Austin's pov
Entrai nella casa, era tutto come mi ricordavo i lavori fatti da Natasha e suo marito per ridipingere le pareti ancora incompleti, le loro foto appese alle pareti e le tende gialle a fiori ormai scolorite e sgualcite col tempo, cercai al piano terra e al secondo piano ma non trovai nessuna foto.
Pensai a dove potevano essere andai in giardino e girovagai in cerca di una risposta a quel enigma, stavo camminando per la stradina che portava alla cassetta degli attrezzi non so il perché ma mi girai a guardare la casa e notai una piccola finestra sopra la camera da letto matrimoniale, che probabilmente doveva essere quella della soffitta, non potevo perdere tempo corsi su per le scale e cercai una porta che potesse condurmi in quella soffitta che forse aveva più visto fantasmi del cimitero.
Spostai l'armadio e notai con piacere una piccola porta in legno, la aprii e cominciai a salire le scale, avevo paura e quel sentimento cresceva ogni volta che mettevo il piede su un'altro scalino e quello scricchiolava, attorno a me solo legno marcio, finii di salire le scale, non riuscivo a stare in piedi perché il soffitto era troppo basso.
In quella stanza c'erano vecchi bauli, mobili vecchi e ragnatele.
Proprio di fronte a me notai vari giocattoli e accanto a essi due scatole...probabilmente appartenute ai due bambini.
Ne aprii una e trovai un diario lessi la prima pagina:
"Caro Diario,
Ore 8:30
È il 17 gennaio 1970, domani io e mio fratello Trevor compiamo 11 anni.
Trevor come aspetto è la mia fotocopia (perché siamo gemello)ma caratterialmente siamo gli opposti,lui è popolare vivace e io sono timido e preferisco stare con poche persone.
Ore 17:00
Non capisco perché mio papà alza le mani ho proprio bisogno di restare da solo anzi devo parlare con Trevor.
Ore 17:40
Trevor è a giocare fuori con i suoi amici e io sono solo.
Ore 18:00
Ero in giardino a disegnare quando ho visto una bambina bellissima che mi chiedeva di seguirla sembrava un angelo, l'ho seguita e mi sono trovato davanti un albero con delle corde per impiccarsi, chiedevo alla bambina il suo nome e perchè ero lì ma l'unica risposta che ricevetti era"Anche tu sei come noi" spaventato sono andato via, ci ho messo un po' per tornare a casa, spero di non incontrarla più.
Ore 1:15 di notte
Ho fatto un incubo ho risognato quella bambina, e prima mi sorrideva poi cominciava a perdere sangue dagli occhi come se piangesse e un attimo dopo il sangue scompariva e riprendeva a sorridere.
Trevor dorme sereno, grazie ancora per avermi ascoltato.
Tuo Michael".
Appena finii di leggere sentii dei rumori alle mie spalle, so che erano loro, ma non mi girai per paura di trovare qualcosa o qualcuno di ancora più pauroso di quello che immaginavo.
Presi una foto dei gemelli e una ciotola dove bruciarli.
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TerrorUna casa...due bambini....1900 2015...una coppia di Sposini... La morte è vicina...