3CAPITOLO

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Sto correndo da un bel po', non riesco a fermarmi, quella donna mi ha fatto proprio arrabbiare!
Io non mi sto distruggendo o cose simili, sto solo facendo ciò che rende il mio corpo e la mia mente felice!
Mi ricordo la prima volta che digiunai per tutto il giorno, il mio stomaco non brontolava, lui non aveva fame, stava semplicemente applaudendo.
Lo fa anche tutt'ora, e ne sono contenta perché cerca in qualche modo di farmi capire che ce la sto facendo.
Smetto di correre e mi siedo in un parco, per terra con la schiena appoggiata ad un albero!
Guardo la gente che fa' fitness, quella che va a passeggio con il proprio cane e gruppetti di ragazzi che ridono e parlano per conto loro. Mi sono appena resa conto, vedendo queste persone che sono realmente sola!
Loro mi mancano davvero ed è difficile ammetterlo, mi manca aspettarle alla scale della scuola, mi manca scherzare e prendere in giro i più strambi.

Credevo fossimo amiche, non avrei mai creduto a nessuno se non a loro!
Mi sono resa conto, anche che tutta la rabbia repressa nella tristezza che provo per la rottura dell'amicizia con loro, sta uscendo mano a mano fuori!

Si sta facendo buio e la temperatura sta scendendo e come al solito non sono mai abbastanza coperta!
È passata un' ora da quando mi sono seduta qui, e due ore da quando la terapia di gruppo è finita!

-Cazzo, no-
Esclamo a voce alta, guardo il mio telefono quasi scarico, ho perso tutte le chiamate di mia sorella, mia mamma e mio padre.
Chiamai e velocemente rispose mia mamma.
-Dov'eri finita?-
Balbettando rispondo
-Non preoccuparti è stata un' emergenza e sono dovuta scappare a scuola per firmare delle cose per il diploma!-

Per la seconda volta inventai un'altra bugia.
Se solo mia mamma avesse lasciato perdere questa fottutissima terapia di gruppo io non avrei sparato tante cazzate!
Devo farlo mi dispiace, sono costretta.
Mia mamma è ancora in linea ed io continuo ancora a parlare tra me e me come se nessuno fosse dall'altra parte ad aspettare una mia risposta ad un'ipotetica domanda.
Mi ha appena chiesto dove mi trovo ed io non ho risposto!
Me l'ha richiesto un'altra volta alzando un po' di più il tono della voce rompendo la mia riflessione !
-May, dove sei?-
Mi scrollo la faccia e mi passa un brivido per la schiena.

Anche adesso non so cosa rispondere, se dire una bugia oppure dirle di passarmi a prendere perché sono troppo stanca per camminare ancora!
Le chiedo di venirmi a prendere dicendogli il posto!
Mi avvio all'uscita del parco e vedo arrivare la macchina con mia mamma, le sorrido e le alzo una mano per farmi vedere.
Corro stremata verso di lei e la saluto con il fiatone; ho il naso congelato e altrettanto le mani.
Ho bisogno di caldo!
Il viaggio si reputa divertente stiamo cantando a squarciagola. Da molto che non avevo un rapporto così con mia mamma.
Da quando mi ha mandata a fare le sedute di gruppo non le rivolgo spesso la parola. Ma il contrasto con il freddo della sera e il caldo dei nostri cuori l'atmosfera è diventata perfetta.
In radio stanno mandando in onda le canzoni del nostro gruppo preferito e lei si sta agitando sul sedile, sbattendo le mani sul volante della macchina.

Rifletto a quanto possa essere brava e dolce la donna che mi ha messo in vita, lei tiene a me io tengo a lei come nessun' altra persona al mondo.
Ha sofferto molto nella vita,non merita nessun male.
Riceve affetto da mia sorella, amore da mio padre, io anche le do molto affetto ma sento ogni volta che lei piange per me è per la mia situazione!
Continua a ripetere che vuole che io guarisca ma non sono assolutamente malata!
Non voglio farmi del male ma questo è quello che mi merito. Non sono mai riuscita a concludere niente, mai a scendere di peso!
Mi vedo grassa è per questo che non posso mangiare!
Dal momento in cui tutte le mie amiche mi si sono messe contro mi vedo ancora più grande.
È una bravissima persona e non merita tutto questo dolore per senza niente, ma non vuole capire che io mi sono imposta un peso e quello devo raggiungere!
Non deve essere una preoccupazione per lei !
Sono grande e posso gestirmi da sola.

Mia mamma parcheggia la macchina nel vialetto di casa, scendiamo e mi ricordo che anche oggi devo inventarmi una scusa per non mangiare.
Apriamo la porta di casa e mi trovo difronte a mio padre seduto a tavola vicino mia sorella.

-Oh ciao, ben rivista! Dai sedetevi che stiamo morendo di fame-
Ecco ....io .... NO!
Non faccio neanche in tempo ad inventarmi una scusa che mi ritrovo di fronte ad una marea di cibo.
Lo guardo e a stento trattengo le lacrime.
Mia mamma inizia a mettermi quantità di cibo e a sento sto per vomitare.

Non tocco il piatto neanche quando loro hanno già finito.
Non ho parlato per tutta la cena non riuscivo neanche ad aprire la bocca.
Forse mi avranno anche fatto delle domande a cui non hanno ricevuto una risposta.
Devo per forza mangiare qualcosa, non voglio che mia mamma soffra ancora di più.
Riesco a convincermi, mentre vedono mangio qualcosa , quando si distraggono infilo tutto nella tasca della felpa.
Salgo sopra, mi faccio tutte le scale di corsa e mi rinchiudo in bagno.
Stavo per vomitare, svuoto le tasche piene di cibo e le butto nel lavandino.
Scoppio in lacrime e mi butto a terra in ginocchio, striscio fino al water e mi viene spontaneo vomitare tutto quello che avevo mangiato. Con le mani ancora sporche di cibo infilo le dita in bocca, è la sensazione più bella e sgradevole allo stesso tempo di tutta la giornata.
Ho ancora le lacrime che mi rigano la faccia mi spoglio completamente e mi infilo nella doccia velocemente, mi piace sentire l'acqua sulla pelle.
Mi tocco delicatamente per delineare le ossa che sporgono a mala pena, prendo la pelle in eccesso e la tiro come se volessi strapparla.
Esco dalla doccia e mi giro di spalle verso lo specchio per non vedermi. Prendo il cibo buttato nel lavandino e lo scarico nel water.
Mi metto il reggiseno e le mutande e mi infilo sotto le coperte.
Mi sconvolge aver mangiato dopo tre settimane di digiuno.
In tutto questo tempo ho solo bevuto un po' di acqua e nient'altro.
Oggi mi hanno costretto, ma non avrei dovuto!
Ogni volta riescono sempre a fregarmi, le prossime volte dovrò stare più attenta e non farmi imbrogliare.
Per punirmi prendo una lametta e la affondo sulla mia coscia provocandomi un dolore assurdo ma un sollievo immane.
Mi pulisco toccandomi dolcemente e scoppio in lacrime un'altra volta.
Non possono farmi questo,non loro!
Sono troppo stanca per restare sveglia a piangermi addosso, così mi convinco che domani sarà una bella giornata.

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