CAPITOLO 1

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In lontananza sento il rumore delle macchine.
É pomeriggio e il sole illumina tra le fronde. Un ruscello sta scorrendo.
Lo seguo.
Vedo un grandissimo cilieggio. Mi fermo a prendere un paio di ciliegge. Le mangio. Sento un fruscio.

Mi avvicino ad un cespuglio, convinta che ci sia una lepre.
Essendo una mutaforma, sono tramutata in una lupa dal manto castano sopra che sfuma a bianco sotto. Sono alta all'incirca 1,50 a lupa.
Sono pronta a scattare nella corsa per prenderla.
Sento un ringhio e rizzo le orecchie.
Ne sbuca fuori un minuscolo lupachiotto con delle zanne minuscole ma affilate.
No, é una lei.

Indietreggio per la sorpresa.
Sento dei ringhi più forti e mi volto appena in tempo per vedere un branco circondarmi.
Abasso le orecchie mentre mi ringhiano contro.

Indietreggio ma non ho vie di fuga. Sento una forte trazione verso una direzione in particolare. Faccio un balzo e salto il cerchio, correndo a tutta velocità da quella parte. Mi volto e sbatto contro un albero.

Vedo un maschio interamente castano con occhi di ghiaccio che osserva la scena, fermo, davanti a me.
Mi alzo e mi metto a correre nella direzione della strada.
Sento qualcosa afferarmi il collo e cado. Cerco di rialzarmi ma mi blocca. Sento delle catene stringermi il collo. Vedo altri membri del branco venire verso di me. Sono forse quindici in tutto.

Mi accerchiano ma restano a guardarmi.
Vedo un lupo interamente nero con occhi di marmo farsi un varco. Tutti si spostano mentre viene per guardare la scena.

Sento un nervosismo incontrollabile e una sensazione di torpore.
La mia lupa interiore mi ullula dentro " compagno, compagno!!".

Io non posso fare altro che alzare la testa per guardarlo direttamente.
É possibile che sia lui il mio compagno di vita? La mia lupa mi ullula "sì!!".
Il lupo castano si decide a lasciarmi andare.
Piano mi alzo ed indietreggio contro l'albero.

Il nero resta semplicemente a fissarmi.
Sento un altro ringhio più basso provenire da lui. Il cerchio é stato rotto e tutti se ne vanno, sparpagliandosi ovunque.
Ovviamente restiamo solo io il nero e il maschio castano.
Io cambio direzione e prendo a camminare fuori dal bosco. Almeno ad arrivare alla linea tra bosco e campo.

Sento un ringhio, più forte e mi ritrovo il nero davanti.
Ringhiai piano. Non potevo fare altro.
il castano fece schioccare le zanne a poco da me. Smisi, cercando di concentrare la mia attenzione su entrambi.
- non te ne andrai da nessuna parte- ringhió il maschio nero- sei la mia compagna prediletta e non ti lascio andare così-.
Eravamo anime gemelle e l'ho capito dal nervosismo e dall'alsia.
Lui l'ha solo confermato.
- devo andare- dissi piano-il mio ragazzo mi aspetta-.
Mi resi subito conto della stupidità della cosa. Primo non avevo nessuno, secondo avevo accenato di un ragazzo davanti al mio stesso compagno.
Sbuffai e corsi via, sentendo ululati continui del mio compagno.
Se almeno avessi tenuto il muso chiuso, sarei rimasta.
Tornai a casa. Lì mi richiusi. Ero sola, in una villa ampia e circondata da un giardino molto grande con mura alte fino a quatro metri con filo spinato. Avevo paura di quel branco.
Speravo di passare in osservata, invece...
Questa zona è solo ampia, il terreno é impossibile da vivere per molto. Nessuno la vuole e pochi rivali. Sento un rumore simile a una decina di ululati. Tramuto e vado a fare le classiche cose mattutine.

Ed ecco un capitolo.
Spero che vi piaccia.
Scusate se i personaggi sono gli stessi ma mi ci sono affezionata!
Buona lettura.

SEI SOLO TU IL MIO ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora