Illusione

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° Juliet °

Il demone pantera mi penetrò con un unico affondo deciso, saggiando la cedevolezza della pelle del mio collo, lasciandovi un rapido morso. Percepii il suo membro adamantino riempirmi completamente, alimentando il fuoco che scorreva nelle mie vene, bloccandosi all'altezza del mio basso ventre.

Affondai i denti nel mio labbro inferiore, per trattenere il gemito che minacciava di spezzarmi il fiato, mentre strattonavo le manette che mi tenevano i polsi legati sopra la testa, guidata dal desiderio di toccarlo, di passare le dita sul suo petto, di sentire sotto ad esse i suoi muscoli che si contraevano ad ogni spinta. Il ragazzo si chinò su di me, catturando le mie labbra con le proprie, mentre i movimenti del suo bacino si facevano più rapidi.

Passò la lingua lungo il mio collo, fino a raggiungere la curva dei miei seni, per poi afferrare uno dei capezzoli con i denti. Iniziò a stuzzicarlo e a tirarlo, lanciando forti scosse che accendevano ogni mio senso, amplificandolo. Mossi il bacino verso l'alto, assecondando le sue spinte, avvertendo il ferro delle manette tagliarmi la carne, aggiungendo un leggero dolore al piacere mi bloccava il respiro in gola.

- Juliet... - ruggì, uscendo da me, lasciandomi un senso pesante di vuoto. Piccole gocce calde di umore colarono lungo il mio interno coscia.

Gli occhi gialli di Daryk offuscati dalla passione, scivolarono lungo il mio corpo per un breve momento. E quello sguardo mi provocò un brivido lungo la schiena. Potevo intravedere il demone dietro di esso, potevo sentire il suo desiderio, mischiato a quello della parte umana del mio compagno.

Mi baciò di nuovo, cercando e scontrando la sua lingua con la sua in una danza infuocata. Allungò una mano verso l'alto, prendendo le manette e con una sola brusca tirata, le strappò, liberandomi finalmente le braccia. Tuttavia, prima che potessi soddisfare il mio desiderio di toccarlo, il ragazzo mi afferrò per i fianchi e mi fece voltare, mettendomi in ginocchio e posizionandosi dietro di me. Tornò a introdursi in me con un movimento risoluto, sciogliendo un gemito che gli vibrò nella gola. Spinse con forza, producendo il suono erotico dei nostri bacini che sbattevano uno contro l'altro. Le braccia cedettero e io finii con i gomiti piantati sul materasso e la vita sollevata per accogliere e sentire meglio la sua erezione. Il tessuto soffice delle lenzuola strusciò contro i miei capezzoli turgidi e delle scosse intense mi attraversarono.

- Sì - mormorai - c-continua... ahaa -. Un ansimo rese la mia voce tremante e il piacere si fece più pressante e insistente, fin quando l'orgasmo non esplose, annebbiandomi la vista e la mente. Il cuore mi correva veloce nel petto, rimbombandomi nelle orecchie. Spostai il volto di lato, cercando la bocca di Daryk che continuava a muoversi dentro e fuori dal mio corpo, riaccendendo le fiamme che era appena riuscito a spegnere. Lo baciai, imprigionando un nuovo gemito, intanto che le sue dita scivolavano sul mio clitoride, massaggiandolo lentamente.

Poi delle possenti contrazioni colpirono il suo membro. Il demone pantera conficcò i denti acuminati nella mia spalla e con un ultimo affondo sparse in me il suo caldo seme, marchiandomi ancora una volta.

Ci lasciammo cadere entrambi sul letto, sfiniti, con il respiro affannato e un leggero strato di sudore che bagnava la nostra pelle. Infilai le braccia sotto al cuscino e girai il volto per osservare il corpo rilassato del ragazzo. Aveva le mani intrecciate dietro la testa e teneva gli occhi chiusi puntati verso il soffitto.

- Stai bene? - mi domandò dopo un momento di silenzio, passandomi le dita lungo la schiena, più volte.

Annuii, sorridendo leggermente. - E tu? Ti è piaciuto? -.

Daryk ridacchiò. - Sì, ma non vederti legata a quel modo. Però grazie... avevo bisogno di sfogarmi un po' -.

Era da un paio di settimane che vedevo il demone pantera nervoso e teso. Sapevo che era dovuto a qualcosa che era successo quando lui aveva raggiunto gli uomini di Bram, ma non aveva voluto dirmi nulla. Le uscite per la caccia erano raddoppiate e lui tornava sempre più sfinito. Il turbamento generale impregnava l'aria rendendola quasi soffocante.

Juliet's Demon [ IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora