CAPITOLO 2

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Esco per farmi una corsa. Sono umana per non destare sospetti.
Sento una forte trazione. Piano mi avvicino ad un cespuglio. Entro nella foresta e vedo il nero divorare una carcassa di cervo. Si volta, ringhiando ma smette quasi subito. Rizza le orecchie e mi osserva attentamente.
Piano indietreggia.

Fa un balzo tra i cespugli e mezzo minuto dopo ne esce un ragazzo alto, muscoloso e da sogno. ha capelli neri, a porcospino, occhi castani e pelle abronzata.
È stupendo a dir poco.
Si avvicina con passo cauto come se fossi un coniglio.
Indietreggio, evitando rami bassi.
- voglio solo parlarti- disse piano.
- non c'é niente da dire- risposi.
- voglio stare con la mia luna- disse.
Luna? Penso.

È un modo di dire compagna  mi rispose la mia lupa.
- ti prego, voglio conoscerti- disse.
Feci un passo indietro.
Qual è il problema? Mi chiede la lupa.
Compagna vuol dire fabrica di cuccioli! le risposi.

Vidi il maschio avvicinarsi.
- come ti chiami?- chiese.
- Kate- risposi.
- di cognome?-  chiese.
- Darkstorm- risposi.
Lui inclinò il capo.
Hey qui scotta! Ulula la mia lupa. Stavo avampando.
Non cominciare! Le risposi.
- Drake Blaire- rispose. Indietreggiai ancora.
- bene ciao - dissi.
Lui fece uno scatto e me lo ritrovai davanti. Era più alto di una quindicina di centimetri. Aveva degli occhi bellissimi. No non erano di ghiaccio. Erano verde smeraldo. Era stupendo.
Meno male che non volevi un compagno! Sbottó la mia lupa.
Sentì le sue mani sulla schiena poi sulle spalle.
Cercai di liberarmi ma ero di gelatina.
Feci l'unica cosa che mi venne in mente.
Avvicinarmi per poi tirargli una ginocchiata nella parte maschile.
Lui mollò la presa e io corsi via mentre sentivo i suoi ululati per richiamare il branco.

Balzai il cancello poi corsi dentro casa, per poi tramutare.
Andai in camera a vestirmi velocemente poi scesi nel salotto.

Decisi di calmarmi e aspettai qualche minuto. Sentì bussare. Mi rizai e andai ad aprire. Me lo ritrovai davanti.

Era furioso, glie lo leggevo negli occhi. Non feci un tempo a schivare che la sua mano entrò in collisione con la mia guancia.
Era talmente forte che caddi di lato.
Sgranai gli occhi e lo guardai scomparire.
Mi alzai dopo qualche secondo.
Passai in rasegna la casa per chiudere ogni fessura.

Andai in bagno e guardai un livido su tutta la guancia. Era a forma della sua mano. Avevo gli occhi umidi.
Non credevo che i maschi picchiassero le proprie lune.
Hai cominciato tu! Sbottò la mia lupa.
Ma taci, era nel mio spazio privato e mi sono difesa! Le risposi.
Come vuoi ma hai appena castrato il nostro compagno! disse.
Sbuffai e andai a prendere del ghiaccio.
Sentì bussare.
Sgranai gli occhi.
Era lui. Lo sentivo.
Un attimo!

Da quando in qua sono così codarda?! Vado alla porta la apro e me lo ritrovo davanti.
Mi guarda, guarda il livido.
- hey- disse poco convinto. Non gli do tempo. Tramuto e con una zampata lo faccio volare in aria. Lui tramuta a mezz'aria e atterra con decisione sulle zampe.
Gli corro in contro con zanne pronte.
Lui indietreggia incredulo.
Immaggino la scena da un'altra angolazione.

Lui che indietreggia e io una furia bianca e castana che gli tira zampate e morsi. Forse sono un gatto nelle vesti del lupo.
Lui indietreggia e salta il cancello.
Io mi blocco e gli ringhio contro, atraverso le sbarre. Avevo lo sguardo assassino, chiaro avvertimento che avrei ucciso.

Lui mi guarda. Abassa le orecchie e se ne va.
Io rientro. Tramuto e guardo fuori per vedere se ritorna. Non vedo niente per cui me ne vado a vedere un film.

Rizzo le orecchie tutta la sera. Mi assicuro di chiudere tutto prima di andare a dormire.
La mattina mi preparo e stavo per uscire ma mi blocco sulla soglia. C'era il mio così detto "compagno" con due ai suoi fianchi. Uno era un maschio dai capelli neri e una femmina dai capelli rossi.
Drake teneva il pugno alzato, forse per bussare ma lo avevo preceduto.
Tutti e tre mi guardavano la guancia.
- possiamo parlare?- chiese la ragazza poco più grande di me.
Presi a ringhiare, un suono che veniva dalla gola. 
Mi chiusi la porta alle spalle.
- non puoi minacciarci nel nostro territorio!- disse il moro.

SEI SOLO TU IL MIO ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora