|| Evan: Bocc'Amara||

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Cara Samantha,

Non mi chiedi come stia, cosa provi, tanto meno cosa faccia. Sono chiuso all'inferno da sei mesi e non ti importa, non ti sfiora che forse stavolta sia io quello che soffra. Fossi morto scommetto ne gioiresti, o meglio ancora, chissà se te ne accorgeresti. Se non sei tu ad avere l'ultima parola, non ti senti soddisfatta, ti arrabbi, mi accusi, brandisci parole come fossero lame affilate, chissà se un giorno sferrerai anche l'ultima coltellata. Ma non mi importa, tu sul mio corpo puoi anche passarci sopra, calpestarlo e farlo a pezzi, non proverei comunque dolore alcuno. Perchè sei tu, tu che parli d'amore come se lo comprendessi, lo analizzi, lo contempli, passi notti intere a diffamarlo, per poi ricordarmi quasi con disprezzo, sputando sangue tra queste righe, che nonostante la rabbia e la gelosia, tu sei ancora mia. Tu che dell'amore non ci hai mai capito niente, perchè ad amare veramente si impara ad amar se stessi un po' di meno e ad accettare, dopo tutto, che non è l'altro a meritarti ma sei tu ad essere in debito. Se tu mi amassi come dici, capiresti ciò che io so già. Sentiresti il mio corpo cedere, sotto il sole diffamante, con addosso un carico di colpe e di rimprovero che non mi appartiene. Te lo prenderesti tu questo carico pur di liberarmene. Se tu mi amassi, ti addormenteresti tra l'odore di piscio e muffa che ristagna tutto intorno alla mia stanza, ti priveresti di ogni gioia pur di confortarmi. Ma tu non m'ami e mi rinfacci di non essere sparito, di non averti dimenticato, di non averci rinunciato. Non li vuoi più questi ricordi, questi graffi con cui ti ho segnato? Restituiscimili tutti, uno ad uno, infliggili sulla pelle stanca e pallida, su cui un tempo ti eri solita addormentare. L'unica deviazione tra noi due è quella che tu hai percorso quando te ne sei andata, lasciandomi tra la polvere e il freddo in cui mi confinano queste sbarre. Eravamo soliti evadere la realtà insieme, fin quando quest'ultima non ci ha scovato e crudelmente sottratto all'incantevole illusione che chiamavamo il nostro amore. Ora mi trovo costretto a riviverti tra gli angoli più bui di questa mia mente e della cella in cui si trova relegata. Io con te evaderei anche adesso, e non col corpo ma col cuore, non ti avessi mai incontrato, non mi troverei qui dentro, non ti avessi mai incontrato, non sarei mai stato veramente libero.

Evan

Non ti avessi mai incontratoWhere stories live. Discover now