Capitolo secondo - Allucinazioni o realtà?

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Sofia povs ••
Rimango imbambolata per qualche secondo senza riuscire a mettere insieme nemmeno una frase.
Affermazioni, parole ed emozioni si mescolano tra loro nella mia mente.
"Quello che ho visto era Slenderman?" Mi chiedo stupita.
Non puó essere.
Sono solo un'invenzione per far sognare le lettrici appassionate di storie horror.
Titubante finisco il mio disegno ma ho la mente altrove.
Quando lo finisco lo osservo e scuoto la testa. È orribile, ero distratta.
Lo prendo e lo butto nel cestino più vicino.
Scombussolata torno a casa e inizio a fare i compiti e a studiare.
Verso sera inizio a preparare la cena e torna a casa mia madre.
Non ci salutiamo e se ne va in silenzio in camera sua.
Sbuffo per la situazione insopportabile e mescolo la pasta nella pentola.
Ad un certo punto sento una finestra aprirsi violentemente e richiudersi altrettanto delicatamente.
"Mamma sei tu?" Dico allarmata.
"S-si tesoro non preoccuparti." Risponde con voce flebile dall'altra parte della casa.
Non mi ha mai chiamata "tesoro".
Sospiro e apparecchio la tavola.
Quando è pronta la cena la chiamo ma non ottengo risposta.
Decido di andarla a chiamare di persona ma quando mi avvicino alla sua stanza mi fermo.
Strani rumori provengono dalla sua camera.
Accosto l'orecchio alla porta e dei gemiti irrompono il silenzio.
Fumante di rabbia apro di scatto la porta e mi trovo davanti una scena orripilante.
Il suo fidanzato sopra mia madre che appena mi vedono  si fermano di colpo e spalancano gli occhi.
"Ecco che cos'era quel rumore della finestra." Sibilo.
Loro si guardano rossi in faccia e mia madre schiarisce la voce per parlare ma la blocco con un gesto.
"No, non parlare, non ho voglia di stare a sentire la tua ennesima e patetica scusa." Dico tremante di rabbia. "Sappi solo che hai chiuso con me."
Esco dalla stanza accecata dalla rabbia, prendo la giacca, la borsetta ed esco.
Uscendo passo per la cucina e vedo la pasta ormai fredda nei piatti.
Un'idea fulminea mi balena nella mente.
Sorrido ed entro in cucina.
Prendo uno dei due piatti di pasta e ritorno nella camera degli "innamorati".
Mi avvicino a loro a due che nel frattempo erano rimasti in silenzio nella medesima posizione, ancora scioccati.
"Sofia cosa..." Mormora mia madre vedendomi con il piatto di pasta in mano.
Sorrido e butto la pasta in testa al fidanzato.
Lui sconcertato e traumatizzato si alza in piedi urlando e corre in bagno.
Scoppio a ridere ed esco dalla camera.
Ripercorro il corridoio e questa volta esco da casa.
Metto le cuffiette e mi dirigo verso il bosco dietro casa mia.
Ho bisogno di sfogarmi, di stare da sola.
Cammino per ore e ormai si è fatto buio.
Guardo l'ora: 21:00.
Penso sia meglio tornare ma non me la sento e quindi decido di girovagare ancora un po'.
*Frush*
Un rumore di foglie spostate mi distrae dai miei mille pensieri.
Mi fermo e mi guardo in giro.
Accendo la torcia sul telefono e aguzzo la vista. Niente.
Continuo a camminare fischiettando la canzone che sto ascoltando quando il rumore si fa sentire di nuovo.
"Esci fuori non mangio mica." Dico scherzosa.
"Io penso sia il contrario." Una voce maschile e delicata spezza il silenzio del bosco.
"Chi sei?" Chiedo timorosa ma senza paura.
Una figura nera si stacca dalle altre sagome scure delle piante e si avvicina.
Sposto la torcia su di lui e si copre con un braccio.
"Hey piano con quel faro!" Esclama.
"Laughing Jack?" Domando strabiliata spegnendo la torcia.
"In tutta la sua bellezza piccola." Risponde sorridendo.
Ridacchio e lo osservo attentamente.
"Pensavo foste solo finzione voi creepypasta." Mormoro stupita.
"E invece no. Esistiamo davvero...Tutti quanti."
Mi viene in mente che tutti loro, tutti loro sono dei killer spietati assetati di sangue e il mio sorriso scompare.
"Hai paura?" Chiede capendo al volo.
Non rispondo e penso un attimo.
In fondo sono buoni, sono solo ragazzi molto sfortunati e tristi.
Scuoto la testa.
"No." Dico sorridendo nuovamente.
Lui rimane sorpreso.
Alza le sopracciglia e mi fissa senza dire niente.
"Se devi uccidermi fallo, se questo ti rende felice saró contenta di aver fatto parte della tua felicità." Aggiungo amabilmente.
Abbassa lo sguardo e lo rialza guardandomi.
"No, non ti uccideró. La tua determinazione e il tuo coraggio mi hanno colpito." Risponde lentamente.
Non dico niente e lui si avvicina.
"Ti va di conoscere la creepyhouse ragazza misteriosa?" Chiede porgendomi la mano.
Annuisco sorridendo e la afferro.
Camminiamo in silenzio accompagnati dal suono del bosco, animali, fruscii, vento...
"Come ti chiami?" Chiede ad un certo punto.
"Sofia." Sussurro.
"Ti chiameró Sof." Dice facendomi l'occhiolino.
Sorrido e annuisco.
"Ok. Io ti posso chiamare Jack?" Domando timidamente.
"Certo che si!" Esclama tutto contento.
Ridiamo insieme e finalmente arriviamo davanti ad una grande costruzione di legno.
"Eccoci arrivati." Dice fiero.
La guardo curiosa e Jack bussa alla porta.
Aspettiamo e io rabbrividisco dal freddo.
"Oh hai freddo?" Mormora stringendomi a sè.
"Sto bene sono solo un po' raffreddata." Sussurro.
La porta si apre e un ragazzo dai capelli neri e dal sorriso inquietante inciso sul volto si affaccia sull'uscio.
È Jeff the Killer.
"Jack quante volte ti ho detto che devi avvisare prima di...." Si ferma quando posa il suo sguardo su di me.
"Chi è lei?" Domanda.
"Un'amica." Risponde Jack mentendo.
"Capisco. Manterrà il segreto?" Insiste osservandomi.
"Oh si! Sicuro." Dice risoluto.
Jeff annuisce e ci fa entrare senza staccarmi lo sguardo di dosso.
Jack mi guida al salotto e mi fa accomodare su un divano di pelle nera.
"Allora, Sof...Manterrai il segreto? Non dirai a nessuno di noi?"Sussurra senza farsi sentire da Jeff.
Annuisco velocemente e lo guardo male.
"Ho forse la faccia di una che va a spifferare le cose?" Sussurro in risposta.
"Hai ragione no." Dice ridendo e abbracciandomi.
"Ehm ehm." Una voce dietro di noi ci a girare.
Una ragazza vestita da pagliaccio come Laughing Jack ci osserva con la faccia corrugata. Accanto a lei un'altra ragazza tutta vestita di nero con lunghi capelli sempre neri.
Laughing Jill e Jane.
Lui guarda me, poi loro e si mette a ridere.
"Ciao Jill, ciao Jane. Vi presento una mia amica, Sofia. Sof loro sono Laughing Jill e Jane." Dice presentandoci.
Jane sorride.
"Piacere Sofia." Dice Jane.
"Piacere mio." Rispondo sorridendo.
Jill mi osserva e non dice niente.
"Dai ti faccio fare un tour della casa Sof viene con me." Dice Jack alzandosi e prendomi per mano.
Annuisco e lo seguo.
Sorpassiamo le due ragazze e noto che Jill sta osservando le nostre mani unite.
Jane le da una gomitata e lei stacca lo sguardo.
Arriviamo in cucina e troviamo alcuni ragazzi.
Il primo vestito di verde e con i capelli biondi. Il secondo con una maschera blu e capelli castani. Il terzo indossa  una felpa gialla con il cappuccio che gli copre il volto e il quarto con il volto coperto da un'elegante maschera bianca
Sono Ben, Eyeless Jack, Hoodie e Masky.
"Salve ragazzi!" Esclama Jack.
I ragazzi si girano e ricambiano il saluto.
"Beh Jack non presesenti?" Chiede Masky guardandomi.
"Oh si. Ragazzi lei è Sofia. Sof loro sono Ben, Eyeless Jack, Hoodie e Masky." Dice.
E così va avanti finchè non mi vengono presentati tutti i creepypasta.
Sono veramente molto contenta.
Ancora non ci credo, esistono davvero!
Adesso siamo seduti io, Jack, Liu e Pupeeter in salotto a giocare a carte.
Una domanda peró continua a tormentarmi.
"Jack?" Lo chiamo.
"Dimmi piccola." Dice voltandosi verso di me.
Ancora non l'ho visto.
Com'è possibile? 
Non ho visto nessuno di loro quattro.
Che peccato.
"Jack..." Inizio esitante.
"Dove sono gli Slender brothers?" Domando.

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