Relax

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Mi guardai allo specchio.
«Che schifo di capelli.»
Mi sistemai, mi vestii e zaino in spalla: un'altra fottuta giornata di scuola.

Mi piaceva prendere l'autobus. Mi aveva sempre fatto pensare a grandi viaggi senza meta, a silenziosa tranquillità, guardando fuori dal finestrino.

Appena scesa, mi incamminai verso scuola.
«Ehi, Jade!»
Ma che volevano da me alle 7:15 del mattino?
«Eh?» dissi, voltandomi svogliata.
«Vengo con te.»
Era Gessica, una mia compagna di classe. Quella ragazza aveva un chè di famigliare...
«Hai le cartine lunghe?» aggiunse.
«Domanda di merda; ovvio.»

Ci incamminammo verso il parcheggio del bar vicino alla nostra scuola, sedendoci.
«Iniziamo a girare, se no qua ci si ghiaccia il culo», dissi.
Presi cartine, strappai un pezzo di carta da un biglietto del treno, presi il tabacco e l'erba preparando una canna.
«Dai, accendila.» disse Gessica insistendo.
È stata proprio una giornata di merda ieri» esclamai, tirando dalla fantastica jolla che avevo girato. «Prima o poi mi stancherò davvero di tutta sta merda.»
«Passa qua. Cos'è successo?»
«Quello psicologo del cazzo, sa sempre come rovinarmi l'umore»
«Mi dispiace, so che è difficile per te...» disse contemplandomi, mentre mi passava la bomba.
«Già» commentai. «La mia unica via di fuga è l'erba, mi fa sentire libera. Meglio che andiamo, sono le 7:56
«Sì, andiamo.»

Dopo aver passato 3 lunghe ore con i professori di matematica e di storia, suonò la campanella per la ricreazione.
Mentre aspettavo nella fila per i distributori, sentii dei ragazzi parlare.
«Quella puttana mi ha stancato. Non fa altro che rompere, ieri non me l'ha neanche data!»
Lasciai stare, anche se queste cose mi facevano impazzire, uscire fuori di testa. Avevo brutte esperienze con gli stronzi.
Presi una lattina di aranciata e tornai in classe, ma nella distrazione andai a sbattere contro un ragazzo.
«Ehi, guarda dove metti i piedi»
Alzai lo sguardo. Occhioni verdi, capelli castani, vestiti larghi. Uno della mia specie.
«Scusami, ero un po' distratta.»
«Non importa» disse ammiccando.
Se ne andò, lasciandomi incuriosita. Non avevo mai visto quel ragazzo a scuola gli scorsi mesi.

Tacchi E BugieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora