Capitolo 4

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Spazio Autrice.
Siccome mi sento buona ho aggiornato prima. Questo capitolo è un po più breve dei capitoli precedenti perché è solo un capitolo di passaggio che serve per chiarire alcuni aspetti della vita della branco.

Buona lettura figli e figlie della Luna.


Capitolo 4.

Sono passati quattro anni da quel giorno.

Nessuna lettera o bigliettino, nessuna chiamata o tentativo di contatto. Niente.

Ricordo che i primi giorni li passai in camera mia, rifiutandomi di uscire e perfino di andare a scuola.

Non facevo altro che pensare a lui.

Con la sua aria da duro mi aveva seguita nel bosco e nel giro di poche ore mi ritrovai con un compagno e un enorme peso sul petto.

Sapevo che era vivo, di tanto in tanto Dix, il nostro Alpha, veniva convocato dai Pioneers.

Stava via per qualche giorno e quando ritornava informava i compagni delle decisioni del Distruttore.

Tutti lo chiamavano così.

Tutti, tranne me.

Per me era solo Hawk, ma questo nessuno la sapeva.

Nessuno poteva saperlo.
Mi impegnai a tener nascosto il segreto così come fecero anche il Signor Russell e la Signora Florence.

Fu difficile. Veramente ma veramente difficile.

Le occhiate strane e le battutine cattive dei ragazzi del branco non cessarono con il passare degli anni e quando ogni anno, si celebrava la festa della Mate ero oggetto di scherno e qualche volta anche di sguardi lascivi.

Quella festa, o celebrazione, aveva lo scopo di permettere agli uomini dei branchi vicini di entrare nel nostro territorio alla ricerca della loro compagna.

Le ragazze, vestite di tutto punto, si recavano in un angolo isolato del bosco e se ne stavano lì, aspettando vicino al piccolo fuoco, che il loro compagno le avvicinasse.

Io non ero mai stata scelta da nessuno di loro. Non potevo.

Io avevo già trovato il mio compagno. Andare nel bosco, di notte, era tutto inutile, purtroppo però quello era il prezzo da pagare per evitare che qualcuno sospettasse qualcosa.

A volte i ragazzi mi si avvicinavano e volevano che io mi allontanassi con loro.

Come se io potessi mai concedermi ad un uomo che non sia il mio compagno.

Imbecilli, penso.

Ho quasi diciannove anni ora, si può quasi dire che io sia una donna ormai e tutti sembrano essersene resi conto.

A quattordici anni venivo presa in giro perché ero piccola e minuta ma adesso, con lo sviluppo, la trasformazione e tutto il resto, gli insulsi omiccioli che mi tiravano le gomme nei capelli, mi guardano come se fossi una pornostar.

Non sono il tipo di ragazza che passa ore allo specchio e si pasticcia la faccia con tonnellate di trucco, curo il mio aspetto come farebbe qualsiasi altra persona.

Indubbiamente però le mie forme generose non sono più quelle di una ragazzina e fin troppe volte le mie curve sono state adocchiate dai maschi del branco, specialmente dopo che ne sono entrata a far parte. Attivamente.

Circa un tre fa mi sono trasformata.

La trasformazione fu incredibilmente dolorosa la prima volta, distrussi completamente la mia camera e il povero Signor Russell dovette ingegnarsi per ricostruire tutto.

Di solito la trasformazione era preceduta da una forte febbre, sintomo che il corpo in qualche modo cerca di combattere ed evitare il cambiamento.

Non ci sarebbero stati problemi se avessi avuto diciotto e non sedici anni.

Le ragazze del branco subiscono la loro prima trasformazione raggiunta la maggiore età ma per me fu diverso, per questo nessuno interpretò la febbre per quello che realmente era.

Il Signor Russell è ancora convinto che mi sia trasformata in anticipo a causa dell'allenamento.
Il mio corpo era diventato più forte e quindi era pronto per la mutazione.

Io credo sia stata solo questione di sfortuna.

Da quando Hawk se n'è andato il Signor Russell ha voluto insegnarmi a difendermi.

"Noi non ci saremo per sempre Lizzie, hai bisogno di imparare a difenderti da sola" mi diceva.

Per carità, non sono una Jackie Chan dei tempi moderni ne una Lara Croft versione apprendista. No di certo.

Ma so come assestare un bel cazzotto e tirare un paio di calci.

Il Signor Russell e Dix dicono che sono molto brava, più di una volta ho messo in difficoltà i ragazzi del branco durante gli allenamenti obbligatori.

Io non mi sento particolarmente brava, insomma, evito soltanto che mi facciano male se poi loro, di ritorno, si ritrovano con un occhio nero che colpa ne ho io?

Il fatto che faccio parte della sezione attiva del branco e che quindi mi alleno e trasformo insieme ai miei compagni disturba parecchio il Signor Russell, per questo mi raccomanda sempre di non ritrasformarmi davanti a loro e di evitare che mi vedano svestita.

"Io li conosco gli uomini Lizzie!" mi dice sempre, "sono dei mascalzoni e loro non sono da meno! La mia piccoletta non sarà il loro trastullo!!"

Ancora rido se ripenso all'espressione che aveva quel giorno.

Comunque le ragazze del branco non prendono parte alle ronde si limitano soltanto ad esercitarsi nel combattere nel caso il Distruttore chiedesse la nostra partecipazione ad uno scontro.

In quattro anni non l'ha mai fatto.
Nessun uomo aveva combattuto per lui, sebbene si sia scontrato con il suo branco con qualche fazione ribelle non ha mai chiesto l'aiuto del mio branco.

Le ragazze del branco non combattono. Il Signor Russell mi ha raccontato non è sempre stato così, prima che il Distruttore ci controllasse, in caso di scontro sia uomini che donne erano tenute a combattere.

"Forse non è poi così stupido quel colosso" disse sorridente.
"Ai miei tempi molti uomini persero le loro compagne negli scontri, se non morirono in battaglia morirono dal dolore" chiarì.

La perdita di una compagna o di un compagno è ingestibile, a quanto ne so molti preferiscono uccidersi anziché vivere senza il loro Mate.

Che cosa romantica, penso.

Morire per amore.

Improvvisamente sento gridare dal piano inferiore. È la Signora Florence.

"Sono davvero stufa di te, vecchio bavoso" urla isterica.

"Io sarei un vecchio bavoso? Beh tu sei proprio una ragazzina invece!" ribatte il Signor Russell.

"Sono stufa, stufa, stufa!!!" sbotta.

"Non farne una tragedia Florence!"

"Oooh adesso faccio anche una tragedia?"

Risi di quella scena.

Quasi tutti i giorni quegli adorabili vecchietti litigavano per delle stupidaggini, il tubetto del dentifricio aperto, qualche fetta di torta miracolosamente scomparsa e le lunghe, lunghissime puntate di telenovelas straniere che piacciono tanto alla Signora Florence ma che il Signor Russell detesta.

"Non li ho mangiati io quei muffin" grida il Signor Russell.

"Bugiardo!!"strilla la Signora Florence.

Meglio la morte che una vita senza Mate.

Come dargli torto?

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