The Tower of Rebirth

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Erano passati mesi, ormai, da quando giaceva inerme sul terreno di quella lurida cella.


Il suo corpo da guerriero era stato straziato dalle innumerevoli torture del disgustoso carnefice, e colui che un tempo era un combattente impareggiabile era ora irriconoscibile.      


La sua folta chioma bianca era stata in parte bruciata e in parte strappata, i tendini di braccia e gambe recisi in modo da impedirgli ogni movimento. I suoi muscoli erano stati lacerati fibra per fibra, ed era stato immerso in ogni sorta di olio bollente. Persino la lingua gli era stata tagliata, in modo da impedirgli di proferir parola.

Com'era successo tutto ciò? Come aveva fatto il suo sogno a svanire così d'improvviso?


Perché egli si trovava adesso in quello stato e non ad un passo dal suo sogno di sempre?

                                                 

Guts. Era lui, la causa di tutto ciò. 


Griffith era sempre stato forte e sicuro di sé, indipendente da qualsiasi rapporto emotivo. Il sogno di ottenere un suo regno era sempre stato il suo unico pensiero. Anche quello spadaccino, come del resto tutta la squadra dei Falchi, non era altro che uno strumento, una delle tante armi da adoperare nel raggiungere il suo sogno. Per quanto fosse uno dei suoi soldati più importanti, forse il più importante, rimaneva sempre uno strumento. 

Chi l'avrebbe detto, invece, che Griffith l'avrebbe inconsciamente considerato il suo primo vero amico. Dopo tutti i lavori sporchi che aveva svolto per suo conto, tra i due era nato un affiatamento inaspettato. Il falco bianco aveva sempre pensato che un vero amico avrebbe dovuto essere qualcuno alla sua pari, qualcuno che avesse anch'egli un sogno da realizzare con determinazione, e che non avrebbe permesso a nessuno di fermarlo. Chi l'avrebbe detto, invece, che avrebbe provato un sentimento di affetto per un semplice sottoposto, che fino a quel momento non aveva vissuto che per compiere quanto da lui ordinato. Se Guts era sempre stato dipendente da lui nel trovare un senso alla sua vita, anche Griffith era inconsciamente divenuto in parte dipendente dal compagno, a livello emotivo. Tra i due si era creato un legame che il Falco non aveva previsto.


"Di tanti compagni e infiniti nemici, solo tu sei riuscito a distrarmi dal mio sogno..." sussurrò Griffith con una voce rotta dal pianto. 


Per una singola distrazione, per un attimo in cui si era concesso di essere umano, e di provare rabbia per l'abbandono di un amico, il suo sogno era andato in frantumi. Se anche fosse uscito di prigione, che tipo di vita avrebbe potuto condurre? Mantenuto a vita come un malato da qualche ex-compagno fedele? Ritirato in una casa sperduta, lontano dal clamore della battaglia e dalle vicende dei potenti del mondo?     


Un'esistenza simile, per il Falco, sarebbe stata totalmente priva di senso. Nulla era il dolore fisico, a cui da sempre egli aveva un'enorme resistenza, se paragonato all'umiliazione.


In quel momento, il suo pensiero si rivolse proprio a Lui: quell'infame di Guts l'avrebbe pagata cara. Qualsiasi occasione egli avesse, l'avrebbe sfruttata per vendicarsi sull'uomo che aveva mandato in frantumi il suo Sogno. Mentre la rabbia lo colmava nel pensare ciò, gli parve di vedere come danzare delle ombre vicino alla sua mano... a guardarle meglio sembravano degli esserini mostruosi e deformi, neri come la pece, che bisbigliavano qualcosa: "principe, abbiamo bisogno di te...". Che sciocchezza, ormai non sarebbe più stato né il principe né il re di niente. Ormai stava proprio perdendo il lume della ragione...

Continua...

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⏰ Last updated: Feb 03, 2016 ⏰

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The Fallen Hawk (ITA)Where stories live. Discover now