Caro lettore,
ti scrivo questo breve avviso,
per chiederti di votare i capitoli, perché così facendo,
capisco che la storia ti piace.
Quindi te ne sarei eternamente grata se tu lo facessi.
Inoltre ti ringrazio infinite volte per supportare e leggere la mia storia. Spero che sia all'altezza delle tue aspettative ♡
Un bacio
La tua scrittrice DoryAGGIORNO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE A 50 STELLINE PER OGNI CAPITOLO
Sento un suono dannatamente fastidioso uccidermi le orecchie.
Dannata sveglia del cavolo!
Caccio un braccio da sotto le coperte, per buttare la sveglia giù dal comodino, così da farla stare zitta per una volta e tutte, che dire.. io e le sveglie non andiamo tanto d'accordo.
Ma, proprio quando poggio la mano su quell'aggeggio infernale, sento una mano sfiorare la mia e la sveglia che viene alzata?? Chi cavolo c'è in camera mia?? 《No principessa, le sveglie non si scaraventano a terra ed ora alzati dai che dobbiamo andare a fare colazione e papà ti vuole parlare》 di chi cavolo è questa voce?《mmh...lasciami dormire chiunque tu sia ci vediamo oggi pomeriggio》 mi giro dall'altro lato portando le coperte sopra la testa
《Bimba alzati su altrimenti mi costringi a svegliarti in modi poco carini》 detto ciò, mi vengono letteralmente strappate le scoperte da dosso e sento dell'acqua gelida sul viso a mo di cascata, così tutta incazzata apro gli occhi
《HEY MA SÌ PUÒ SAPERE CHE TI PASSA IN QUEL CERVELLO DA CAZZO DI CRICETO CHE TI RITROVI??? MA TI SEMBRA IL MODO? E CHI TI HA DETTO DI ENTRARE NELLA MIA DANNATA CAMERA EH? CHI TI CREDI DI ESSERE IL GESÙ CRISTO DEGLI STRONZI???》 merda... avrei preferito non averlo mai detto, perché ora due occhi verdi come l'oceano mi scrutano tra il divertito ed il nervoso
《oh bambina ti sei svegliata col piede sbagliato? E che bel linguaggio colorito che hai mi congratulo》Harry mi da un pizzicotto sulla guancia, manco fossi una bambina di due anni ed io di tutta grazia gli mostro il mio bellissimo dito medio sbattendolo fuori dalla mia camera.
Appoggio la schiena alla porta e scivolo giù fino a sedermi a terra, mi prendo la testa fra le mani. Ho un piccolo problemino, la mattina vado in crisi, se così possiamo dire, perché è sempre stata mia madre a svegliarmi coi suoi baci ed i suoi fantastici sorrisi, da quand'è morta se mi sveglio da sola sto bene, diciamo... perché non ci faccio tanto caso alla sua assenza; ma se lo fanno gli altri e sopratutto in modi bruschi, finisco in lacrime ed inizio a tremare come una foglia fino a perdere il controllo delle mie azioni.Come di consueto, dopo aver pianto come se non ci fosse un domani e dopo aver fatto degli urli strozzati, dalla custodia dei miei trucchi caccio, quella che da qualche anno a questa parte è diventata la mia migliore amica, la lametta, è stupido farlo, lo so, ma quando mi ritrovo in questo stato sento il bisogno di cacciare tutto questo dolore fuori, è come se il dolore emotivo sembra non bastare più.
Dopo aver preso la lametta, mi siedo sulla panca vicino la finestra e affondo la lama sul braccio, non sento nulla. Esce sangue ma non sento nulla, affondo la lama in un altro punto del braccio e ancora nulla, le lacrime scendono dai miei occhi come fiumi.
Sono stanca di sentirmi così incompleta, distrutta... così sola.
Un taglio è per soffrire così tanto da non riuscire a respirare più.
Un'altro taglio è per sentirmi così incompleta.
Un'altro taglio ancora è per sentirmi sempre così sola.
Dopo aver fatto tre tagli sul mio polso, vado verso il bagno della mia camera e riempio la vasca, mentre aspetto che si riempie mi guardo allo specchio, i miei occhi marroni ora hanno una sfumatura verde e sono inespressivi e rossi, le labbra sono tutte rosse e anche da esse vi esce del sangue per i numerosi morsi che vi ho dato ed il mio viso è pallido da far schifo.
Noto con la coda dell'occhio che la vasca si è riempita e senza preoccuparmi di fermare il sangue dai miei tagli, mi spoglio per poi immergermi nell'acqua calda buttando la testa e giù lasciando gli occhi aperti.****************
Dopo una mezz'oretta, che a me sembra un'eternità, sono pronta.
Scendo in sala da pranzo, io e Jack ci scambiamo un buon giorno forzato da parte mia e Harry non smette di fissarmi per chissà quale motivo.
《Mangia Rose ti vedo pallida stamattina》mi dice mio padre《Uh..mmh.. in realtà non ho molta fame, posso uscire direttamente? Mangerò qualcosa fuori nel caso in cui mi venga fame》gli dico continuando a giocare coi cereali nella tazza col latte posta al mio posto 《Oh ok.. ne sei sicura? Non ti va nemmeno un succo d'arancia spremuto al momento?》 mi dice incerto Jack.
Di tutta risposta nego col capo tenendo lo sguardo ancora basso《Beh se non ti va proprio nulla vai.. però mi raccomando mangia qualcosa fuori e sta attenta piccola mia》a quelle parole mi congedo con un "scusate" sussurrato.
Jack mi rivolge prima una carezza delicata sul viso e poi salgo in camera per mettermi una felpa grigia con la cerniera, le mie converse e prendere il mio zainetto con all'interno il quaderno rilegato in pelle che utilizzo per disegnare e scendo giù per uscire o meglio per scappare nuovamente da tutto ciò che sento.HARRY
Mi ha davvero sbattuto fuori dalla camera?
Nessuno l'ha mai fatto, anzi pagherebbero oro le ragazze per avermi in camera loro.
Bah, questa è tutta strana.
Perso nei miei pensieri non mi accorgo che sto qui fuori già da 10 minuti e all'improvviso sento singhiozzare e degli urli strozzati. Mi giro verso la sua porta e sento che provengono da lei.
'No.. è colpa mia se sta così? Cosa le ho fatto di male? Sono solo andato a svegliarla, ok non nel migliore dei modi ma scherzavo.'
Faccio per aprire la porta ma mi blocco subito quando sento il rumore dell'acqua scorrere, così scendo giù da mio padre.
Come al solito è vestito in giacca e cravatta, sta leggendo il giornale mentre sorseggia il suo caffè.
《Sì è svegliata?》Annuisco senza proferire parola sedendomi a tavola per fare colazione
《 Harry ascoltami, la madre di Rose è morta qualche anno fa e lei a causa di questo ha qualche problemino. Non mi hanno detto che tipo di problemino sia, quindi con lei potresti essere quanto più dolce e delicato possibile per favore? Ci tengo davvero a farla essere parte di questa famiglia e ci tengo davvero a recuperare le cose con lei》 nello sguardo di Jack si legge la preoccupazione che sente nel pronunciare quelle parole e lo capisco da un lato.
《Ci proverò》《Grazie Harry significa molto per me》 gli sorrido ed inizio a fare colazione.
Ma i miei pensieri sono tutti su Rose, che problemini ha?
Perché stava piangendo in camera?
La sento scendere, appena arriva in cucina ha il volto pallido, i capelli sono raccolti in una treccia disordinata su un lato, ha una maglia nera con lo scollo a u, un jeans tutto strappato grigio e degli anfibi slacciati ai piedi.
Per un breve istante incrocia il mio sguardo ed è in espressivo quasi gelido, chi è questa ragazza?
Dalle sue labbra esce un flebile buon giorno detto a Jack ed un sorriso forzato.
Mi sento ipnotizzato dal suo viso così angelico, così puro. Cerco di decifrare il suo sguardo ma nulla, continua a tenerlo basso su quella dannata tazza di latte e cereali.
《Mangia Rose ti vedo pallida stamattina》le dice Jack《Uh..mmh.. in realtà non ho molta fame, posso uscire direttamente? Mangerò qualcosa fuori nel caso in cui mi venga fame》la sento rispondere, mentre continua a giocare con la sua colazione
《Oh ok.. ne sei sicura? Non ti va nemmeno un succo d'arancia spremuto al momento?》 le risponde incerto e frustrato Jack.
Lei nega con la testa,
《Beh se non ti va proprio nulla vai.. però mi raccomando mangia qualcosa fuori e sta attenta piccola mia》 le dice Jack per poi lasciarle una carezza su quel suo viso candido, lei lentamente si alza dicendo un flebile "scusate" e la vedo scomparire sulle scale.
《Harry scusa se te lo chiedo ma per favore potresti....》lo interrompo, capendo perfettamente ciò che vuole dirmi e d'accordo con lui, annuisco. Corro in camera a vestirmi il più in fretta possibile ed uscire nell'esatto momento in cui sento la porta di casa sbattere. Merda!
STAI LEGGENDO
Destiny || H.S.
FanfictionCopyright: @Doddy_97 Avevamo fretta... Avevamo fretta di andare via di lì. Avevamo fretta di restare soli in qualsiasi posto, nella nostra bolla indistruttibile. Avevamo fretta di abbracciarci e baciarci senza nessuno che potesse vederci e pensare...