Capitolo 4: Il trauma

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"NO, NON È POSSIBILE!" urlai in lacrime "NON PUÒ ESSERE VERO, NON PUÒ ESSERE MORTO!" Piansi, urlai, mi disperai, non volli accettare la verità "IO VOGLIO STARE CON LUI, IO LO AMO, DITEMI LA VERITÀ!!!" Misi le mani nei capelli, cercai di soffrire ancora di più, ma non ci riuscivo. "IO... IO MI SUICIDO, BASTA!" Questo continuai a dire, non c'è la facevo. Il medico iniziò a raccontarmi "Lui vide che un'auto ti stava per investire, Emanuele, il nome del tuo salvatore, si buttò e si fece investire morendo e fu scaraventato nel prato vicino. L'auto sfortunatamente prese anche te. Ma molti testimoni dicono che prima di buttarsi ti ha baciato, e ti disse un ti amo." Piansi ancora di più. "NO DOTTORE BASTA! NON VOGLIO SAPERE ALTRO!" urlai disperata. Me ne andai via di corsa e entrai nella camera dove stavo. Ero indecisa se uccidermi o no. Volevo buttarmi dal balcone, ma tanto era inutile, avevo le ali che potevano farmi planare. Quindi decisi di impiccarmi, ma non avevo cappi o corde. "Perdonami Dio per quello che sto per fare" dissi.

Quella persona che mi salvòDove le storie prendono vita. Scoprilo ora