Le mie tenui palpebre si tinsero di rosso. L'incoscienza del sonno via via scemava, finchè i miei occhi intrinsechi di sonno si riaprirono nella ricerca della verità. La finestra fu la prima cosa che misi a fuoco. Osservai una figura intenta ad osservare la finestra.
Ricordai gli avvenimenti della sera prima. Le manette erano aperte.-se cerchi Kudo è sceso a fare colazione-disse la figura senza voltarsi.
-tu chi sei?-chiesi imbarazzata e allo stesso momento preoccupata.
-io sono semplicemente Kaito Kuroba, il proprietario di questa casa...-.
-sapevi che lui era qui?-chiesi curiosa.
-mi aveva chiesto un favore-diss freddo dirigendosi verso il piano di sotto.
A quanto diceva lui non se ne era andato!
Shinichi non era sparito come al solito!
Scesi le scale velocemente sperando in cuor mio di non sbagliarmi. Eccolo vicino ai fornelli nel vano tentativo di cucinare qualcosa.-vuoi una mano?-domandai.
-sei più brava tu...ma dobbiamo fare presto...non vorrei che Heiji mi scopra- disse sbrigativo consegnandomi una tazza contenente del caffè -cosa vuoi sapere?-fece.
Cosa? Un migliaio di domande vorrei farti stupido!
-Perchè?-feci.
-è una storia troppo lunga da raccontare-fece schivo lui guardando fuori dalla finestra -si tratta si quel caso a cui stavo lavorando...-.
-almeno dimmi quando tutto questo finirà-dissi.
-presto te lo prometto-sorrise lui.
Intanto Kaito appoggiato al lavandino ci guardava mentre sorseggiava un caffè.
-tuttavia è meglio che tu ammettessi la mia moglie...avrei meno guai-continuò lui-è arrivato-accennò ad Heiji-non parlargli di me...ti prego-disse in tono di supplica.
-okay...ma come faccio a contattarti?-finii io.
-ci penserò io-terminò lui-ora va!-fece cenno.
Mi allontanai sempre più con la speranza che una sua parola potesse fermarmi ma non arrivò. Uscii dalla porta sconfitta. Il cuore era rotto...non aveva fatto nulla per me...non aveva fatto nulla che potesse ricordare Londra. Il dubbio che non mi amasse mi invase la mente. Una lacrima scivolò sulla mia guancia.
-Ran che ti succede?-chiese Heiji avvicinandosi e asciugandomi la lacrima con un fazzoletto.
-Ho l'impressione di aver sbagliato...di essermi immaginata tutto...non posso accettare la sua morte-concluso inginocchiandomi a terra e prendendomi il viso tra le mani, in lacrime.
La mia reslcita riscontrava successo. Heiji mi accarezzo la schiena cercando di darmi coraggio.-capita a tutti sperare fino alla fine che quella persona a loro cara sia viva-fece lui con una vena di tristezza nella voce.
-mi spiace...h-ho mentito a tutti -risposi singhiozzante -c-come farò ora a dirlo agli altri?-.
-lo faremo insieme- concluse lui cercando di sorridere.
Fu così che mi accompagnò al commissariato dove smentii le mie tesi cercando di usare la miglior scena di un copione inventato.
Heiji e Kazuha mi portarono a prendere un gelato per tirarmi su di morare.
-è la miglior gelateria di Tokyo-tentò di incominciare Heiji.
Il discorso cadde nel vuoto. Era semplice recitare la parte di una ragazza che aveva perso il fidanzato. Dopotutto era come se lo avessi perso veramente.
-dove sei stata ieri notte?-chiese Heiji.
-sono andata da mia madre-inventai sul momento -scusa se ti ho mollato lì...-feci mortificata.
-già è la stessa cosa che mi ha detto quel Kaito...-
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Non lasciarmi sola
FanfictionQuesta è la storia di una ragazza di diciasette anni: Ran Mori. Ran Mori, figlia di un detective di Tokyo, cerca di scoprire il mistero che si cela dietro alla scomparsa del suo migliore amico...