NOiRE - Capitolo 3

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Passarono due settimane, e ancora non riuscivo a dormire. Era diventato un incubo! Finivo con l'addormentarmi in classe ed essere mandato dal preside per questo. Mi sentivo a pezzi, quanto avrei voluto dormire almeno una notte...
Janet mi suggerì di prendere lezioni di yoga per rilassare la mente e il corpo, così magari avrei risolto il problema. Provai una volta, insieme a lei, e inizialmente parve funzionare: cominciavo a prendere sonno e non vedevo più quelle strane ombre sulla parete. Anche se, durante la notte, mi svegliavo preso da un brivido improvviso e, guardando la parete, la vedevo. Quella misteriosa figura era lì, sul muro, rivolta verso di me. Ma ancora una volta non c'era nulla a rifletterla. Iniziai a pensare che forse stavo diventando pazzo... O che forse era solo stress. Decisi allora di rivolgermi allo psicologo della scuola. Egli ascoltò tutto quello che avevo passato nelle ultime due settimane e, terminato il mio discorso, l'unica cosa che mi disse fu di lasciare accesa una luce di notte, e che probabilmente era solo la mia immaginazione. Però il suo tono di voce non mi sembrò quello di una persona che parla con un pazzo, ciò che avrebbe potuto pensare di me, ma forse era semplicemente abituato a sentire ogni giorno centinaia di adolescenti che sfogano i loro problemi e disturbi su di lui. Prima di uscire dal suo studio, però, mi suggerì di parlare con una ragazza che veniva spesso da lui, una certa Meredith Foster. Conoscevo quel nome: la ragazza degli spiriti.
Non presi molto sul serio il suo consiglio, dopotutto sapevano tutti che quella ragazza aveva qualcosa di strano, anche se, a quanto sembrava, dovevo avere pure io qualche cosa che non andava. Continuai a pensare, pensare a tutto quello che mi era capitato, mentre pigramente mi recavo verso la classe di scienze.
Proprio in quel momento, mentre il corridoio era quasi deserto, andò via la luce. Non eravamo rimasti completamente al buio, nonostante fuori fosse piuttosto nuvoloso, cosa che aggravava la situazione, però mi spaventai comunque. Inoltre, probabilmente fu solo una mia impressione o forse mi sono troppo lasciato condizionare dal momento, ma sentì un improvviso brivido di freddo lungo la schiena nell'esatto momento in cui la corrente andò via e, nuovamente, sentì centinaia di occhi invisibili puntati su di me.

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