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Ero appena scesa dal taxi che avevo preso dopo essere scesa dall'aereo preso da Los Angeles.
Era buio, armata di ombrello davanti a me vedevo solo gocce, tanto grandi da sembrare perle, i lampioni non facevano altro che infastidirmi con quella forte luce gialla che rifletteva sulle pozzanghere, continuavo a guardarmi intorno ma niente, ero sola, sola in una lunga strada, ai lati case tutte uguali in perfetta fila una affianco all'altra, niente di nuovo per me che abitavo in quella zona da quando ero nata.
Stavo tornando verso casa, o meglio ero convinta di farlo quando mi accorsi di aver sbagliato via.
Non riuscivo a crederci, vivevo lì da praticamente tutta la vita ma nonostante tutto ero riuscita a perdermi, in quel silenzio che mi circondava ero riuscita a trovarci la confusione, così tanta da perdermici dentro.
Erano le 3 di mattina o di notte, girovagavo per la strada cercando un cartello o qualcosa del genere che mi indicasse dove mi trovavo, poi vidi la luce di un negozio, era strano vedere negozi aperti di giorno, figuriamoci in tarda notte.
Era tutto molto diverso dal solito, apparte il tempo.
Ormai essendomi persa decisi di andare a chiedere informazioni..mi trovavo davanti la porta, trasparente ma opaca, imbrattata di scritte con la bomboletta spray, intravedevo dischi, dischi musicali, di quelli da collezione, probabilmente non era neanche un negozio ma solo uno spazio in cui qualche appassionato teneva la sua collezione..comunque bussai.
Dall'altra parte un uomo, avrà avuto 40/45 anni, mi chiese cosa ci facessi lì..io scusandomi dell'intrusione e dell'orario chiesi immediatamente il nome della via in qui mi trovavo, AC stel street.
Si trovava a 10 minuti a piedi da casa mia, sapendo esattamente dove mi trovavo, ringraziai e mi allontanai velocemente con la speranza di tornare a casa e di mettermi a dormire al piú presto possibile.
Mi trovavo sulla via di casa, per quanto sembrasse lontana riuscivo a vederla tra la pioggia, ero praticamente arrivata quando sentii un urlo agghiacciante, spaventata mi voltai di scatto cercando di capire da dove fosse venuto quel grido ,vidi un'ombra, mi sembrava familiare, in lontananza intravedevo un ragazzo, molto alto, aveva i capelli legati e un cappotto impermeabile ma non era stato lui a gridare in quanto l'urlo sembrava di una voce femminile.
Il ragazzo con l'impermeabile continuava a camminare, non sembrava avesse una meta, probabilmente si era perso proprio come me.
Impaurita dall'urlo e stanca non mi avvicinai..poi vidi una signora affacciata dal balcone, agitava le braccia insistentemente come per farsi notare ma non ne capivo il motivo.. poi un lampo, tutto era diventato bianco con delle sfumature viola tanto belle quanto spaventose, tornó il buio, la signora ancora affacciata non si agitava piú anzi, immobile, sembrava scioccata, non vedevo più il ragazzo, era come se quel fulmine l'avesse risucchiato...percepivo poco, quasi nulla anche se la pioggia stesse smettendo di cadere, ma la strada..era diversa, sembrava quasi deformata, incuriosita andai a vedere, un segno o una lettera non sapevo cosa fosse, ma ero convinta di averlo gia visto prima, qualunque cosa fosse.

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