|| Evan: Membra Redenti ||

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Sam,

Oggi t'ho sognata e per la prima volta dopo tanto, dopo mesi, mi son sentito vivo. Sbadigliavi al sole del primo mattino, che filtra languido dalle sbarre con cui è decorata l'unica finestra in questa stanza. Una luce fioca, pallida, unico bagliore che è concesso ai miei occhi di sostenere. E tu eri lì con me, mi sorridevi, tenendo gli occhi chiusi circondata dall'unico accenno di miraggio intorno a noi. Io ti guardavo e non riuscivo a provare altro che la tua purezza, l'innocenza con cui non ti curavi del lerciume sotto i piedi, del gelo che lentamente penetrava nei tessuti arrivando fin nel corpo, dell'odore di alluminio e sangue che ti  impregnava i capelli. Io ti fissavo e per la prima volta l'ho compresa, questa mia grande colpa. Hai aperto gli occhi e dentro te io non ho saputo discernere alcun male e dentro quegli stessi occhi ero riflesso io, ed ero il tuo unico peccato. Sei sparita, ad un tratto, in un attimo, come tutte le volte in cui mi sono ritrovato a perder la ragione, senza preavviso, inavvertitamente, ritrovarmi mosso da istinto e rabbia ma senza più una meta da seguire. Sei riuscita a sfuggirmi anche stavolta, a lasciarmi impresso quel tuo sorriso dentro agli occhi e il tuo profumo, l'essenza di rose unita al sale d'oceano, aleggia ancora tra i miei pensieri. Per una notte, nell'attimo di un sogno, ti ho sentita nuovamente tra i miei sensi, e li ha confusi tutti e cinque, nel battito di un secondo. Che io respiri ancora, me ne sorprendo ogni singolo giorno, ma mi affanno e tremo perchè mi annebbia il tuo ricordo, la convinzione che forse tra non molto, sarà tutto come prima. Che ci concedano un'altra vita, un'altra occasione, per amarti come meriti, un'esistenza più pulita, in cui non debba dover redimermi da errori mai commessi. E voglio te in quell'esistenza, come voglio te tra le mie spoglie, ossa fragili ma veementi, voglio te tra i miei ricordi, perchè del resto o del mondo non me ne è mai importato niente. Eri tu la soluzione, l'inizio e fine, a quest'universo e quest'immensa oscurità che ci avvolge inconsapevolmente, è sempre e solo stata una mera allusione al colore del tuo sguardo. E, quando infine mi sarà concessa questa mia nuova vita, maledirò le stelle e poi il cielo, pretendendo che almeno stavolta, dopo tutto, mi lascino amarti come devo.

Evan

Non ti avessi mai incontratoWhere stories live. Discover now