Davide.

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Torno dal bagno dopo la doccia canticchiando ancora il pezzo del testo della nuova canzone che ho in mente, prendo il cellulare per segnarmi quella strofa e mi immobilizzo nel trovare un messaggio di Davide.
Era da aprile che non si faceva ne sentire ne vedere, praticamente un anno e non mi mancava proprio per niente e ora se ne torna così, come se nulla fosse.

Da: Davide.
Testo: Ehi bello, come va? Ti va se una di queste sere ci vediamo? Mi manchi.

Sbatto le ciglia e mi mordo il labbro, non più sicuro che non mi mancasse. Ci penso un attimo e sospiro annuendo a me stesso.

A: Davide.
Testo: Ciao. Ok, stasera al solito pub. Ci verimm aropp'.

Mi piazzo davanti all'armadio e mi mordo il labbro indeciso, faccio scorrere gli occhi su tutti i vestiti e sento la voce di Alex che mi dice che sto facendo una cazzata.
Metto un paio di jeans abbastanza larghi, una felpona di Ale, con ancora il suo profumo e inconsciamente sorrido, un cappellino scuro e le vans.
Infilo le sigarette e il cellulare in tasca, scendo e, senza avvisare, esco di casa andando verso il pub.

Sono seduto qui dentro da circa mezz'ora e vedo Dade entrare con quel passo dondolato e quel sorriso splendido che si ritrova, "si.. mi è mancato."
Si volta verso di me e sembra quasi che il mondo si stia fermando, ma il dolore provato in questi mesi torna più prepotente che mai e il mio, e anche il suo, sorriso svanisce, lasciando spazio ad un vuoto che i suoi occhi non riescono più a colmare.
Si avvicina e si siede nel seggiolino davanti al mio, ordina una birra scura con poca schiuma e io mimo il suo ordine sapendolo a memoria. Lo guardo e sorrido ai ricordi che mi annebbiano la mente, per poi tornare serio e fare un sorso del coca e jack che ho ordinato poco fa, mentre il ricordo di lui che mi lascia travolge la mia mente.

Eravamo a casa sua, dopo aver fatto quello che io pensavo fosse l'amore, ma che a quanto pare per lui era solo sesso, uno sfogo corporale.
Ero accoccolato a lui, in cerca di calore, specialmente interno, sentivo che qualcosa non andava, era così da qualche giorno, ma mai mi sarei aspettato quello che avrei scoperto da lì a qualche minuto.
Lo sentii sospirare qualche volta, poi scostare piano da lui e mettersi seduto passandosi una mano nei capelli, era chiaramente a disagio.
< Che succede? > sussurrai appena, non volendolo davvero sapere. Alzai gli occhi su di lui mettendomi seduto. Chiuse gli occhi, si morse un'ultima volta il labbro < ho conosciuto un ragazzo.. > sentii il sangue gelarmi nelle vene. Erano due fottuti anni che stavamo insieme e lui se ne esce con una frase del genere sussurrata con tutta questa facilità. < E? > deglutii < e penso di starmi innamorando di lui Gennà..>.
Mi alzai di scatto e iniziai a vestirmi, mi voltai e lo guardai < da quanto andate a letto insieme? > lui mormorò solo uno scusa e stette li a testa china, me ne andai lanciandogli l'anello e corsi da Alessio.

Vengo riportato alla realtà da Davide che mi passa la mano davanti al viso < allora Butch come va? > sorride e una volta mi sarei sciolto a quella scena, ma ora non era più così, < benissimo e non hai più il diritto di chiamarmi Butch > sibilo e scolo ciò che resta del mio cocktail.

Sono ubriaco, da solo con Davide a casa sua e sono mezzo nudo e solo ora capisco quale era il suo obbiettivo, io così stupido e buono che ancora gli do retta!
"Cazzo Genn scostati!" la mia vocina interiore assomiglia vagamente a quella di Alessio quando mi riprende su qualcosa che non devo fare, un sorriso nasce spontaneo ma poi tutto sfuma quando Dade scende a mordicchiarmi un capezzolo e io ansimo appena.

Mi sveglio per colpa di un raggio di sole che entra dalla finestra, cerco di alzarmi ma un braccio mi tiene ancorato al letto, mi giro lentamente sperando vivamente di sbagliarmi, deglutisco vedendo il suo viso e lo scosto bruscamente, mi alzo e mi vesto, mi volto e lo vedo che mi guarda, inarco un sopracciglio.
< Genn.. Mi manchi davvero, ho fatto una stronzata a lasciarti > lo guardo esterrefatto e scuoto la testa scoppiando a ridere < hai fatto tutto tu, addio Dà! > prendo il cellulare ed esco da quella casa, andando da Alessio.

Siamo seduti sul suo letto e gli ho appena raccontato cosa è successo con Davide, vedo il suo sguardo cupo e il suo corpo rigido, ma non capisco cosa sta succedendo, è frustrante non riuscire a capire cosa pensa.
< Alè, ma che ti prende?! > sbotto innervosito, lui mi guarda e inarca un sopracciglio < si nu' sciem Gennà! Ma ti pare intelligente andare a letto con il tuo ex? > borbotta scuotendo la testa e io sorrido < sei preoccupato per me? > mormoro e lui mi guarda con un adorabile broncio che vorrei baciare "cooosa stai dicendo Genn?!" < certo che lo sono, cretino > borbotta con un sorriso, un sorriso stupendo devo dire.

Sono passati tre giorni da quando ho visto Davide e li ho passati a pensare ad Ale in modo diverso dal solito.
Sento suonare l'ultima campanella e mi alzo uscendo rapidamente e sorridendo come un cretino vedendo Ale fuori ad aspettarmi.
Che bel casino essere cotto del proprio migliore amico.


ANGOLO "SCRITTRICE" 
Holaaaa, ecco qui un capitolo per chiunque mi abbia chiesto di continuare. 
Spero che sia degno delle vostre aspettative.

Un bacio a tutte.
Sara :)

PS:(chiedo scusa a tutte le persone napoletane se quello che scrivo è errato, lo cerco su internet non conoscendo il dialetto)

Last Part [Urban Strangers II Gennex]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora