Mi svegliai con un sorriso stampato in faccia, mentre ricordavo gli eventi della sera prima. Janis e Erin erano state entrambe piuttosto deluse di scoprire che la nostra era un'uscita a quattro, ma quando avevano visto Harry si erano sciolte senza riserve. Scossi la testa, nel ricordare come lui avesse sciorinato frasi su frasi in italiano. Nessuno di noi aveva idea di cosa stesse dicendo, ma perfino io avevo dovuto ammettere che sembrava piuttosto... italiano, sì. La cosa più divertente era che Harry non diceva nulla di sensato. In realtà non sapeva l'italiano, a parte un paio di frasi. Ero quasi scoppiato a ridere quando aveva detto: «Voulez-vous coucher avec moi?» e gli avevo dovuto sussurrare all'orecchio che ero quasi sicuro che quello fosse francese. Lui aveva riso e mi aveva fatto l'occhiolino, mentre le ragazze giocherellavano con i capelli e si leccavano le labbra. Era stata una serata piuttosto piacevole, tutto sommato. Nessuna delle due mi aveva fatto un lavoretto sotto al tavolo, ma Janis mi aveva abbracciato un paio di volte strofinandomi addosso il suo delizioso didietro, facendomi una scherzosa lap dance.
Mi stiracchiai e saltai giù dal letto, per dare un'occhiata fuori dalla finestra. Il sole splendeva e sapevo che sarebbe stata una bella giornata. Mi venne subito in mente Bailee, e mi domandai se avesse voglia di venire un po' al parco con me a giocare a frisbee o qualcosa del genere. Sospirai, poi, ricordando che era domenica. Le domeniche erano sempre dedicate alla famiglia, per lei. Bailee tornava a casa per il pranzo con i genitori, la nonna e il fratello Micheal. Sapevo di essere sempre il benvenuto, ma non mi andava di imporre troppo spesso la mia presenza. Tornai a letto e sospirai, lasciandomi ricadere sul materasso, senza più sorridere. Ero stanco di vivere in quella grande casa tutto solo. Presi il telefono e la chiamai, attendendo impaziente che rispondesse.
«Che succede, Zayn?», mi rispose, senza fiato, e mi domandai che cosa stesse facendo.
«Niente di che. Mi sono appena svegliato».
«Deve essere piacevole, allora», commentò lei, ridendo.
«Che stai facendo?», domandai, curioso. «Sembri senza fiato».
«Stavo giocando a frisbee con Mike».
«Oh, forte». Sorrisi, mentre un'immagine di suo fratello mi si formava nella testa. «Salutamelo. E digli di chiamarmi. Ho i biglietti per il concerto dei Gamecocks».
«Okay». Fece una pausa. «Ti saluta Zayn, Mike».
«Ciao», sentii rispondere Micheal in sottofondo. «Digli di venire da noi».
«Mike dice che dovresti venire qui da noi».
«Digli che lo farò la prossima volta», borbottai, anche se una parte di me avrebbe voluto accettare l'invito.
«Zayn dice che verrà la prossima settimana», gridò lei a Micheal, e io roteai gli occhi per tutto il chiasso che stava facendo. Ero convinto che il fratello non fosse poi così lontano da lei.
«Che fai stasera?», domandai, cambiando argomento.
«Mi guardo Devious Maids – Panni sporchi a Beverly Hills».
«Ma tu non hai una cameriera». Fissai le lenzuola del letto, mentre parlavo al telefono.
«È una serie tv». Rise, e a quel suono delizioso mi venne da sorridere.
«Ah, mi pareva».
«No, Zayn, non ho vinto alla lotteria e non ho sposato un Madison o un Vanderbilt».
«Sai già che non mi sposerò e che penso che i Vanderbilt siano gay».
«Zayn!», alzò la voce lei, in tono di disapprovazione.
«Sto scherzando. Be', non sulla parte del "non mi sposerò", ecco».
«Nessuno vuole sposarti, Zayn Malik».
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REALIZE
RomanceSono Zayn. Sono presuntuoso perchè posso esserlo. Ho tutto: l'aspetto, i soldi e la resistenza. Sono il ragazzo che ogni ragazza vorrebbe avere, ma che nessuna è in grado di legare a se. Io non faccio l'amore. Non ho relazioni. E sono dannatament...