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Non sono però dolci e soffici come quelle che ho baciato nell'ultimo periodo, sono piuttosto ruvide e avide, troppo avide. Mi basta una frazione di secondo per capire cosa sta succedendo. Spalanco gli occhi e subito mi scosto tirando uno schiaffo al malcapitato. Leo. Cazzo lo sapevo che ci avrebbe provato di nuovo. Ma che cazzo gli prende questa sera? Lo guardo indignata notando che ho lasciato l'impronta della mia mano sulla sua guancia che ora si sta massaggiando. Ben gli sta. "Ho il ragazzo!" Esclamo per poi andarmene abbastanza incazzata. Porca puttana. Agitata al massimo continuo a camminare avanti e indietro cercando le mia amiche. "Era un figo pazzesco!" Mi affianca tutta felice Lisa ma appena nota la mia faccia, la sua allegria sparisce. "Oddio cos'è successo?" Mi domanda subito ma l'unica cosa che posso fare è abbracciarla. "Oddio Ila mi fai preoccupare! Cos'è successo??" Mi domanda Lisa preoccupata mentre continua ad abbracciarmi e ad accarezzarmi la schiena per darmi conforto. Mi stacco leggermente da lei e con le mani mi asciugo le guance bagnate dalle lacrime. "Se vabbè così ti ho truccato tutto il pomeriggio per niente! Fai piano!" Mi riprende Lisa scoppiando poi a ridere e facendomi comparire un sorriso. "Allora ne vuoi parlare?". "Mi ha baciata.." Sussurro. "Ma chi?" Mi domanda lei stupita o forse molto più stupita della mia reazione. "Leo..". "Quel Leo?" Mi domanda lei capendo subito a chi mi riferisco visto che fino a pochi mesi prima non smettevo di dirle quanto era figo. Annuisco piano e la mia amica mi riabbraccia subito. Il problema non è tanto il fatto che mi ha baciata, visto che l'ho respinto, ma quanto il fatto che mi piaceva. Avevo sognato per anni quel contatto e ora ho paura delle conseguenze. Insomma io non ho provato niente ma se Leo ci riprovasse? Non so se sarei in grado di respingerlo soprattutto perché le fantasie che avevo fatto su di lui potrebbero avverarsi. E poi sono preoccupata per Cam. Mi sembra di averlo tradito. Io, che gli avevo dato la mia parola e lui che si è fidato di me. "Ila non è colpa tua! So cosa stai pensando ma credimi non potevi prevederlo" mi sussurra in un orecchio Lisa. "Invece si cazzo" potevo benissimo capire le sue intenzioni dal suo sguardo, sembrava che volesse mangiarmi. Non avrei dovuto assecondarlo soprattutto dopo i suoi baci sul collo. Cazzo sono stata una stupida. Credo sempre a ciò che la gente mi dice, mi fido delle persone ma in qualche modo ne esco sempre sconfitta e scottata. "No ti prego non prenderti la colpa! Sono cose che capitano! L'importante è che tu l'abbia respinto". "Si ma cazzo...". "No Ila ora la pianti ok?! Non me ne frega un cazzo quello che pensi ma tu l'avevi respinto prima, ti ho visto mentre baciavo il tipo, e lui doveva capirlo! Non possiamo prevedere tutte le azioni del genere umano ma possiamo porvi fine! E tu l'hai fatto allontanandolo da te senza ricambiare, spero". "Ma certo che si, non ci ho pensato due secondi! Anche mentre ballavamo non vedevo i suoi occhi, che mi sono sempre piaciuti, ma quelli di Cam". "E allora di che ti preoccupi! Stai tranquilla". "Mi sento in colpa. Insomma è la mia prima relazione a distanza e dopo un mese mi ritrovo le labbra di un altro sulle mie... Tra un paio di mesi che succederà?". "Mio Dio che pessimista Ila! É successo per colpa di quello stronzo, ora basta! Anche perché i miei ci aspettano fuori, vieni recuperiamo le altre due e usciamo". Fortunatamente per noi le nostre amiche stavano già venendo a cercarci e quindi non ho dovuto girare per tutta la discoteca sui tacchi. "Ila tutto ok?" Mi domanda Jess. "Più o meno, ma ora usciamo di qui" voglio andare all'aria aperta il prima possibile. "Ila tranquilla e dormici su" mi consiglia Lisa prima che io esca dall'auto. Arrivata a casa mi impegno per non fare rumore ma non ci riesco. Più cerco di fare silenzio più mi imbatto in ostacoli che fanno rumore. Cavolo! Dopo essermi struccata a cambiata mi sdraio finalmente nel letto. Appena appoggio la testa al cuscino e ancora prima di pensare qualcosa, mi addormento. Mi sveglio di soprassalto dopo aver sentito un forte rumore di qualcosa che sbatte. Apro gli occhi e mi ritrovo nella mia stanza. Ma certo dove dovrei essere alle.. Otto di mattina? Stiamo scherzando per caso? É sabato e in più sono andata a dormire alle quattro! Mi rimetto comoda sotto le coperte ma il frastuono persiste. Maledetti vicini che ristrutturano casa! Ma dico io, non potevano farlo due mesi fa che non ero a casa? No, hanno avuto la brillante idea di iniziare dopo il mio ritorno in Italia così questa è diventata la mia sveglia del sabato mattina. Incazzata mi alzo dal letto e mi dirigo in cucina. "Oh cara ti sei alzata! Senti non è che oggi mi daresti una mano giù da basso?" Mi domanda subito mio padre e in risposta riceve solo un grugnito. Purtroppo passo praticamente tutta la giornata a lavorare, ma questo mi ha permesso di liberare la mia mente da cattivi pensieri. Stiamo ristrutturando la nostra cantina e visto che mio padre sa fare un po' tutto ci arrangiamo noi senza dover spendere soldi per gli addetti. Ma quasi quasi preferisco chiamare gli addetti piuttosto che lavorare in mezzo alle ragnatele e ai ragni. Oltre che sgobbare tutto il giorno continuo anche a guardarmi intorno per cercare di non disturbare i ragni per paura che poi mi cadano in testa. A fine giornata sono esausta. Con la pancia piena mi sdraio sul letto controllando il cellulare ma nessuno mi ha scritto, nemmeno Cam. Decido di mandargli lo stesso un messaggio, magari sta solo dormendo. "Ei fulmine mi manchi un sacco!". Passano diversi minuti ma noto che Cam ha solamente visualizzato. Cosa gli prende? Mi sta forse ignorando? "Ma ti sei perso?" Domando ma anche questa volta mi ignora. "Cam, cosa sta succedendo? Mi stai facendo preoccupare". Ma cosa gli è preso? Dai pensa positivo, magari ha dimenticato Whatsapp aperto e lui è andato a farsi un giro. Dopo mezz'ora senza ricevere risposta inizio ad agitarmi e cerco più volte di chiamarlo ma parte sempre la segreteria. Poi ai un certo punto si degna di rispondermi. Il suo messaggio è una foto, ci schiaccio subito sopra per visualizzarla. Appena si apre la foto per poco non lancio il telefono contro il muro. Merda porca puttana. La fotografia risale a ieri sera e ovviamente tra tutte quelle che Cam poteva vedere, immaginate quale mi ha mandato? Ovviamente qualche bastardo ha ben pensato di fotografare Leo mentre cerca di baciarmi. Purtroppo però non si vede lo schiaffo che gli ho mollato dopo ma le sue labbra sulle mie nei primi istanti perché non ho neanche gli occhi spalancati. "Credimi io l'ho respinto!" Gli scrivo subito. "É stato lui a baciarmi! Ma io poi gli ho lasciato l'impronta delle mie cinque dita sulla guancia". "Ti prego Cam devi credermi" lo scongiuro con le lacrime che ormai escono a fiumi dai miei occhi. Provo a chiamarlo un sacco di volte in preda all'ansia ma dopo la quindicesima chiamata noto che Cam ha spento il cellulare. "Lisa posso venire da te? Devo parlarti, è urgente!" Scrivo velocemente alla mia amica mentre inizio a vestirmi. "Oddio certo certo! Ti aspetto". Mi catapulto fuori da camera mia, avviso velocemente mia madre senza farmi vedere in faccia e poi parto a tutta velocità sulla mia moto. Appena arrivo a casa della mia amica la travolgo in un abbraccio quasi senza calcolare i suoi genitori. "Ilaria tutto bene?" Mi domanda la mamma di Lisa sempre gentile con me. "Non proprio... Infatti ho bisogno della psicologa" rispondo indicando sua figlia che lentamente sta facendo retromarcia verso camera sua. Appena Lisa chiude la porta mi accascio sul suo letto emergendo con un: "È finita". "Cosa?" Mi domanda lei sedendosi accanto a me. "La nostra storia. La mia storia con Cam". "Ma non farmi prendere colpi! Dai dimmi che hai". "Non sto scherzando ti giuro -inizio a dire mentre alcune lacrime lasciano i miei occhi- mi ha mandato questa foto - dico mostrandole il telefono- e poi ha spento il cellulare". "Hai provato a chiamarlo?" Mi domanda Lisa ma dalla mia occhiataccia capisce subito la risposta. "Ok domanda scontata. E Nash?". "Cosa c'entra lui?". "Beh non esiste solo il tuo ragazzo! Nash è il suo migliore amico magari potrà parlarci lui o almeno convincerlo ad ascoltarti" mi suggerisce Lisa. "Sei un genio" le dico mentre afferro il telefono. Solo al terzo squillo mi risponde Nash. "Ciao Nash!" Lo saluto tra i singhiozzi. "Oddio che ti prende anche a te?". "Anche a me? Comunque ho un urgente bisogno di parlare con Cam. Ti prego...". "Eh sto proprio andando da lui adesso perché mi ha appena chiamato ed era alquanto incazzato ma non so per cosa. Oddio tu non c'entri niente vero?" Mi domanda deducendo il tutto dai nostri strani comportamenti. "Ehm ti prego devo parlargli!". "Ok Ila tranquilla ora vedo cosa gli è preso...". "Sappi che sono innocente! Tu mi credi vero?". "Ma che cazzo avete combinato voi due? Si che ti credo, certo! Ora prima di impazzire vado. Ti telefono dopo ciao Ila". "Ciao Nash" lo saluto in un sussurro un po' troppo demoralizzata. "Dai tranquilla sono sicura che si sistemerà tutto" mi rassicura Lisa. Dopo essermi calmata e aver smesso di piangere decido che è ora di tornare a casa. La mia sosta a casa della mia amica è durata poco perché sono distrutta sia fisicamente che sentimentalmente. Lisa mi ha consigliato di trovare un modo per dare a Cam delle prove di ciò che è successo dopo quel breve contatto tra le mie labbra e quelle di Leo ma la mia mente non riesce a pensare a niente. É come se nel mio cervello ci fosse il black-out. Una volta tornata a casa il sonno sembra sparito. Passo tutta la notte cercando di contattare Cam o sui social media. Non l'avessi mai fatto. La foto che mi ha mandato per messaggio Cam ha praticamente fatto il giro del web e io ora passo per la troia di turno che ferisce il ragazzo perfetto. Ovviamente da autolesionista che sono mi fermo pure a leggere i commenti sottostanti alle foto. In pochissime mi sostengono, tutte le altre mi insultano e pure pesantemente, con ragione. Inizio a pensare di non meritare una persona come Cam e mi sento pure la responsabile di ciò che è accaduto. Ma una cosa non riesco a spiegarmi: chi ha scattato la foto? La fotografa presente in discoteca non può essere stata perché il filtro usato è diverso e poi non è una foto fatta bene, anzi è piuttosto sgranata. Cavolo i paparazzi non ci volevano proprio. Porca puttana e ora io come faccio?? Non posso neanche aspettare Cam sotto casa finché non esce dalla porta perché si trova dall'altra parte del mondo. Devo trovare un modo alternativo ma momentaneamente non riesco a fare niente che non sia piangere. Devo tirarmi fuori da questa situazione ma mi mancano le forze per farlo, mi sento senza energie. La notte passa lentamente circondata da ombre ma finalmente intravedo dalle tapparelle alcuni leggeri raggi di luce. Ovviamente appena mi accorgo che è mattina e che potrei fare qualcosa di produttivo bam, mi addormento anche se solo per un paio d'ore. Appena mi alzo con le parvenze di uno zombie arrivo in bagno per darmi una sistemata al viso. Sono ridotta così male che per poco non mi viene un infarto quando mi vedo riflessa nello specchio. Mentre mi lavo la faccia e cerco di sistemarla in qualche modo con un po' di trucco, penso a quanto sia strano dipendere così tanto da una persona. Nella vita ti insegnano ad andare per la tua strada, a prendere le decisioni che vuoi tu senza farti influenzare dagli altri ma a che scopo se poi ti ritrovi a dover dipendere, in tutti i sensi, da una persona? Io ormai dipendo da Cam per quanto riguarda tutta la mia vita, non solo le emozioni, e per me è tutto così strano. Uno strano quasi sublime, che mi attira e mi affascina ma allo stesso tempo mi incute paura. Questi sentimenti così forti sono una novità per me e vorrei continuare ad alimentarli per vedere come va a finire ma dall'altra parte vorrei nasconderli perché ho paura di ciò che potrebbe accadere dopo. Dopo essermi sistemata un po' il viso mi dirigo in cucina per fare colazione e con la scusa di essere stanca tengo la testa bassa e i miei genitori non notano più di tanto il mio comportamento. Diciamo che per me è normale non parlare a colazione anche se è domenica mattina. Non riesco a fare niente per tutta la domenica. Fisso solamente il primo quaderno a caso che mi è capitato vicino così fingo di studiare ma in realtà sono persa. Persa nel mio vuoto interiore. Sono cosciente dei cambiamenti esterni, del tempo che passa, ma non di quello che mi sta succedendo dentro. Se la sera prima ero in uno stato di disperazione ora mi sento vuota, priva di emozioni. E so che la cosa può sembrare strana, visto che la vita dell'uomo è caratterizzata principalmente dai sentimenti, ma io in questo momento non provo assolutamente nulla. E non riesco a combinare nulla. Come dicevo sto fissando da ore un quaderno e non so neanche di che materia è. La mia testa si rifiuta di accogliere nuove nozioni e continua a martellarmi. Sono distrutta in tutti i sensi. "Domani marina?" Scrivo un messaggio alla mia amica pensando già di saltare scuola domani visto che non sto studiando niente. Subito mi arriva la risposta positiva da Lisa, che non rifiuta mai per saltare scuola. Arriva la sera e io neanche me ne accorgo. "Dai Ilaria fai una pausa! Stai studiando da ore" afferma mia madre entrando in camera. "Eh? -domando colta di sorpresa - ah si è che questi concetti proprio non mi entrano in testa" rispondo cercando di salvarmi la pelle nel modo migliore possibile. Non sento neanche la risposta di mia mamma perché il mio cervello è già partito per la tangenziale. E passo tutta la serata fra le nuvole e anche il giorno successivo. Se lisa non mi avesse scritto per avere la conferma della marina, io sarei andata a scuola come ogni giorno. Il mio corpo si muove normalmente ma con l'unica differenza che non è comandato dal mio cervello, compie azioni quotidiane come un automa. "Nash ti ha più richiamato?" mi domanda Lisa mentre ci sediamo sul prato. "No. Ed ho paura che si sia fatto idee sbagliate su di me.." Affermo mentre strappo alcuni fili d'erba, incapace di guardare la mia amica negli occhi. "Oh andiamo! Stiamo parlando di Nash! Lui vuole bene a tutte le persone di questo mondo". "Si ok ma io ho ferito il suo migliore amico e sai bene quanto lui gli voglia bene!" Ribatto io. "A parte il fatto che non sa tutta la storia, ma Nash non potrà mai essere arrabbiato con te. Magari ti insulterà un po' ma poi scommetto che ha voglia di sapere bene cos'è successo" cerca di rassicurarmi la mia amica. "Si ma insomma tu crederesti di più alla tua migliore amica o a una che conosci da due mesi?" Le domando. "Beh ma che c'entra? No okay ovvio che crederei di più alla mia amica... Senti perché non gli telefoni così sistemiamo tutti questi dubbi?". "E se mi chiude il telefono in faccia?" Domando. "Lo richiami". "Ho paura di aver rovinato la mia amicizia con tutti i ragazzi cazzo. Ora loro, come tutti sul web, mi considereranno una troietta e che me ne sono solo approfittata di Cam". "Oh Dio santo ma la positività dov'è finita?". "Mm nel cesso!". "Mi sa anche a me! Dai ora prendi quel maledetto telefono e chiama Nash". Molto lentamente sblocco il telefono e cerco il numero di Nash nella rubrica. Ed ecco che il telefono squilla. In questo momento non so se sperare che non mi risponda proprio o che mi risponda per sistemare la situazione. Ma cavolo, devo provarle tutte pur di risolvere il problema! Dopo cinque squilli deve ancora rispondere ma ormai sono troppo determinata per annullare la chiamata. Verso il dodicesimo squillo finalmente si decide a rispondermi. "Pronto?". "Ehy ciao Nash! Oddio non ti ho mica svegliato vero?" Domando sentendo la sua voce impastata dal sonno. "Eh uh si mi ero addormentato sul divano... Aspetta un attimo" poi lo sento bisbigliare qualcosa a qualcuno e solo rumore, come se si stesse rifugiando chissà dove. "Eccomi scusa! Come stai?" Mi domanda e subito un mezzo sorriso compare sul mio viso pensando che Nash non è capace di arrabbiarsi con qualcuno. "Male, molto male.. Lui?" Chiedo con già le lacrime agli occhi. La mia amica sempre vicino a me cerca di confortarmi con lo sguardo e noto che ha già tirato fuori dallo zaino un pacchetto di fazzoletti. "Nella tua stessa situazione.. Ma ora mi vuoi spiegare cosa cavolo hai combinato?" Mi domanda un po' irritato. "Credimi sono successe molte cose dopo che hanno scattato la foto! -premetto prima di iniziarli a raccontare tutto quello che ho combinato- e ora non so proprio come fare visto che Cam non mi risponde neanche!" Concludo il mio discorso ormai tra le lacrime. "Oh cavolo! Okay ora calmati e asciugati le lacrime.. Quello che posso fare è convincerlo a lasciarti parlare anche se dubito che mi ascolti visto che in questi giorni noi non possiamo nominare neanche una di voi milj che ci uccide. Rimango dell'idea che sono affari vostri e che dovreste risolvere da soli..". "Si ma se non mi lascia neanche l'opportunità di spiegargli cosa è successo è impossibile! Dio ho fatto un gran casino". "Tranquilla si risolverà tutto credimi! Questa situazione non è facile per nessuno, soprattutto se ci sono i social di mezzo ma tranquilla tornerà tutto alla normalità ci parlo io con Cam. E se proprio non mi vuole ascoltare gli incollo quel suo bel culo alla sedia finché non ho finito con la mia ramanzina!" Afferma scoppiando a ridere. "Ok ma attento a non rovinargli il suo bel culo! Lo voglio intero!!" Ribatto. "Va bene va bene. Ora però vado a recuperare il mio caro amico. Stai tranquilla e positiva". "Facile a dirsi! Ciao Nash". "Ciao Ila" e chiudo la chiamata un po' meno pensierosa. Riferisco tutta la chiacchierata alla mia amica che si trova pienamente d'accordo con Nash. "Ora deve solamente ascoltarmi" concludo. "Si ma se ha la testa dura come la tua passeranno mesi!". "Ma che simpatica che sei amica!" Ribatto facendo una finta risata. "Comunque te come pensi di fare per la prova di scienze umane di giovedì?" Mi domanda Lisa tornando seria. "Mmm fammici pensare... Bigliettini?!" Rispondo scoppiando a ridere. "E per fortuna che tu quest'anno volevi impegnarti!". "Ma quando mai l'ho detto? Ormai non lo metto neanche tra i buoni propositi del nuovo anno!". "Beh partiamo proprio con il piede giusto!". "Ma senti chi parla! E poi scusa chi ha mai detto che in quinta non si possono usare bigliettini?" Domando scoppiando poi a ridere e contagiando pure la mia amica. Tra una risata e l'altra passiamo tutta la mattina a sparare cazzate senza concludere niente. "Oh cazzo! É tardi! Devo correre a prendere l'autobus altrimenti mia madre si preoccupa e io non sono capace di mentire a lungo!" Sbraita Lisa mentre scuote il mio corpo comodamente sdraiato sul prato. "Ma ho sonno!". "Non me ne fotte un cazzo! Ti pare il momento giusto per dormire? A me no!". "Oh mio Dio camionista calmati!" Esclamo mentre con tutta calma mi alzo in piedi. "Non è colpa mia se mi contagi con il tuo linguaggio scurrile". "Ma sentila che lessico elevato!" Ribatto. "Io appartengo ai piani alti! Mica come voi altri plebei..." Spalanco la bocca per ciò che ha appena affermato e inizio a rincorrerla per tutto il parco. Dopo pochi minuti di corsa sento già la mia amica implorarmi di smettere. "Ritira subito tutto quello che hai detto!" Le urlo dietro. "Va bene, va bene. Ritiro tutto ciò che ho detto, mi è scappato" afferma subito lei con le mani sopra la testa come se fossi una poliziotta. "Dai ora andiamo a prendere l'autobus" affermo per poi avviarmi verso la fermata. E quella è stata l'unica mattinata divertente per altri tre giorni. Nel frattempo tra tristezza e rabbia ho cercato di mettere un po' di concentrazione nello studio ma ho continuato comunque a intasare la chat dei messaggi di Cam. Ovviamente Cam non fa altro che ignorarmi molto palesemente ma questo non mi ferma dal continuare a provarci. Voglio che almeno mi risponda, che mi dica pure che è finita (spererei di no) ma voglio una sua risposta. Non mi sta per niente bene essere ignorata. Okay ho commesso io l'errore ma se non mi da nemmeno la possibilità di spigare com'è successo, visto che non era presente, inizio ad arrabbiarmi. Ed ecco arrivato il famoso giovedì della prova di scienze umane. Ho cercato di studiare quello che potevo il resto l'ho scritto sul banco, sul bianchetto, sul righello e su un foglietto di carta appositamente nascosto nella manica. Diciamo che sono pronta per partire per la guerra, con tutte le munizioni al loro posto. Ovviamente la nostra anziana prof se la prende con calma e spreca quasi quindici minuti per fare il registro e solo dopo averlo compilato ci consegna le tracce del tema. Purtroppo questa prova la facciamo simile all'esame di stato quindi abbiamo a disposizione due tracce dalle quali dobbiamo sviluppare un vero e proprio tema umanistico. Dopo aver letto velocemente le tracce mi accorgo di non essere in grado di sviluppare un buon tema sugli argomenti preposti. Utilizzo così mezz'ora del tempo a disposizione per pensare ai vari collegamenti e poi inizio a scrivere una cazzata dopo l'altra sperando di arrivare almeno al cinque e mezzo. A fine tema sono anche un po' soddisfatta del risultato e spero che l'anziana prof non si accorga delle cavolate che ho inserito. "O mio Dio la mia mano andava da sola! Non riuscivo più a fermarla" afferma Jessica appena la prof esce dalla classe. "Si ma se poi QUELLA ci mette ore solo per consegnarci le tracce" se la prende Lisa con la professoressa. "Maa solo io ho sparato tante di quelle cazzate..?" Domando. "Oh no credimi il mio tema è una cazzata enorme" mi risponde Lisa. "Si pure il mio! E poi ho continuato a ripetere le stesse cose!" Afferma Mery. "Che tema di merda" affermiamo contemporaneamente in un sospiro io e Lisa un attimo prima che la prof dell'ora successiva entri dalla porta. Ed ecco l'ora d'inglese. Fortunatamente il viaggio in America mi è servito per diventare la cocca della prof. Fino all'anno scorso qualsiasi cosa dicessi non le andava bene, ora invece quello che esce dalla mia bocca è diventato oro. Essere la cocca della prof, cosa molto strana per me soprattutto di inglese, ha i suoi vantaggi, come quello di non dover per forza state attenta alla lezione. Non che per le ore successive io sia stata attenta. Insomma già è impossibile ascoltare a scuola se poi ci si mettono in mezzo anche dei stupidi pensieri. Sempre lì. I miei pensieri finiscono sempre per farmi concentrare su una persona, che ancora non risponde ai miei messaggi. Non riesco a fare altro, non riesco a voltare pagina. Apparentemente sembro serena, rido alle battute, ma se mi si osserva bene sono vuota. Non so proprio come farò a sopravvivere, soprattutto se rimarrò sola ancora per molto tempo. Fortunatamente la campanella dell'ultima ora mi distrae dai miei pensieri. E mi catapulto fuori dalla classe pronta per la corsa sfrenata per riuscire a prendere l'autobus. Odio tutti i mezzi di trasporto nelle ore di punta, ci si fa la sauna dentro. Purtroppo per me non mi rimane altra scelta che sudare, altrimenti mi tocca aspettare venti minuti per il successivo. Una volta salita sull'autobus ricevo un messaggio ma sono talmente schiacciata tra la gente che non posso muovermi. Mi faccio largo con delle gomitate tra le persone per poter scendere e appena riesco a respirare un po' di aria fresca controllo il telefono. É un messaggio di Lisa che mi chiede se pomeriggio vado da lei per studiare matematica visto che non ha capito molto l'ultimo argomento. Stranamente la matematica è una delle poche materie che mi riesce bene senza particolari sforzi. 

"No non ho capito" afferma Lisa sconsolata dopo la terza volta che prova a fare un esercizio. "Ma dai non è così complicato...". "Parli tu! Per te è tutto semplice se si parla di matematica!". "É l'unica cosa che mi riesce senza dover ascoltare! E in questi giorni non ci sono proprio con la testa..". "A proposito ti ha più scritto?" mi domanda Lisa. Bene mi sa proprio che il nostro pomeriggio di studio si è già concluso. "No quel coglione mi ignora!". "Che stronzo" afferma la mia amica ma subito aggiunge: "Sai è stranissimo come i tuoi occhi si illuminano anche se gli dai del coglione..". Alzo lo sguardo verso la mia amica che mi guarda con aria affranta, abbattendo tutte le mie barriere. Gli occhi iniziano a riempirsi di lacrime e il mio corpo viene scosso dai primi singhiozzi. Sto per esplodere, non riesco a continuare così, a nascondermi dietro una faccia che momentaneamente non mi appartiene. Ho sempre gli occhi gonfi che però nessuno nota perché vengono nascosti da un sorriso finto. E alla gente va bene così. Ed ecco che la prima lacrima lascia il mio occhio e solca tutta la mia guancia per cadere poi sulla mia maglia. La mia amica molla subito la penna e mi abbraccia per darmi conforto mentre io ormai mi lascio andare. Passano parecchi minuti prima che io riesca anche solo a smettere di perdere liquidi dagli occhi. É stato un pianto liberatorio ma i miei pensieri rimangono fissi su Cam, non riesco a dimenticarlo neanche per cinque minuti. La mia amica mi sta ancora abbracciando e non accenna a mollare la presa ma, oltre a ringraziarla per questo suo grande aiuto, non riesco a far altro che pensare che alla fine quando ti manca qualcuno non te ne fai niente della braccia degli altri. É una sensazione più forte di me ma ultimamente mi sento estraniata da tutto. Mi sembra di essere in alcune parti dei film, nelle quali il protagonista rimane in piedi in mezzo alla scena mentre il tempo tutt'intorno a lui passa velocemente. Mi sembra di dormire mentre tutto intorno a me cambia. "Dai ora basta pensare a lui!" Afferma Lisa staccandosi dall'abbraccio. "Si, è solo un demente!" Aggiungo io. E noto Lisa che mi guarda negli occhi. "L'ho fatto ancora?" Le chiedo riferendomi al luccichio dei miei occhi e lei sorridendo accenna ad un si con la testa. "Ma ora ti prego spiegami come faccio a risolvere questo limite altrimenti domani consegno la prova in bianco" mi supplica la mia amica e fortunatamente riusciamo a concentrarci sul suo problema e a risolverlo.

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oggi mi sento buona e ho pubblicato questa capitolo lunghissimo rispetto al solito. E' una concentrazione di tristezza. Cosa ne pensate? Cosa accadrà tra Ila e Cam?

Don't let your dreams just be dreams [Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora