Primo Approccio

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-----LEGGETE LA DESCRIZIONE PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE------

Mentre ci prepariamo la tuta e il casco, Gideon mi spiega il funzionamento del gioco:<Non so dove saremo,o come saremo equipaggiati, l'unica cosa che ti posso dire è obbedisci e compi la tua missione!> mi sorge spontanea una domanda:<Come farò a sapere la mia missione?> Mike mi risponde:<Lo sentirai nella tua testa...>.Gideon urla:<ANDIAMO!> poi, perdo i sensi.

Io Gideon e Mike ci svegliamo nel bel mezzo di una foresta;tutto ciò che vedo sono alberi e una casetta in lontananza.Improvvisamente sento una voce come robotica nell'orecchio:<Sopravvivi...>. Mike guarda Gideon e gli dice <Avviciniamoci alla casetta...>Gideon lo interrompe:< Secondo me appena entriamo esplode... per sicurezza manderemo prima Alan>. Questa battuta mi fa infuriare ma non rispondo. D'un tratto inizia a piovere,ma quando una goccia si posa sulla mia mano sento un forte bruciore <VIA VIA VIA!>grida Mike iniziando a correre in direzione della casetta <E' ACIDO!> urla Gideon,ma mentre corre cade a terra. Sento bruciore su tutto il corpo ma decido di girarmi per andare ad aiutarlo.E' steso a terra, il volto è sfreggiato dall'acido e ha perso i sensi,così lo afferro per un braccio e inizio a trascinarlo.Divento più debole per il dolore ad ogni passo.Non posso farcela.Abbandono Gideon e arrivo alla casetta dove trovo Mike, poi, cado sul pavimento senza forze.Mike mi guarda e mi urla <Non c'è tempo di riposare! Alzati e afferra un fucile! Veloce stanno arrivando dei soldati!> Io lo vedo,lo sento,ma non ho neanche le forze per rispondergli. Improvvisamente entrano dei soldati dalla finestra e uno di loro mi punta alla testa, poi sento uno sparo. 

Mi risveglio di soprassalto nella realtà, mi tolgo il casco e vedo che Gideon sta guardando su uno schermo Mike, che spara quasi senza guardare sui soldati che si avvicinano alla casetta nella foresta. Gideon mi guarda furioso:<Quando mi hai abbandonato ero ancora vivo! Fai solo un altro errore e sei fuori dalla squadra!>. Gli rispondo in tono calmo:<Ho fatto il possibile, non ce la facevo più>. Lui, come se lo avessi insultato, mi risponde urlando:<Come osi parlare così al tuo capo! Esci immediatamente da qui!>. Io mi volto, mi tolgo la tuta ed esco dal centro di addestramento. Jacob mi raggiunge e mi rassicura:<Non può farti uscire dalla squadra,infondo è stata la tua prima partita...>.Trovarmi una squadra è stato difficile e questa non mi piace affatto; così gli dico:<Jacob, appena diventeremo bravi giocatori, abbandoneremo questa squadra e ne cercheremo un'altra> Jacob mi guarda come se fossi impazzito:<Cooosa? Ricordi che che ci abbiamo messo un anno a trovare questa squadra, e che il torneo mondiale è tra solo qualche mese!?>.<Ci vediamo domani.> rispondo in modo crudo e giro per tornare a casa. Appena torno apro la porta di casa,mio padre inizia a farmi domande:<Allora come è andata?>. Mio padre Michael è stato il mio "allenatore" fin dall'infanzia. Lui è stato giocatore per 12 anni e aveva anche qualche sponsor,poi ha abbandonato poichè non guadagnava abbastanza per sfamare mia madre e me;così iniziò a lavorare. Quando io compii 14 anni, decise di allenarmi per il torneo mondiale di "Contro la mente" che sarebbe stato svolto 5 anni dopo, ma poichè non disponeva di una stanza per l'allenamento, tutto ciò che mi faceva fare era studiare ogni tipo di prova possibile e i metodi per portare a termine una missione, con varie sessioni di esercizio fisico. All'età di 18 anni cercai di trovare una squadra che mettesse a disposizione una stanza per l'allenamento e dopo un lunghissimo anno, riuscii a trovare la squadra "MKA", nella quale entrai con il mio migliore amico e compagno di allenamento Jacob. <Beh, il capo non è altro che un antipatico maniaco del controllo, e mi ha cacciato perchè vuole che muoio per lui. Il vice non sa neanche che quando si usa un fucile bisogna mirare, e non hanno nemmeno lasciato che Jacob si allenasse, in quanto riserva.>. Mio padre sbalordito si mette una mano sulla fronte e mi chiede:<Sei già stato cacciato?><No>,rispondo<Mi ha dato un'altra possibilità>.

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