Ero seduta su una panchina nel parco dove ci eravamo dati appuntamento. Ero nervosa, le mani mi sudavano e la mia testa era tutto uno strano incastro di emozioni.
C: scusami sono in ritardo lo so sono una brutta persona ma la moto non partiva comunque cinque minuti e sono lì
Julie: tranquillo fai con calma
Dopo un paio di minuti vidi una figura alta e slanciata avvicinarsi e riconobbi Calum nella sua giacca da football. Feci finta di non averlo visto, non so perché, presi il telefono e cominciai a smanettare a caso.
"Ei, ciao" si sedette accanto a me. Bloccai il telefono e "ciao, Come va?"
"Bene, a parte che ho fatto una corsa per arrivare prima. Quel cretino del guardiano non mi ha fatto entrare in moto" disse frustrato. Mi scappò una risatina, ma mi sentii stronza, quindi smisi.
"Oh, sono lusingata" risposi ironica. Stavo andando bene no? No.
"Senti io stavo pensando che non so ancora nulla di te se non un paio di stronzate che mi ha detto Lu" mi piaceva il fatto che fosse così disinvolto, mi faceva sentire a mio agio.
"E sarebbero?"
"Ha detto che sei vergine" rispose con nonchalance, come se avesse detto che al suo cane piace il pollo (?)
*la mia fantasia è pari a zero, ik*
Scossi la testa ridendo e cambiai argomento. "Okay, prossima domanda?"
"Mmmh, vediamo... Colore preferito?"
"Verde, il tuo?"
"Blu" si leccò prima il labbro superiore poi si morse quello inferiore. Trovai quel gesto così banale la cosa più dolce del mondo. "Ora fammi tu una domanda" disse.
"Uhm, vediamo... Quali sono i tuoi hobbie a parte il football?"
"Io suono il basso e canto un po'" rispose, sembrava un po' imbarazzato. "Okay non solo un po'" poi rise. E quel suono, dio se era bello sentirlo ridere. E il suo sorriso, era perfetto.
"Ei, ci sei?" Mi sventolò la mano davanti al viso. Eccola la figura di merda. Mi ero imbambolata.
"So di essere figo ma cerca di non incantarti troppo spesso, mi mette a disagio"
"Cercherò di trattenermi" Risi.
"Sei bella quando ridi. Beh in realtà sei sempre bella, ma quando ridi ancora di più" non risposi subito, nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere, tranne Lu, ma lui non conta.
"Nessuno mi aveva mai detto di essere bella" sussurrai quasi d'istinto. Sorrise di nuovo e poi mi accarezzò una guancia.
"Sei bella anche quando arrossisci" ampliò il suo sorriso e 'merda' pensai.
"Anche a me piace la musica" sviai il discorso. Lui spostò la sua mano sul mio ginocchio e persi un battito, ma non dissi nulla.
"Davvero? Suoni qualche strumento?"
"Si, il pianoforte e un po' la chitarra e canto da parecchio tempo" abbassai lo sguardo meravigliandomi di tutta quella spontaneità da parte mia, non che mi stessi aprendo, ma penso che con qualcun altro sarei stata il doppio più impacciata.
"Mi canti qualcosa?"
"Ehm no, mi vergogno"
"Dai, ti prego" mi supplicò.
"Non qui" Risi. Spostai lo sguardo sul viale e vidi in lontananza una figura abbastanza familiare. Quando poi riconobbi la bandana rossa tra i capelli ricci mi salì un groppo in gola. Si avvicinava con le mani in tasca e sembrava mi stesse guardando.
"Cazzo" imprecai. Era Ashton.
"Che succede?" Non risposi, pensai più a cosa fare e quando fu a pochi metri di distanza feci la cosa più istintiva che mi venne da fare. Presi la mano di Calum e intrecciai le sue dita con le mie. Non era per fare ingelosire Ashton, più che altro mi sentivo protetta. Mi girai verso Calum e fissai i miei occhi nei suoi.
"Dopo ti spiego tutto, giuro, tu reggi il gioco" lui annuì e sentii quello scricchiolio di scarpe cessare. Ashton si fermò davanti a noi e fece un sorrisetto da stronzo.
"Guarda chi si vede, Clifford con il nuovo fidanzatino. Di male in peggio vedo. Prima Lucas, ora questo. Quand'è che la smetti di fare la troia?" Sapevo che non lo pensava veramente, era solo una provocazione. Calum si irrigidì sul posto, ma gli strinsi la mano per fargli capire che era tutto okay.
"Ti ricordo che nella lista ci sei anche tu" sputai acida.
"Infatti è stato un errore e ora che è passato tanto tempo posso dirtelo. Avevo perso una scommessa" disse con tono di sfida. Sentii un colpo al cuore, come se mi avessero appena tirato un pugno al petto.
"E tu saresti?" Calum si alzò dalla panchina e mi rassicurò il fatto che era parecchio più alto di lui.
"Come, Julie non ti ha parlato di me? Mi amava tanto" spostò lo sguardo su di me. I suoi occhi nocciola incontrarono i miei e ci si fermarono. Non ebbi il coraggio di spostare lo sguardo perché vidi nei suoi occhi qualcosa di diverso, erano gli occhi di qualcuno che ha sofferto tanto, di qualcuno che soffre guardandoti.
Penso che Calum notò che stavo per piangere, quindi si sedette, mi riprese la mano e mi sussurrò "Vuoi andare via?"
Prima che potessi rispondere Ashton disse "No, vado io, sono di troppo" quando si allontanò tanto da non poterci sentire, una lacrima mi solcò il viso.
"Ma che cazzo è successo? E soprattutto quello chi era?" Poi si voltò verso di me che ormai avevo il viso rosso e completamente bagnato.
"Julie, non piangere, ti prego. Ti va di parlarne?" Tirai su con il naso e mi asciugai un po' il viso con il dorso della mano e pensai che anche se non mi andava quel momento sarebbe dovuto arrivare un giorno.

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safety pin||Calum Hood||
FanfictionC: facciamo così. Noi due avremo un codice che servirà per quando siamo giù o per quando abbiamo bisogno di qualcuno che ne dici? Julie: penso sia okay