Guardo l'immagine riflessa attraverso i vetri dell' autobus, i miei capelli castano scuro, che cominciano finalmente ad andare più giù delle spalle, sono scomposti come al solito, sembra mi sia appena alzata dal letto. Gli occhi, color nero come quelli di mia madre, mi fissano con sguardo incerto. In fondo non sono così male, penso; se solo fossi un pò più magra e qualche centimetro più alta....con un sospiro distolgo lo sguardo. L'autobus è più affollato del solito, per fortuna mancano solo poche fermate. Purtroppo lo prendo sempre perchè abito troppo lontano per tornare a piedi, ma non sopporto tutta quella gente che spinge , ti si butta addosso, per non parlare degli odori e delle urla mattutine, certo se avessi la macchina sarebbe tutta un' altra storia.
Oggi appena fuori scuola sono fuggita, volevo solo scomparire dalla scuola e dall' intera faccia della terra. Mi sento ansiosa, continuano a tornarmi in mente le immagini dell' umiliazione subita poche ore prima in classe; provo a cacciar via il pensiero, ma torna implacabile. Sento pizzicare gli occhi e li chiudo, non devo piangere, almeno non ora! Stringo le labbra con forza. Chissà perchè la prof di letteratura oggi si è accanita in quel modo con me. Certo la lezione non l' avevo studiata alla perfezione, ma urlare in quel modo , come se non fosse già bastata la caduta che ho fatto in mezzo alla classe tornando al posto, mi sembra troppo. Sono una ragazza molto sensibile.
Meg, la mia amica del cuore, ha provato in tutti i modi a consolarmi, ma è servito a poco. E pensare che questa mattina, appena alzata, mi sentivo così euforica e per un momento ho pensato che era la mia giornata fortunata. Per l' occasione mi sono messa anche i nuovi vestiti che avevo appena comprato, jeans attillati,canottiera scollata quanto basta , e il mio nuovo paio di Adidas. Ho pensato, ingenuamente, che forse così Fede, il bello della scuola, mi avrebbe finalmente notato, ma niente, come se non esistessi! Certo non posso competere con Alis, la mia compagna di classe, la più carina della nostra età, oppure con Meg, così spensierata e disinvolta. Sospiro.
L' autobus frena improvvisamente mandandomi addosso a un ragazzo; mi scuso e abbasso lo sguardo imbarazzata mentre lui sorride. Si aprono le porte e in un salto sono fuori, aria finalmente, penso. Squilla il telefono, è Meg <<Auguriii!!>> sento un coro di voci che urlano. <<Tanti auguri Steph!!>> Sì, oggi è il mio compleanno. <<Grazie>> provo a rispondere con voce squillante, ma con poca convinzione, sono imbarazzata e soprattutto triste dopo questa giornata a scuola.
<<Ma che fine hai fatto? Perchè sei fuggita in quel modo, non mi dire che te la sei presa per la Prof, lo sai che quella sta fuori!!>>
<<Si lo so, ma mi ha messo di cattivo umore; comunque non ti preoccupare, è tutto apposto, sabato festeggiamo alla grande>> le dico per tranquillizzarla.
<<Va bene, allora passo da te nel pomeriggio>> E ci salutiamo. Ritrovo un pò del mio buonuomore; per festeggiare i miei sedici anni, infatti abbiamo deciso di andare in una discoteca, si chiama Blackout, dove va tutta la scuola; vengono anche Sarah e Jamie, due nostre amiche.
<<Secondo te ai miei devo dirgli che sabato andiamo a ballare?>> chiedo a Meg due ore dopo, mentre sedute sul letto della mia camera, stiamo ascoltando delle nuove canzoni da YouTube. <<Non so che dire, penso di sì, in fondo non andiamo a fare niente di strano, e poi ormai siamo grandi.>> <<Ma tu cosa fai? E poi se i miei mi dicono di no? Come faccio a disdire anche con le altre??>> chiedo con ansia.
<<Ai miei non interessa molto, sarà che sono già abituati con mio fratello, quindi mi lascerebbero venire . Possiamo sempre dire che andiamo al cinema se mai>>. Mi risponde inarcando un sopracciglio e alzando un pò il mento. La guardo sorridendo ..è proprio un'attrice nata! Ma si, forse ha ragione, qualche cosa ci inventeremo...
Meg è una ragazza poco più alta di me ma con la mia stessa struttura corporea; ha dei lunghi capelli castano biondi, fino al seno, e due occhi azzurri. Io e lei siamo amiche da sempre, non ho ricordi che non la comprendano. Ci siamo conosciute alle elementari e siamo rimaste subito folgorate l'una dall'altra. Siamo capitate vicine di banco e il primo giorno di scuola lei, appena seduta, ha tirato fuori tutto ciò che aveva nel suo zaino. Poi mi ha guardato, ha sorriso e mu ha chiesto se volevo giocare con le sue cose. E così anche io ho messo tutto sul mio banco, all inizio con un pò di inbarazzo ma poi sempre più sicura. Ma l'episodio decisivo della nostra amicizia è stato quello riguardante Matt, un nostro compagno di classe, di cui eravamo innamorate pazze. Avevamo fatto amicizia con lui ed eravamo sempre insieme. Lui si divertiva con noi. Ma non faceva nessun accenno per farci capire chi tra noi preferiva. Finché un giorno glielo abbiamo chiesto e lui ci ha confessato che non poteva mettersi con nessuna di noi, Meg era carina e io simpatica, impossibile scegliere! Li per li non dissi niente, neanche a Meg, ma ci rimasi così male che quando tornai a casa, piansi tutto il pomeriggio. A distanza di tempo Meg mi confidò che anche lei aveva pianto, ma per un motivo opposto al mio: pemsava di essere antipatica come io pensavo di essere brutta! Come non potevamo non diventare amiche??
STAI LEGGENDO
The wish story.
FanfictionDue amiche: una sfacciata, l'altra timida ; il loro obbiettivo sarà quello di diventare irresistibili per riuscire a conquistare i ragazzi più grandi e belli della scuola. Così tra amori e malintesi, una festa di troppo e un pò di shopping, le due...