Il pianto nascosto

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"Ma dove è finito Percy? Perchè non è venuto a cena?" domandò Piper. Jason rispose "Non so; qualcuno sa dove può essere in questo momento?" "Credo che stia chattando con Annabeth, ultimamente passa le sere così" concluse Nico."Ma non torna. Voglio andare a vedere cosa è successo." aggiunse con aria preoccupata Hazel. I semidei si incamminarono verso la Grande Casa, mentre Chirone, il vecchio centauro, li osservava da lontano.
Jason, Piper e i due figli di Ade entrarono nel piccolo studio. "Finalmente, Percy, ma cosa stavi f..."
Si fermarono sulla soglia della stanza.
Il computer era sfracellato per terra e il figlio di Poseidone stava, tutto accartocciato, sulla sedia, con i capelli che gli coprivano il volto sconvolto e disperato.
"Percy! Ma cosa è successo? Perchè hai distrutto il computer?" urlò Hazel, spaventata. "Percy..." sulla porta comparve Chirone. Percy alzò lo sguardo, "Come hai potuto?", il semidio fece per andarsene, ma il centauro gli prese il braccio. "Mi dispiace" gli disse con aria afflitta. "Non mi servirà a niente il tuo dispiacere, Chirone. capisco che tu non abbia potuto far niente per impedirlo, ma una cosa potevi farla e hai deciso di evitare di dirmelo. Sinceramente, non capisco il tuo ragionamento, prima o poi sarebbe venuto a galla e avrei provato soltanto più tristezza e rabbia" "Volevo vedere ancora il tuo sorriso" "Spero che in questi giorni tu te lo sia gustato bene, perchè non lo rivedrai mai più"."Ma di cosa state parlando? Mi state spaventando?" li interruppe Jason. Percy uscì dalla stanza, fissando il pavimento."Cosa è successo?" chiese Piper. Il centauro si accasciò sulla poltrona, si prese il viso tra le mani e cominciò a piangere, mentre i semidei si facevano sempre più allibiti. "Annabeth è morta" disse infine Chirone " e io l' ho tenuto nascosto a Percy per quattro giorni". Seguì un silenzio inquietante. Piper fu la prima ad accasciarsi per terra piangendo disperata. Poi tutti gli altri seguirono il suo esempio, anche Nico ne rimase sconvolto. Non aveva percepito la morte di una delle sue poche amiche.
Passarono molti minuti di pura agonia.
"Lei era a Boston, stava cercando suo cugino, che era scomparso nel nulla, credo che in questa storia fosse coinvolto qualcosa di più magico della realtà mortale. Penso che lo avesse trovato, quando un mostro gigantesco li attaccò e lei per difendere suo cugino rimase uccisa. A stento ci credevo io, non volevo che Percy leggesse quella lettera. Non ho pensato che non dicendoglelo avrei peggiorato le cose. Sono stato un..." " ...un idiota." concluse Nico.
"Non so più che fare" continuò il centauro "Percy... mi odia..."
"Percy! Per Zeus! Dové? Bisogna trovarlo, starà malissimo." fece notare Hazel. "Andrò io" disse Piper " per tirarlo su di morale con la lingua ammaliatrice". Quindi si incamminò in cerca del semidio dal cuore distrutto.

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