Norman Afzal Simons

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  Fra il 1986 e il 1994, Norman Afzal Simons uccide un numero imprecisato di ragazzi (sia bianchi che di colore) a Città del Capo, strangolandoli dopo averli sodomizzati. Diversi cadaveri sono scaricati nei pressi della stazione, mentre altri corpi sono sotterrati dentro buche improvvisate intorno alla città. Sopra uno dei cadaveri, c'è un bigliettino con la scritta: "Uno di più, molti di più nel magazzino". Simons era un uomo molto educato e con un buon grado di cultura (parlava sette lingue); quando viene arrestato, sostiene che lo spirito del fratello assassinato nel 1991 era entrato in lui e si era "impossessato della sua anima" e che, nel 1986, ha iniziato a uccidere perché sentiva delle "voci" che glielo ordinavano, dopo che il fratello lo aveva sodomizzato.  

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