Karlie non sapeva cosa fare. Era la terza operazione in una settimana. Era seduta nel suo ufficio, con le cartelle della ragazza sotto gli occhi, cercando quale fosse di nuovo il problema. "Che cazzo," mormorò, guardando per la millesima volta le sue analisi.
Non sapeva più cosa doveva fare. Aveva paura che se il cuore fosse arrivato troppo tardi, Taylor sarebbe morta. Se, invece, sarebbe arrivato nel giro delle prossime ventiquattro ore, forse ci sarebbe stata una possibilità per Taylor.
"Karlie," una voce la chiamò, e quando si girò, vide la sua amica Wilson alla porta, con le braccia incrociate. "Taylor ti sta cercando,"
Karlie annuì e si alzò dalla sedia, mettendo a posto tutto la confusione che si era creata. "Ha richiesto di te subito," chiarì Wilson, sembrando impaziente. Karlie la guardò perplessa. Stava solo mettendo a posto delle cose, dopo tutto.
Karlie annuì di nuovo e lasciò le sue cose come stavano. Camminò per il corridoio, era tardi nella notte, e non c'erano molti dottori in giro, fuorché delle infermiere che controllavano i pazienti. "Si calmi!" sentì una infermiera esclamare da una stanza. Ma, appena si accorse che quella stanza era quella di Taylor, accelerò il passo.
"Che succede?" chiese, non appena entró nella stanza. Vide che Taylor stava cercando di togliersi tutti i fili che la collegavano alla macchina, è noto dal monitor che il suo cuore batteva troppo velocemente. "Voglio andarmene! Non ce la faccio!" esclamò, cercando di essere più forte della infermiera che cercava di calmarla.
"È impazzita," le comunicò l'infermiera. Sembrava disperata, e non appena guardò Taylor, vide che aveva gli occhi leggermente lucidi e rossi. "Vai, qua ci penso io," replicò.
L'infermiera lasciò la stanza e chiuse la porta, lasciandole alla loro privacy.
"Taylor, calmati," disse calma, afferrando dolcemente le sue braccia.
"No!" esclamò. "Sono stufa di tutto questo, preferisco la luce bianca e invitante che avere il cuore che si ferma quando gli pare!" esclamò di nuovo, arrabbiata. Karlie la fermò, usando più della sua forza, dato che Taylor, essendo debole, non si opponeva con molta forza.
"Calmati, Taylor," ripetè, questa volta più fermamente. Taylor sbuffò e guardò con occhi penetranti la donna di fronte a lei. "Sono stanca," sussurrò, nel mentre una lacrima le rigò il viso.
"Andrà tutto bene. Il cuore arriverà," replicò, sedendosi di fianco a lei, tenendo sempre una stretta nei suoi polsi.
"Lo dici a tutti i tuoi pazienti. 'Andrà tutto bene, non ti preoccupare,'" mimò la voce di Karlie e questa volta lei stette in silenzio.
"Io sono stanca," ripetè. Ancora una volta, Karlie non rispose, e guardò l'espressione della ragazza cadere nella tristezza, e presto, era fra le sue braccia, singhiozzando.
"Voglio fermarmi. Non ne posso più. Sono stufa di combattere. Lo faccio già da troppo tempo. Ho desideri che non si possono nemmeno avverare per colpa di questo stupido cuore! Me lo vorrei strappare, e buttare nel cesso! Tanto ormai non serve più a niente," mormorò, continuando a piangere nel camice di Karlie.
"Quali sono i tuoi desideri?" chiese all'improvviso. Taylor si calmó, e si allontanò da lei per poterla guardare negli occhi.
"Vorrei darti di più di tutto questo. Vorrei darti una vita normale. Vorrei andare in giro con te, tenerti per mano, far vedere alla gente che tu sei la mia ragazza. Vorrei dormire fra le tue braccia -- cavolo, vorrei fare sesso con te -- vorrei fare tutto quello che voglio. Vorrei...vorrei semplicemente avere una vita migliore, meno complicata...chiedo troppo?"
Karlie le spostò una ciocca dal suo viso e la mise dietro al suo orecchio. "No," rispose semplicemente, scossando il capo.
"Sono nata vergine, e ora che ho trovato la persona giusta, devo morire. Mi fa esplodere il cuore se faccio un po' di sano sesso?" chiese con un risata esasperata.
"Probabilmente," rispose con un triste sorriso.
Si guardarono a lungo, non sapendo cosa dire. "È così triste," disse dopo qualche momento.
"Già," annuì Karlie. Chiedeva davvero troppo Taylor, avere una vita normale?
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Erano passati tre giorni, e oggi, Karlie aveva dato la notizia a Taylor che la avrebbero operata al cuore. Cosa significa? Significa che ers arrivato quello buono. Uno sano.
Karlie si ricorda perfettamente la sua erazione. Aveva iniziato a urlare, aveva abbracciato la dottoressa e la aveva baciata appassionatamente, con le lacrime agli occhi.
"Possiamo mangiare la torta per festeggiare?" aveva chiesto Taylor. C'era anche il capo lì presente. Era felice, anche lui. E Karlie, non era mai stata così felice per un trapianto. Ma questa volta, voleva dire che avrebbe salvato la vita alla sua ragazza. Voleva dire che dopo, Taylor sarebbe diventata veramente la sua ragazza.
"Troppi zuccheri," rispose Karlie, eruttando dalle risate. Ridero, ridero tutta la giornata, troppo felici per la notizia.
E quando la avevano portata nella sala, Taylor era così felice che aveva paura che l'anestesia non avrebbe fatto effetto.
"Domani dobbiamo festeggiare anche il tuo compleanno," disse Taylor, mentre Karlie si asciugò le mani e guardò Taylor con un sorriso, coperto dalla mascherina.
"Hai paura?" chiese Taylor. La ragazza scosse la testa, e Karlie annuì."Se vedi quella bellissima, radiosa luce bianca, non andarci. Non hai ancora finito con me," disse seria. Taylor annuì, e chiuse gli occhi, l'anestesia iniziava a fare effetto.
Taylor si era addormentata con un sorriso.
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17 Secondi [ kaylor ]
FanficKarlie conosceva bene il cuore umano. Lo aveva visto da vicino,lo aveva toccato. Lo aveva perfino cucito,riparato. Ma,sebbene essere un cardiochirurgo esperto,con capacità elevate,non aveva mai capito cosa stava succedendo al suo cuore quando incont...