.Temevo che anche Alessio avrebbe continuato a comportarsi come loro.
Dopo essermi svegliata dall'intorpidimento dei miei pensieri (come al solito) ascoltai limpidamente una voce che starnazzava qualcosa come: "È così che tratti la tua ragazza?Sei un vero stronzo".Ricordo lui che ripeteva una sfilza di "Okay" oppure di "Hai ragione tu,va bene?" nel modo più indifferente ed annoiato che si possa immaginare;una sfilza che terminò con uno scocciato e categorico "A presto".Ma in quel momento le uniche parole che mi rimbombavano nella testa erano "È così che tratti la tua ragazza?".Non sapevo se mi importasse e non volevo che mi importasse che fosse fidanzato.Però da una parte mi era caduta un'aspettativa,magari avevo iniziato a sperarci.Ero delusa.E la delusione mi freddò.Quando tornò sul divano accanto a me rifiutai il contatto fisico,mi sarei solo illusa e lui in qualche modo avrebbe tradito la sua ragazza.Nell'arco della giornata mi chiese più volte che mi fosse preso ed io fui sempre brava a cambiare discorso:mi misi a parlare una volta di cucina,una volta del cinema,l'altra del libro che stavo leggendo.Ad Alessio è sempre piaciuto leggere e per questo mi ha sempre ascoltata con attenzione quando raccontavo le mie letture.Sentivo però un turbamento in come parlava,in come si muoveva.

Alessio's pov
Che palle Camilla.Solo una bimba viziata che nella vita non aveva altro da fare oltre che essere convinta di essere la mia ragazza.La cosa assurda era che più chiarivo davanti a tutti che non stavo con lei e che non provavo nulla per lei,più lei faceva l'oca con me presentandomi alle sue amiche più cretine di lei come "il suo amoruccio".Forse aveva quest'atteggiamento perché nella sua piccola mentalità stare con un membro di una band può fornirle un motivo per vantarsi con la gente di cui si circonda.O forse perché aveva troppo bisogno di affetto e si attaccava a me perché non riesco a trattare male le persone.In ogni caso quel giorno mi aveva chiamato per lamentarsi ancora una volta del fatto che andassi a divertirmi senza di lei.Ero stufo di spiegarle che per me eravamo a malapena amici,quindi non ero costretto ad uscire con lei o a riferirle con chi uscivo.Le davo ragione su qualunque cosa mi sputasse addosso per liquidarla e togliermela di torno.Dopo quella chiamata notai della freddezza da parte di Eleonora,non me la spiegavo.Non avere le sue gambe sulle mie mi privava di qualcosa.È accaduto tutto molto velocemente:la conoscevo dal giorno prima eppure già mi ero affezionato al suo tocco.Lei rappresentava il fascino del nuovo,di ciò che è da scoprire.Così scoprì tutto su di lei in poco tempo.Forse scoprì anche troppe cose,ma quello che è successo dopo è un altro discorso.
Pensai che era tutto il giorno che parlava sempre d'altro ogni volta che cercavo di tirarle fuori la ragione della sua freddezza improvvisa.Allora a fine serata,durante una delle solite pubblicità in TV,mentre lei si alzava la bloccai e avvicinai il suo viso al mio.Per guardarmi negli occhi doveva alzare la testa;usavo la mia altezza per farle abbattere i suoi muri,esaminandole i suoi occhi blu."Vuoi dirmi che hai o devo lasciarti assaggiare altre cuscinate?" "Per carità no,poi la tua ragazza si ingelosisce".Capì tutto.Cam.La detestai ancora di più.Subito dopo imitò Cam.Mi scappò da ridere,era troppo buffa nelle imitazioni.Però mi trattenni. "Una gallina del genere non potrebbe mai piacermi." "Allora perché ci stai assieme?" "Tra me e lei non c'è nulla,sono solo sue illusioni." "Mh...voglio crederti." "Grazie,mi sento un privilegiato ad avere la tua fiducia,mia padrona." "Ecco,bravo schiavo,porta rispetto e sottomettiti." Ridemmo.Le mostrai dei video scemi e ridemmo ancora di più.Era questa la nostra definizione di infinito:una birra insieme,le risate e noi su un divano. "Posso addormentarti?" le chiesi dal nulla. "Ovvero?" "Accompagnarti nel sonno.Devi rilassarti e fidarti di me." Per la prima volta assunse un'espressione distesa,serena.Presi le sue spalle sotto il mio braccio.La strinsi fino alla camera da letto di Genn,dopodiché la mollai e lei si stese sul letto.Chiuse gli occhi e con mia immensa sorpresa si lasciò addormentare:lasciò che il mio mondo collidesse con il suo.Mi sarebbe piaciuto essere lei.Nel senso che mi sarebbe piaciuto che ciò che accadesse a lei riguardasse allo stesso modo me,come avrei adorato che le sue sofferenze fossero le mie insieme alle gioie.Le trasmisi tutti questi pensieri con una carezza fra i suoi capelli.Le mie carezze comunicavano molto più delle parole.Insomma,chi l'ha detto che le parole ti permettono sempre di dire qualcosa?Si addormentò in qualche secondo come i bimbi.Sperai che non fosse come gli altri.Perciò scrissi su un pezzo di carta:
"Now I'm asking myself,are you gonna be like everyone else?"

Spazio autrice•

Ciao a tutti.Ma proprio a tutti.Anche al vostro cane o gatto o criceto.Detto questo mi scuso umilmente per l'assenza ma la scuola *emh il liceo classico emh* mi impedisce di dedicarmi con continuità alla fanfiction.Chiedo scusa anche per questi capitoli iniziali senza "colpi di scena",è solo che prima voglio che vi concentriate sullo sviluppo della conoscenza tra Eleonora ed Alessio,poi dare spazio agli imprevisti.Nonostante ciò avrete una sorpresa ehehe.Comunque vi amo tutte.Da quella che fangirla nei commenti a quella che vota,da quella che legge e basta a quella che non sopporta questa ff.Con affetto,Rebecca Rossi xx.

"Poniamo più attenzione nel far credere agli altri di essere felici che non cercare di esserlo veramente."

-La Rouchefoucauld.

Your hand in my hair.  //Urban Strangers//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora