Capitolo 2

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<Ho bisogno di un passaggio>. Un uomo con una benda sull'occhio mi guardò. <Come?>. Ripetei <ho bisogno di un passaggio>. Presi tutto il coraggio che avevo, pochi sarebbero rimasti spavaldamente indifferenti davanti al Cuoco del Mare. Nonostante avesse perso l'occhio destro anche con il sinistro riusciva benissimo a mettermi in soggezione. Ed anche senza una gamba mi superava di due spanne abbondanti facendomi sentire un topolino.
<Niente donne a bordo, portano sventura.>
"Ecco l'ennesimo maschilista" pensai. <Ascoltatemi, devo trovare una persona, è sulla Jolly Roger, ho assolutamente bisogno di salire su quella nave, vi pagherò profumatamente, lavorerò come mozzo, farò tutto ciò che volete. Ma vi prego, fatemi salire sulla vostra nave.> Passarono interminabili minuti di silenzio, il Capitano Silver si grattò il mento con un gesto nervoso della mano <Quanto profumatamente?> Tirai un sospiro di sollievo e sorrisi, era fatta. <Abbastanza da far mangiare anche i topi della tua nave> dissi fingendo sicurezza, certo i miei si arrabbieranno molto nel sapere che le casse del regno si svuoteranno per riempire le voglie e le pancie di un pirata e della sua ciurma ma gli sarebbe passata velocemente; in fondo anche loro avevano fatto di tutto per ritrovarsi e lottare per il vero amore. Adesso toccava a me.
<Legati i capelli e indossa gli abiti che ti darò, i miei pirati non devono sapere che a bordo vi è una donna. Conosco la Jolly Roger e so la sua rotta; ti porterò al porto più vicino dove il capitano si ferma abitualmente due giorni per rifornirsi. Se partiamo ora e i venti sono a nostro favore dovremmo farcela.> Salimmo sul ponte della nave, la gamba di legno scricchiolava pesantemente sulle assi. Mi tirò un paio di pantaloni blu e mi affrettai a legare i capelli e a nasconderli dietro un cappello. La camicia che mi fece indossare era abbastanza larga da nascondermi il seno, meglio così. <Un ultima cosa> disse Silver <sarà meglio che tu non parli proprio, possiamo camuffare il tuo aspetto ma la voce è più complicato. Sarai il mio mozzo muto, cerca di non dare nell'occhio e tieni la testa bassa, tieni> mi porse un secchio e uno scopettone e mi fece salire a bordo. <Grazie> gli sorrisi grata e salii sulla nave. Non appena feci la mia comparsa la ciurma mi guardò di traverso, qualcuno sogghignò, qualcuno si passò il coltello tra i denti, qualcuno tentò invece di togliermi il cappello, con il rischio di perdere una mano per la spada del Capitano. "Nessuno lo tocchi, questo è il mio mozzo fino al prossimo porto. È muto ma non per questo se gli verrà fatto qualche scherzo non verrà punito il colpevole. State attenti e rimanete al vostro posto sono stato abbastanza chiaro?!> Tutto tacque. Il rispetto misto alla paura che i pirati mostravano per quell'uomo era davvero impressionante.
Guardai il mare, era calmo e  il vento tirava verso sud, presi la mia bussola e me la strinsi al petto. La freccia girava come fosse inpazzita ma dopo qualche secondo si fermò verso il sud. Da quando una maledizione mi aveva cancellato la memoria l'unico ricordo che mi era rimasto del mio vero amore era un anello con sopra delle iniziali...K.J. A quanto avevo visto la maledizione aveva colpito tutto il regno, famiglia reale compresa, e l'unico modo per spezzarla era il bacio del vero amore. Per i miei genitori era stato facile, ormai sortilegi e maledizioni erano di casa e cosa più importante avevano avuto la fortuna di risvegliarsi vicini, senza memoria ma vicini, noi invece...noi ci siamo risvegliati lontani, ci siamo risvegliati vuoti, ci siamo risvegliati come se una parte della nostra vita, una parte di noi fosse stata cancellata.
<Oh no..i venti stanno cambiando..> disse il Capitano guardando il cielo <Dobbiamo partire! Adesso!> Diede ordine ai suoi uomini e la nave cominciò a salpare le onde. Mi sistemai meglio il cappello per non rischiare di farlo volare via e guardai il mare "A quanto pare mi aspetta una traversata burrascosa".

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