Giorno 10 Io sono una cavia.

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Al solito orario la scienziata mi ha portata nella stessa identica stanza dei giorni scorsi.
Questa volta sono entrata tranquillissima.
C'era solo un problema , non sapevo cosa dovevo fare , cosi bussai alla porta per farmi uscire , loro da un citofono mi dissero "cosa vuoi ?" Il rispetto qui non esiste proprio.
"Brutti pezzi di merda che continuate a chiudermi qui dentro volete dirmi cosa devo fare !" Dissi o forse urlai.
"Stupida ragazzina non mancare di rispetto a persone più grandi di te !" Esclamò un tipo ciccione e antipatico , molto antipatico.
"Chiedo perdono mister simpatia , riformulo la domanda in modo corretto.
Dimmi-che-cazzo-devo-fare-qui-brutto-ciccione."
L'uomo se ne andò.
1-0 per Sara stronzo.
"Qualcuno pensa di dirmi cosa devo fare qui" urlai con i pugni serrati.
Dopo pochi minuti la scienziata che tutte le mattine mi veniva a prendere nella mia cella mi spiegò che dovevo riuscire a prendere una sacca senza fare rumore e agitandola il meno possibile.
"Scusa ma non potete farlo voi ?" Chiesi scocciata.
"Mi dispiace molto ma è una regola , non possiamo rischiare che uno scienziato si ferisca o muoia quindi dobbiamo usare le cavie umane"
Se stavo li ancora sarei impazzita cosi mi diressi verso la sacca grigia più vicina a me e la trascinai.
Era pesantissima , secondo me pesava sui 100-150 chili.
Ci misi trenta minuti per fare venti metri.
Con molta delicatezza la portai fini alla porta e diedi dei pugni alla porta.
Mi aprirono e dissero "perfetto , domani cambierà stanza".
Mi riportarono nella cella e mi dissero "dormi , domani sarà dura la giornata".
Li mandai a fanculo e mi misi sotto le coperte.

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