Chapter 4

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Un anno.
Era passato un fottuto anno da quando io e Justin avevamo litigato.
Mi ricordo perfettamente che dopo quella scenata corsi a casa, feci la valigia e prenotai un biglietto aereo di solo andata per Fuerte Ventura (penso si scriva così) e partii definitivamente il giorno dopo.

Non mi ero più fatta sentire, ma non si poteva dire lo stesso di Justin. Per i primi due mesi non aveva altro che scrivermi e chiamarmi, ma io ovviamente non rispondevo; poi un giorno vidi che non mi chiamava e non mi scriveva così pensai che si fosse rassegnato, e fu così.

Ero su un jet privato in compagnia di un mio amico, nonché proprietario del jet, Frank Gomez. L'avevo conosciuto dopo due settimane che stavo a Fuerte Ventura e ora stava tornando con me nella mia città. O meglio, nella mia nuova città.

Stavamo andando a Beverly Hills.

Io e Frank andammo subito d'accordo, eravamo diventati ottimi amici e mi aveva aiutata nel momento del bisogno.

Mia madre aveva privato a contattarmi ma io cambiai numero e tenni solo quello di una persona: Justin.
Lo dovevo ammettere, mi mancava da morire. Lo rivolevo con me.
Però non lo avevo più chiamato e magari lui si era già dimenticato di me. Ma come biasimarlo.
Però anche lui ha fatto degli errori.
Io non l'avevo mollato lì perché mi aveva mentito, io avevo fatto così perché stavo rivivendo tutto l'orrore che mi capitò di assistere quando ancora vivevo con mia mamma.

«Hey JJ, che hai?» Chiese dolcemente Frank.

«Oh, niente. Stavo pensando. - presi un respiro profondo e poi mi voltai verso di lui e gli chiesi - Ma se provassi a chiarire le cose con Justin?»

JUSTIN POVS

Un fottuto anno.
Erano passati esattamente dodici mesi dal nostro ultimo incontro.
Mi mancava e non potevo negarlo.
Avevo avuto molto tempo per riflettere e infatti capii che quello che tenevo nascosto un anno fa era amore.
Si amore, non so come feci a non accorgermene ma l'importante era che ora sapevo che cosa volevo veramente.

Chissà com'è.
Chissà cosa starà facendo in questo momento.
Chissà se mi pensa.
Chissà se mi ama.
Venni interrotto dal mio telefono che squillava e senza guardare chi fosse risposi.

«Pronto?»

«Justin.»

«JJ»

«Justin, devo parlarti.»

«Dove sei?»

«Sto su un jet per Beverly Hills»

«Io sono già lì, faccio mandare il mio autista a prenderti.»

«Okay»

«Aspetta, ma se sei su un jet come fai a chiamarmi?»

«Ho chiesto al pilota se potevo e mi ha detto di sì.»

«È tuo?»

«No, di Frank. Poi ti spiego appena ci vediamo.»

«Chi è Frank?»

«Un mio amico. Comunque io dovrei arrivare tra 20 minuti, quindi muoviti e di all'autista di andare in aeroporto. Ci vediamo.»

«Ciao JJ.»

Dio, dopo un anno riesco a vederla.
Chissà cosa dirà non appena mi vedrà.
Sono cambiato in quest'ultimo anno, ho tagliato i capelli, mi sono fatto altri tatuaggi, ho smesso di spacciare, insomma, ho cambiato tutto.
Però se c'è una cosa di cui mi pento amaramente è che dopo averla lasciata andare abbiamo saltato il viaggio a Zanzibar e di conseguenza il seri fotografico che avevo in mente.
L'idea di stare tre settimane con lei mi aveva riempito il cuore di gioia, chissà, magari poteva nascere qualcosa.
Però anche io avevo le mie ragioni per essere incazzato; aveva trovato la chiave della porta proibita e ci aveva trovato di tutto e di più, ma io non le avevo dato il permesso di entrarci.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 14, 2016 ⏰

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