Dolce malinconia tra le strade di New York

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Izzy passeggiava nella strade di New York, con la runa dell'invisibilità a proteggerla, cercando di capire come i mondani potevano essere così felici, pur avendo una vita effimera. Correvano da una parte all'altra, alla ricerca di un taxi o semplicemente camminando per tornare a casa. Molti entravano in quei negozi pieni di cuori e fiori che, come tutti gli anni, annunciavano la festa di San Valentino. Puah! Sai quante mogli ricevevano regali da mariti tutti premurosi solo per quel giorno e poi correvano dall'amante tutti gli altri? Come aveva fatto suo padre... Scosse la testa. Non voleva pensarci, era tutto finito ormai. Di solito quel giorno trovava qualcuno che poteva fargli compagnia, farle passare una piacevole serata... ma quest'anno non ne aveva voglia. Tutti quei pensieri mielosi non facevano altro che farle ricordare Simon e la sua faccia buffa quando aveva assaggiato per la prima volta i suoi manicaretti. Quel ragazzo le mancava disperatamente. Non credeva che lei, Isabelle, la cacciatrice di demoni, una ragazza "tosta" come piaceva definirla a suo fratello Jace, si fosse innamorata di uno come lui, un ragazzo goffo e impacciato all'inizio, ma che si era dimostrato la persona più coraggiosa di tutte. Senza di lui, nessuno di loro sarebbe stato lì e lei lo aveva capito alla fine, dopo tanto tempo, quando l'arrabbiatura nei suoi confronti era passata. Si sentiva così sola, senza la possibilità di poterlo confessare a nessuno. Jace aveva Clary dal primo momento in cui i loro sguardi si erano incrociati, Alec era finalmente riuscito a trovare una persona che lo amava con tutto se stesso, e nonostante tutti quei glitter Magnus non era affatto male. Quando lei avrebbe trovato la sua metà della mela?

Sospirando, entrò in un negozio, dopo aver eliminato la runa dell'invisibilità, e si trovò davanti un ragazzino della sua età con la bocca spalancata e gli occhi di fuori. Izzy alzò gli occhi al cielo. Questi mondani avevano tutti la stessa reazione. Poi ricordò che anche Simon l'aveva guardata così la prima volta, ma per lei lui era sempre stato carino non fastidioso.

"come, ehm, posso... aiutarti?" e arrossii.

"Vorrei una scatola di cioccolatini e una rosa rossa" il colore della rosa era proprio quello del ciondolo della sua collana.

"certo" e si affrettò a servirla e riverirla, sempre più rosso in viso. Isabelle tossì, per attirare nuovamente la sua attenzione. "Anche un bigliettino, grazie". Pagò tutto e andò via, con le idee più chiare. Sapeva quello che voleva fare.

Camminava, sicura di dove andare. Era andata in quella casa spesso, per un motivo o per l'altro. Si sedette su quella panchina che si trovava proprio di fronte al portoncino e la fissò. Non era cambiato nulla, solo lei e i suoi sentimenti. Mangiò un cioccolatino, uno di quelli pieni di liquore e con la ciliegia all'interno, squisito. Poi si alzò, lasciando la carta sulla panchina e si avvicinò alla finestra della stanza di Simon. Lui era lì, disteso sul letto, con un manga tra le mani. Izzy lo guardava, e più lo fissava e più le mancava. Non riusciva a capire come potesse essersi radicato in lei in così poco tempo, lei che non aveva mai fatto entrare nessuno nel suo cuore... Si avvicinò e lascio la scatola, la rosa e il bigliettino sul comodino, poi fece una carezza sul suo viso e se ne andò nell'ombra.

Sulla carta due sole parole: ti penso.


Valentine's dayWhere stories live. Discover now