7. Bianche parole

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Titolo raccolta: Eligis tuum iter (scegli ciò che desideri) 
Titolo di questo sorriso: Bianche parole
Autore: Ellyson 
Beta: Querthe 
Tipologia: one shot Rating: Per tutti 
Genere: Triste, introspettivo, Malinconico, 
Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton, Minerva McGranitt 
Pairing generale della raccolta: Severus / Hermione, accenno a Severus / Lily 
poca: post battaglia finale 
Avvertimenti: AU 
Riassunto: 
Non avrebbe saputo dire se era felice e arrabbiato per quello che gli era capitato. Aveva sempre avuto il sospetto che la sua vita si sarebbe conclusa in modo violento durante la battaglia. Non aveva mai fatto progetti dopo la caduta del Signore Oscuro, per il semplice motivo che non credeva che ci sarebbe stato un dopo per lui. 
Invece ora si ritrovavo con una vita del tutto inaspettata davanti agli occhi e non sapeva cosa fare.
Parole: 2.161

Bianche parole

Giugno 2002
Londra, Spinner's End

Severus appoggiò sul letto la sua borsa di pelle nera con un sospiro. 

La scuola era finita da qualche settimana, aveva sistemato gli ultimi lavori, congedato gli insegnanti, inviato le ultime missive al Ministero e dato gli ordini agli elfi domestici per l'estate. Finiti gli ultimi compiti aveva preso i suoi effetti personali ed era tornato a casa. 

Aveva sempre considerato Hogwarts la sua vera casa, Spinner's End era solo un luogo dove andare a tentare di rilassarsi e abbassare il suo livello di stress causato dal lavoro. Nonostante odiasse quella casa ci andava ogni anno per un paio di mesi a passare giornate tranquille e del tutto improduttive. 

Leggeva molto spesso libri che aveva già letto almeno un paio di volte. Alcune volte andava a Diagon Alley, altre girava per la Londra babbana mimetizzandosi tra la folla di turisti e inglesi ignari del suo nome e di quello che significava. 

Gli piaceva girare i musei, freschi e silenziosi. Nel totale anonimato, senza maghi dai finti sorrisi che lo additavano come eroe. 

Un tempo andava al vecchio parco giochi, solitamente al crepuscolo, quando era certo di trovarlo deserto. Si fermava vicino all'albero e fissava le altalene; a volte, se si concentrava abbastanza, poteva ancora vederla librarsi in aria con il sottofondo delle grida della sorella. 

Un tempo. 

Ora gli era stato portato via anche quel ricordo. 

E all'immagine della giovane strega dai capelli di fuoco si aggiungeva la giovane strega riccia che gli tendeva la mano con un sorriso. 

Sono qui per darle una scelta. 

Sei patetico, Severus. 

Il mago distese le labbra in un sorriso cinico. Era proprio patetico. Ma era così che doveva andare. 

Così che aveva deciso. 

Così che aveva scelto. 

Senza accorgersene si passò una mano sul collo, nel punto in cui avrebbero dovuto esserci due tonde cicatrici, e si sforzò di non perdersi nei ricordi. O nel pensiero di due occhi color nocciola che lo imploravano. 

Che lo amavano. 

Ci riuscì per un pò. Distratto da un libro e da un buon liquore invecchiato al punto giusto dimenticò tutto. 

Quando si alzò, il giorno dopo, si sentiva rilassato e riposato. 

Niente sogni malinconici. Niente dolci labbra da torturare con i suoi denti e niente corpo in cui affondare con il proprio.

Eligis tuum iter (Scegli ciò che desideri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora