Capitolo 7 LE PIETRE MAGICHE

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Qui giace il cuore e l'anima delle nazioni,

Il loro diritto di vivere nella libertà,
Il loro desiderio di vivere nella pace,
Il loro coraggio di cercare la verità,
Qui giace la spada di Shannara. »

Prima del tempo degli Uomini vi fu l'era di Faerie. Molti spiriti potenti (tra i quali il Re del Fiume Argento) sono originari di quest'epoca. Gli Elfi, all'epoca vivevano molto a lungo e possedevano la magia innata, come tutti gli esseri viventi di quel periodo. Fu allora che gli Elfi crearono le Pietre Magiche. Tuttavia, all'inizio del tempo, anche l'oscurità venne creata come necessaria controparte della luce, e dall'oscurità nacquero i Demoni. Dopo anni di lotta tra luce e tenebra, gli Elfi evocarono la loro più grande magia e crearono il Divieto, un incantesimo che imprigionò i Demoni al di fuori dei confini del mondo. Crearono inoltre l'Eterea, un bellissimo albero color argento dalle foglie carminie in grado di mantenere il Divieto. Sfortunatamente, questo enorme sforzo prosciugò quasi interamente il potere magico degli Elfi, lasciandoli quasi del tutto sprovvisti di magia, mancanza che però risultò superabile in assenza dei Demoni da combattere. La maggior parte delle creature di Faerie si indebolirono a causa del mancato uso della magia e si estinsero. Tuttavia, gli Elfi sopravvissero, sebbene indeboliti. Col tempo cominciarono ad assomigliare sempre più alla razza umana che si era evoluta più recentemente, sia in forza che in longevità. Intimoriti dagli umani che si moltiplicavano rapidamente, gli Elfi cominciarono a nascondersi, ritirandosi in profondità nei boschi rimanendo a guardia dell'Eterea. Anche quando l'umanità quasi distrusse il mondo nelle Grandi Guerre, gli Elfi rimasero in disparte, utilizzando i residui della loro magia per salvaguardare l'Eterea. Dopo la distruzione, quando l'umanità si divise in quattro razze distinte, gli Elfi colsero l'opportunità di uscire dal loro isolamento. A quel tempo, molti credettero che gli Elfi fossero solo un'altra razza derivata dall'umanità risorta. Gli Elfi emersero e si posero come guide nel nuovo mondo; fu l'Elfo Galaphile a convocare il primo concilio a Paranor.

TramaModifica

« E il demone odiava. Odiava con un'intensità che sconfinava nella pazzia. Una reclusione secolare nella nera prigione oltre la barriera del Divieto aveva dato al suo odio tempo più che sufficiente per invelenirsi e dilatarsi. Ora lo divorava. Era tutto, per lui. Da esso traeva potere, quel potere che avrebbe usato per annientare le creature che gli avevano causato tanta pena. Gli Elfi! Tutti gli Elfi! »(Terry Brooks, Le pietre magiche di Shannara)

Wil Ohmsford è un giovane che vive a Storlock, la cittadina degli Gnomi guaritori, perché intenzionato ad imparare le loro arti di guarigione ed aiutare i sofferenti. Dopo la distruzione diBrona per mano di suo nonno, Shea, le Quattro Terre hanno lentamente iniziato a prosperare e le Razze stanno finalmente migliorando i rapporti tra loro. In effetti, Wil risulta essere il primo Uomoaccettato a Storlock, la cui scuola di guarigione è riservata esclusivamente agli Gnomi. Nel corso degli anni a Storlock, Wil non aveva mai dato molto peso alle Pietre Magiche che aveva ereditato dal nonno, non avendo alcuna necessità di una simile arma. Ciononostante, un nuovo pericolo si profila all'orizzonte. Nel regno degli Elfi le foglie dell'Eterea, il magico albero che da secoli mantiene alta la barriera del Divieto contro le orde dei Demoni, appassiscono. Il destino della pianta è segnato e nessuno ne può impedire la morte. Eventine Elessedil, l'anziano re degli Elfi, teme di non essere in grado di guidare il suo popolo contro un simile nemico ora che gli Elfi sono mortali e privi di magia. Tuttavia non tutto è perduto: Allanon fa ritorno alle Quattro Terre per convincere un riluttante Wil Ohmsford a proteggere Amberle Elessedil, l'ultima degli Eletti (i guardiani dell'Eterea) sopravvissuta. Nel frattempo Allanon rimarrà a guidare gli Elfi nei combattimenti contro i Demoni quando il Divieto sarà inevitabilmente infranto. Assieme al Druido combatte Ander Elessedil, l'incerto e dubbioso secondogenito del re degli Elfi.

Il compito di Wil è di scortare Amberle ad Arborlon, capitale del regno degli Elfi, dove la ragazza riceve in dono dall'Eterea il suo seme, unica speranza per il rinnovo dell'incantesimo. L'unico modo di far germogliare il seme è viaggiare fino alla fontana del Fuoco di Sangue, sorgente della magia della terra, e immergerlo nelle sue fiamme. Durante il viaggio, Wil ha però delle difficoltà nell'usare il potere delle Pietre Magiche nel momento del bisogno e pensa quindi di non avere abbastanza sangue elfico per poterle utilizzare. I due giovani sfuggono più volte a fatica dall'attacco del Mietitore, il Demone che li insegue, ma diventano molto legati l'un l'altra durante il loro cammino. Wil resiste alle attenzioni della bellissima zingara Eretria, loro guida nel viaggio attraverso le Terre dell'Ovest, rendendosi conto di amare Amberle. Mentre Wil riesce finalmente a sconfiggere il suo timore delle Pietre Magiche per distruggere il Mietitore, Amberle comprende il vero e profondo senso della sua ricerca. Di ritorno ad Arborlon, Amberle prende in sé il seme fecondato dalle fiamme del Fuoco di Sangue, tramutandosi in una nuova Eterea e ripristinando così il Divieto. Le forze demoniache sono nuovamente sconfitte. Dopo la trasformazione di Amberle, Wil ha il cuore spezzato. Allanon, che fin dal principio era a conoscenza di cosa sarebbe successo, non riesce a convincerlo della necessità per i due giovani di ignorare la verità all'inizio della loro missione. Wil si sente tradito dal vecchio Druido, il quale comincia a mostrare segni di invecchiamento dopo la faticosa battaglia finale. Wil viene curato da Eretria e, guarito nel corpo, fa finalmente ritorno a casa, ma non da solo: il nuovo re degli Elfi, Ander Elessedil, vede il giovane della Valle lasciare Arborlon insieme ad Eretria, mano nella mano.

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