Adoro il Natale, le luci, la neve, e il freddo che quando apri la bocca esce il fumo e resteresti lì a giocarci per ore. Nella mia città a Natale si addobba un grande albero, con palline colorate e luci lampeggianti, per lo più sono i bambini che lo addobbano ma devo dire che a volte ho visto anche gli adulti tornare a essere loro dei bambini per una sera e divertirsi ad addobbarlo tutti insieme, nel vero spirito natalizio, perchè a Natale è concesso anche ai grandi tornare un po' bambini e credere a Babbo Natale che ci porta i doni sulla slitta, anche se infondo lo sappiamo che non è lui a portarli noi lo aspettiamo lo stesso con ansia tutta la notte. Quest'anno ero decisa, non ci sarebbe stata neve, ghiaccio, o freddo a ostacolarci, quest'anno io e Susi saremmo andate ad addobbare l'albero in cittá, il piano era facile e veloce.
Alex ci sarebbe dovuto venire a prendere alle 17 poco prima che la mamma finisse di lavorare, io e lei eravamo giá pronte ore prima con sciarpa, cappello e guanti rigorosamente rosso natalizio ad aspettare.
Quando Alex arrivò mi venne incontro abbracciandomi forte e poi mi guardò dritto negli occhi e mi disse una frase che non scorderò mai, mi disse: "stai facendo una cosa bellissima per tua sorella, sei una donna stupenda."
Nessuno mai mi aveva definito una donna stupenda, dentro di me quelle parole risuonano anche ora, restano indelebili quello fu il primo vero complimento a cui credetti, poco importa se l'indomani mi sarei dovuta alzare presto per andare a scuola, se non avevo la patente o se ancora non avevo deciso cosa fare da grande, io la ero appena diventata, per una persona ero una donna e mi sarei sempre comportata da tale da ora in poi, tranne a Natale ovvio, per lui ero una persona stupenda e per mia sorella rappresentavo la felicitá, la felicitá di essere per una sera una bambina normale. Sapevo che questo sarebbe stato il Natale più bello di sempre. Tremavo e non per il freddo, per la gioia.
