Come dicevo il fatto che lui fumasse pur avendo quasi diciotto anni non mi piaceva, a prescindere dal fatto che secondo me il fumo non serve a nulla, non ti aiuta a stare meglio, sono solo l'abitudine e il vizio che ti fanno credere che fumando stai meglio, ti possa dimenticare dei problemi e tutto il resto. Però io non fumo quindi non so come funziona, so solo che se prendi il vizio, come tutti gli altri vizi, è difficile farselo passare. Lui non voleva ascoltarmi, voleva continuare a fumare, per uno strano motivo non volevo, non volevo che si bruciasse i polmoni, non volevo il fumo nella sua vita volevo proteggerlo da qualsiasi cosa potesse provocargli danno o dolore.
Vi starete chiedendo il perché, dato che non eravamo nemmeno amici ma due perfetti sconosciuti; a me sembrava di conoscerlo da sempre, non era come gli altri lui era ed è tuttora diverso.
Lui tutt'oggi che è il mio splendido e meraviglioso ragazzo, che amo con tutta me stessa, capisce al volo, è un ottimo ascoltatore, protettivo con la gente a cui tiene, geloso, romantico e amorevole.
Tornando a noi, io testa dura non volevo che fumasse, perché farsi del male essendo coscienti di farsi del male?! Questa cosa non la capivo forse, mai la capirò. Dentro di me però sentivo di potercela fare a fargli cambiare idea o, perlomeno farlo ragionare meglio, mi buttai a capofitto nonostante la paura, che mi sarei fatta male..fu un po' come quando fai un tuffo di pancia, ormai hai scelto di farlo e ti sei tuffata sai che all'impatto con l'acqua potrà far male (come no). Ti farai male ma ne sarà valsa la pena. Quindi tentai il tutto per tutto. Anche se io non conoscevo lui e lui non conosceva me. Sentivo che ci teneva e ne ero sicura, che non avrebbe mai permesso che mi accadesse nulla di male. Ci ritrovammo a parlare del nostro passato, del perché lui aveva iniziato a fumare ed uscirono principalmente due motivi: 1. la sua ex, 2. la perdita di un suo amico. Più che dal primo motivo rimasi scioccata dal secondo. Perché anch'io avevo perso una mia amica. In due modi diversi ma entrambi avevamo perso un amico/a. Mi sentì tremendamente in colpa per avergli ricordato ciò, non erano mie intenzioni. Parlando iniziò a dire che era un'ingiustizia, il fatto che lui era ancora qui e il suo amico no. Disse una cosa che mi fece spaventare, "io voglio andare con lui" avevo già perso una persona importante non volevo perdere anche lui perché sapevo che sarebbe diventato importante anzi , già lo era, d'istinto gli risposi di non farlo. Ma lui altra testa di cazzo, ovviamente non mi dette retta in quel momento e mi rispose che non poteva non farlo e, sempre d' istinto gli mandai un messaggio che diceva:
"Mai sentito la frase, salti tu salto io?
Ecco.
''SALTI TU, SALTO IO!'" .
Una metafora oer fargli capire che se si fosse ucciso, io avrei fatto lo sterro, l'avrei seguito. Da qui viene il titolo del libro. (Che non voleva essere un libro pubblico ma privato)
STAI LEGGENDO
"SALTI TU.SALTO IO!"
RomanceLa Distanza,può separare due corpi,NON DUE CUORI. Una storia a distanza nata per caso,il caso più bello della mia vita.