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-...Mi svegliai come ogni mattina nel mio grandissimo letto ,nella mia enorme stanza. Mi piaceva tantissimo, sempre in ordine e perfetta, nessuno poteva toccarmela!
Aveva tutte le pareti bianche, l'armadio e il letto altrettanto, le uniche cose colorate erano i piccoli oggetti che la decoravano e la rendevano ancora più bella di come fosse vuota.
Scesi dal letto e mi misi le pantofole, anche loro sempre troppo grandi e larghe, mi accucciai sotto il letto e sfilai da una scatola la mia migliore amica.. La bilancia!
La tenevo in una scatola per il semplice fatto che l'ultima volta mi fece arrabbiare, e quindi non volevo vederla, infatti erano passate settimane da quando ci siamo viste perché in quei giorni ho lavorato sodo per farle vedere che sono cambiata!
Avevo molto paura di salirci, le mani mi tremano e il cuore a stento non usciva del petto, ma presi il coraggio strinsi i pugni lungo i fianchi e facendomi scivolare la mia lunga vestaglia mi tolsi prima una ciabatta e poi l' altra e salii su di essa!
Impresse bene il numero sulla tabella, lo guardai per un secondo e caddi a terra!
Non era il numero che volevo leggere ed ancora una volta quella che reputavo la mia migliore amica era diventata, la mia peggior nemica.
Quasi svenuta e con le lacrime che rigavano il mio viso  a malapena incavato, riuscii a prendere conoscenza, rialzandomi e rinfilarla sotto al letto.
Mi dispiaceva non essere scesa quanto desideravo. Avevo lavorato sodo, non avevo mangiato per sei giorni di seguito, nessun bicchiere d'acqua e nessuna cosa da masticare se non le gomme, però niente, lei continuava a dirmi di non essere scesa!
Ripresi coscienza e mi feci coraggio di proseguire la giornata, di andare a scuola, studiare e andare a lavorare al Sexteen, un piccolo bar a pochi isolati da casa mia.
Da quando ripresi coscienza si erano fatte le 05.30 a.m, mi rinfilai la vestaglia caduta a terra e appoggi tutta la pianta del piede sul marmo freddo!
Mi ritrovai in bagno, come d'abitudine e girai la manovella della doccia verso l'acqua calda.
Mi spogliai per l'ennesima volta senza neanche sfiorarmi e infilai prima un piede per vedere se l'acqua fosse arrivata a temperatura, subito dopo l'altro!
I capelli iniziarono a bagnarsi e l'acqua picchiava in mio corpo nudo, delineando quasi ogni non mia forma, ma quella sensazione mi piaceva!

Mi accorsi solo mezz'ora dopo essere entrata, che rannicchiata in un angoletto l'acqua era diventata fredda.
Mi capitava spesso di perdermi nei miei pensieri sotto la doccia quindi spensi l'acqua e velocemente mi coprii con l' accappatoio anche lui troppo grande per me!
Mi asciugai i capelli e mi misi i vestiti posati delicatamente sulla sedia la sera.
Comodi e coprenti per una delle giornate di febbraio.
Mi aggiustai i capelli asciugandoli delicatamente e li raccolsi in una coda ordinata.
Mi truccai leggermente e scesi sotto in salotto.

Scesi le scale lentamente per non far rumore, ancora dormivano, tranne mio padre che lo avevo sentito uscire mentre accendevo l'acqua della doccia.  Finite le scale mi ritrovai subito in cucina, difronte a me c'era il banco con la colazione che mio padre avevo preparato per mia mamma, per me e mia sorella. Velocemente buttai tutto nello scarico nel lavandino e presi la mela che puntualmente mi ritrovavo alla fine del bancone come ogni mattina, con un biglietto che mi augurava buona giornata da parte di mio padre.

Afferrai la maniglia della porta d'uscita e mi ricordai di non aver preso il cellulare e scocciata ritornai sopra, sbattendo i piedi sulle scale di legno ma solo per poco, mia mamma e mia sorella dormivano ancora!
Scesi nuovamente le scale e m'incamminai verso la strada per scuola. Era molto lontano il liceo, ma non volevo prendere il bus per questo uscivo sempre un'ora e mezza prima di casa.

Finalmente mi trovai difronte alla scale dell'entrata dovevo subirmi anche quelle, un corridoio pieno di persone e tanta altra strada da fare per spostarmi ad ogni lezione all'altra.
Finalmente arrivai in classe per l'ora d'inglese, non c'era nessuno, erano in giro per i corridoi dato che mancavano quindici minuti per l'inizio di ogni lezione, non c'era neppure il professore. Poggiai il mio zaino e la mela che misi sotto il banco, mi sedetti e infilai le cuffiette nelle orecchie.
Quei minuti o meglio tutte le ore di lezione passarono in fretta. Fino alla fine della giornata scolastica.
Iniziai a studiare nella mia camera ben ordina, ovviamente non mangiai perché a casa non c'era nessuno.
Mi rinchiusi lì dentro e inziai a fare i compiti per il giorno dopo, mi anticipai quello che potevo.. infondo era l'ultimo anno.
Mi  rifeci una coda più alta di quella di prima e andai al bar dove facevo qualche lavoretto. Mi incamminai fino a lì e mi misi subito a lavoro.
Sempre i soliti lavoretti, fare caffè, servire disgustosi pan cake!
Sempre le solite persone.
Uscii dal bar quando si fece già notte, la temperatura si abbassò di molto rispetto al pomeriggio ed io con me non avevo neanche la sciarpa ma solo un misero giubbotto fuori stagione.
Tornai a casa e mia mamma stava apparecchiando, il mio cuore inizió a battere.
Mi imposi di non mangiare e così feci... Nessuno me lo poteva obbligare, no nessuno!
Guardai mia mamma e ignorai cosa stava facendo, le chiesi come fosse andata la giornata e mi rispose come faceva sempre : con i suoi toni dolci e pacati, alcune volte quasi innocenti!
Mi contraccambiò la domanda è risposi prima con un piccolo sorriso, nel frattempo mi sciolsi i capelli e delicatamente mi caddero sulla spalla. Per l'agitazione  me li misi dietro le orecchie e netto risposi 'bene, grazie'.
Mi chiese cosa volevo mangiare, inizia a balbettare per la paura, non sapevo cosa dirle, quando uscì dalla mia bocca che avevo già mangiato al bar.
Mi tolsi un peso veramente enorme quando mi uscì quella piccola bugia per non magiare.
Infondo la giornata era andata molto bene tranne per l'inconveniente di prima mattina. Non avevo mangiato niente ma mi sentivo lo stesso piena e pesante.
Era pochi mesi che convivevo con questo disagio, ma ci avevo fatto molto amicizia.
Mi lavai velocemente i denti, mi tolsi il poco trucco che mi era rimasto, proseguii spazzolandomi i capelli.
Mi tolsi i vestiti e mi misi il pigiama ripiegato per bene sotto il cuscino e mi infilai felice sotto le enormi coperte...-

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